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Politica | 29 agosto 2012, 19:30

Appello dei Comitati della Valbormida: "Tempi rapidi per la copertura del Parco carbone di Bragno"

Da quanto si apprende dalle indagini della magistratura di Taranto, uno dei punti responsabili di inquinamento diffuso (emissioni diffuse) è il parco minerario (contenente carbon fossile) adiacente allo stabilimento ILVA. Si richiede che anche il deposito carbonifero dell’Italiana Coke venga coperto, il tutto utilizzando le migliori tecnologie in assoluto

Appello dei Comitati della Valbormida: "Tempi rapidi per la copertura del Parco carbone di Bragno"

I Comitati della Valbormida si appellano agli Organi ed Enti preposti affinchè in tempi rapidi possano partire i lavori per la copertura del Parco carbone di Bragno.
Da quanto si apprende dalle indagini della magistratura di Taranto, uno dei punti responsabili di inquinamento diffuso (emissioni diffuse) è il parco minerario (contenente carbon fossile) adiacente allo stabilimento ILVA.

Da questo luogo a causa del vento si sono disperse nell’ambiente circostante numerose sostanze nocive.
Si richiede altresì che anche il deposito carbonifero dell’Italiana Coke venga coperto, per garantire anche la salubrità degli adiacenti luoghi di lavoro. Il tutto utilizzando le migliori tecnologie in assoluto.
Necessario sarà anche stabilire le quantità di polveri che si possono disperdere dai vagonetti durante il tragitto dal Porto di Savona al Parco carbone di Bragno. Se si dimostrasse questa dispersione, sarà necessario progettare una sorta di copertura dei vagonetti stessi.

Quella della dispersione di polveri di carbone è una problematica probabilmente sottovalutata da molti, ma il cui peso ambientale non è trascurabile.
Oltre a sostanze radioattive come Polonio e Piombo 210, le polveri di carbone sono composte soprattutto da Arsenico, Nickel, Berillio e Mercurio.
Tutti elementi dannosi per l’uomo e per l’ambiente in generale.
Per le emissioni convogliate sono assolutamente doverose le centraline ai camini.
Per quanto riguarda il monitoraggio sia delle polveri cosidette "sottili" e degli altri inquinanti, ci auspichiamo un rafforzamento del sistema di rilevamento estendendolo alle frazioni di Bragno e in particolare alla frazione di Ferrania dove i persistenti e frequenti miasmi  sono tuttora senza riscontro qualitativo e causale.

Nel recente studio sulla qualità dell'aria condotto dall'IST denominato appunto "progetto qualità dell'aria a Cairo", propio a Ferrania (ricordiamo che è una frazione importante di Cairo Montenotte) non è stato posto neppure un campionatore.

Grazie alle centraline di rilevamento è stato possibile a Taranto capire in maniera inconfutabile la gravità della situazione.

Il coordinatore
Ruggero Delponte

per Comitati Ambientalisti Val Bormida

com.

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