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Attualità | 04 settembre 2012, 10:23

Entrate, Inps e Siae tengono d’occhio l’evasione estiva. Controlli a tappeto nella riviera ligure

Oltre centosessanta i controlli effettuati, in alcuni casi congiuntamente con Inps e Siae: 45 in provincia di Genova, 40 nelle province di Savona e La Spezia e circa 80 nell’imperiese

Entrate, Inps e Siae tengono d’occhio l’evasione estiva. Controlli a tappeto nella riviera ligure

Controlli estivi dell’Agenzia delle Entrate lungo i 330 km della costa ligure. Nel mirino le attività tipicamente stagionali connesse al flusso turistico: strutture turistico ricettive, ristoranti, stabilimenti balneari, gelaterie e discobar. Oltre centosessanta i controlli effettuati, in alcuni casi congiuntamente con Inps e Siae: 45 in provincia di Genova, 40 nelle province di Savona e La Spezia e circa 80 nell’imperiese.

I controlli hanno fatto emergere frequenti sottofatturazioni dei ricavi, spesso accompagnate dalla presenza di lavoratori in nero, utili sottratti all’imposizione e incongruenze tra incassi effettivi e registrati. Gli accessi congiunti con Inps e Siae, una decina in tutta la regione, hanno tutti riscontrato delle violazioni delle norme fiscali o previdenziali, mentre per quanto riguarda gli stabilimenti balneari con bar, discoteca o ristorante, l’89% dei casi controllati presentava irregolarità. Migliore la situazione per quanto riguarda i controlli sui dati dichiarati ai fini degli studi di settore, con oltre il 40% di situazioni regolari.

Precisa in proposito il direttore regionale Alberta De Sensi: “Le percentuali di irregolarità riscontrate non devono indurre ad affrettate conclusioni verso intere categorie. Le verifiche e gli accessi mirati disposti hanno riguardato, infatti, solo casi selezionati in base a una approfondita analisi del rischio, con dichiarazioni in perdita, difformità tra le attività dichiarate e quelle pubblicizzate attraverso i media e il web, e altri elementi. Diverso è il caso dei controlli sugli studi di settore – continua Alberta De Sensi – che servono a verificare la bontà dei dati indicati e sono utili soprattutto in chiave di deterrenza”.

Tra i casi emblematici, quello di una discoteca in provincia di Savona, il cui gestore dichiarava di svolgere attività di intrattenimento con ingresso libero e consumazione facoltativa, mentre in realtà quest’ultima era obbligatoria. Differenza non da poco, perché in questo caso l’Iva è dovuta nella misura del 21% e non del 10%. Al locale è stata contestata anche l’evasione dell’imposta sugli intrattenimenti e il mancato utilizzo del misuratore fiscale previsto per il settore spettacoli. Secondo una prima ricostruzione, l’imposta evasa è stata pari a circa 200mila euro.

Nello spezzino i funzionari delle Entrate hanno individuato un caso in cui l’attività di intrattenimento non veniva dichiarata con conseguente evasione dell’imposta dovuta.

I controlli mediante presidio di cassa sugli stabilimenti balneari con ristorante e bar della provincia di Genova hanno mostrato un notevole incremento dell'emissione di scontrini e ricevute rispetto ai giorni precedenti, con una punta del 500% in più.

L’attenzione degli ispettori del Fisco si è concentrata anche su quelle attività che da anni dichiarano perdite. È il caso di  un noto ristorante in riva al mare, con discoteca ed eventi di attrazione, dove i controlli hanno riscontrato ricavi doppi rispetto a quelli dei giorni precedenti.

In provincia di Imperia è stata controllata una società che nella stagione estiva svolge attività di bar ma si trasforma in discoteca un paio di sere alla settimana e pubblicizza tali eventi tramite il proprio sito web. La società è risultata evasore totale in quanto da anni non presentava la dichiarazione dei redditi.

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