E’ l’ultima possibilità rimasta ai volontari della Protezione Animali savonese per far cessare le sofferenze degli animali selvatici a causa dell’eccezionale situa-zione climatica di questa estate; ed anche se comincerà a piovere ci vorrà ancora tempo perché si ristabiliscano condizioni favorevoli.
Con il caldo e la siccità è infatti aumentato a dismisura il numero di animali selvatici in difficoltà soccorsi dall’ENPA; alla ricerca di acqua e cibo molti soggetti si spingono in città e cadono a terra collassati; i più insoliti sono stati un martin pescatore nel quartiere della Villetta ed una rara cannaiola in vico Spinola a Savona, o due assioli a Cairo e Dego; ma i più colpiti sono i gabbiani reali, soccorsi in gran numero sulle spiagge, affamati e disidratati, per molti dei quali non sono servite le cure prestate dai volontari; in crisi anche i più piccoli ma più robusti gabbiani comuni, che con le cure riescono a riprendersi quasi tutti.
Sono oltre 1.400 gli animali selvatici recuperati dall’ENPA quest’anno, sempre in attesa del rinnovo della convenzione con la Provincia, cui spetta il servizio, e dei fondi indispensabili per pagare mangimi, veterinari e medicinali; mentre l’attività è diventata quasi insostenibile per i sempre pochi volontari all’opera e gli appelli per trovarne altri stanno naufragando: tutti, soprattutto i turisti, credono giu-sto che rondini, gabbiani, passeri e rapaci in difficoltà siano soccorsi e curati ma quasi nessuno si rende disponibile per dare una mano.