Politica - 04 settembre 2012, 16:35

Lettere alla redazione: "Savona: revisione del PUC, ma con più cemento fronte mare"

Mi sembra un controsenso, in una zona di particolare pregio, aumentare ancora tali volumi. Senza contare che con le casse degli enti pubblici sempre più asfittiche, se non sfruttiamo queste occasioni per migliorare la nostra città avremo sempre più carenza di servizi

Al Sindaco di Savona Dott. Federico Berruti
All’Assessore all’urbanistica Comune di Savona
Al referente di zona di Fornaci-Zinola
Al referente di zona di Legino
 

Agli organi d’informazione
 

Oggetto: Oggetto: Previsioni urbanistiche sul fronte mare di ponente (vedi anche allegato)

Egregio Sig. Sindaco,
da alcuni mesi la stampa locale riporta suoi interventi sulla necessità di una “revisione generale” del PUC (da poco approvato). Tra le sue proposte vi è un ridimensionamento del peso insediativo delle previsioni urbanistiche previste nel PUC stesso, da me condiviso, però con una eccezione: il fronte mare di ponente dove auspica anzi un aumento delle volumetrie per rendere più appetibili gli interventi dei privati in quella zona.

Ricordo che gli attuali vincoli erano già un punto di mediazione tra le richieste (più restrittive) della Regione e quelle del Comune. Mi sembra un controsenso, in una zona di particolare pregio, aumentare ancora tali volumi.
Ricordo anche che le aree interessate sorgono in un tratto di territorio estremamente carente di strutture pubbliche (aree verdi, parcheggi, marciapiedi continuo sulla via Nizza, sale di ritrovo...).

Nella sciagurata ipotesi che si arrivasse ad una tale decisione è evidente che gli oneri aggiuntivi dovranno essere molto sostanziosi e che ricadano quasi totalmente nella zona e nei quartieri limitrofi. Non si possono chiedere, o scomputare totalmente dagli oneri dovuti, soltanto il pezzetto di passeggiata a mare o la messa in sicurezza del torrente, né un tratto di fognatura, limitandoli unicamente al tratto davanti a casa loro. Queste sono opere che interessano principalmente ai singoli committenti per poter costruire.

E’ invece necessario, ad esempio, un disegno unitario che preveda l’intera passeggiata, e non si continui a ripetere che “è impossibile realizzarla”: cominciamo col chilometro che parte dai Giardini Isola della Gioventù ed arriva a Corso Svizzera, oggi interessato dai possibili interventi (ivi compresi Villa Zanelli ed il nuovo progetto dei Vigili del Fuoco), prevedendo che chi interviene si debba far carico anche di parte dei lavori al di fuori dall’attuale perimetrazione dei lotti, poiché nulla vieta di cambiare nella “generale revisione” anche questi perimetri.

E’ altresì necessario studiare e migliorare i collegamenti pedonali con Fornaci, Legino, Zinola, migliorando i marciapiedi, la pulizia dei sottopassi ferroviari, sfruttando altri passaggi oggi inutilizzati, con soluzioni tradizionali o innovative.
Come pure è necessario mettere in sicurezza l’intera asta dei torrenti e non singoli tratti, a volte neppure consecutivi.

Potrà obiettare: ma se aumentiamo gli obblighi chi vuole investire si riterrà ancora insoddisfatto. La risposta può essere che, con le casse degli enti pubblici sempre più asfittiche, se non sfruttiamo queste occasioni per migliorare la nostra città avremo sempre più carenza di servizi.
 

Cordialmente,
Francesco Murialdo