Attualità - 29 agosto 2012, 13:20

Boschi, patrimonio della Val Bormida

Può sembrare certamente un controsenso, ma la Val Bormida, nota soprattutto per i problemi ambientali, è la vera perla verde di una provincia che è la più boscosa d’Italia. In Val Bormida la percentuale di superficie boschiva supera, infatti, la media dell’80%, con eccellenze come Massimino e Calizzano con il 91% e Murialdo, Mallare e Osiglia a quota 92%, sino al 96% di Bormida, il comune piu' boscoso del Savonese e della Liguria. Paesaggi particolarmente suggestivi, e conosciuti anche al di fuori dei confini, sono ad esempio i faggi di Calizzano e Bardineto della foresta della Barbottina, il Parco dell'Adelasia, la macchia mediterranea che si fonde con quella locale e di montagna tra Savona ed Altare, lungo la dorsale di Montemoro e Montenotte Superiore. Con alcune curiosità come i cosiddetti “alberi monumentali”, che sono oltre una decina, dal faggio di Calizzano in località Coletti alto 37 metri, al castagno di Casa Tappe a Piana Crixia dalla circonferenza di 6 metri.

Ma, a proposito delle apparenti contraddizioni con cui si è aperto l’articolo, può sembrarla anche il fatto che proprio il Comune più industrializzato del comprensorio, ovvero Cairo, è quello che più ha investito ed investe nel patrimonio boschivo: in 5 anni sono stati, infatti, investiti ben 500 mila euro. Non solo, è anche quello che ha scelto la formula più innovativa, e a quanto pare efficace, per la gestione del proprio patrimonio  boschivo, tanto che molti altri Comuni, considerati molto più “verdi” stanno valutando di abbracciarne il modello.

Spiega, infatti, il sindaco cairese Fulvio Briano: “la chiara e innegabile vocazione industriale di Cairo e della Val Bormida non deve precludere la valorizzazione dei nostri boschi e la loro fruibilità. Certo, conciliare tra loro le molteplici funzioni del bosco costituisce ancora oggi una delle sfide più importanti nella politica forestale. Una gestione razionale e oculata di tali risorse permette di promuovere sul territorio un nuovo modo di "vivere il bosco" e di avviare corsi di specializzazione professionale per chi nel bosco vuole lavorare. In questo modo si possono sfruttare appieno le possibilità del territorio, cercando di creare una filiera del legno capace di dare impulso alla domanda di lavoro e all’economia locale, oltre a rendere sempre più aperto e fruibile dai cittadini questo immenso patrimonio naturale”.

E Cairo in questo è all’avanguardia. Sia nei “piccoli” e specifici interventi: gli ultimi, in località Brinenga, sopra Camponuovo, sono stati finanziati con i bandi del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) mentre la realizzazione di una strada per passeggiate a piedi , mtb e cavallo è stata finanziata con i proventi del consorzio dei funghi. Sia nell’ottica generale: “Il nostro Comune – sottolinea infatti Briano - è stato il primo in Liguria a dotarsi di una convenzione per la gestione del patrimonio boschivo, tra l'altro all’avanguardia nella prevenzione di incendi boschivi e disastri idrogeologici. La gestione dei boschi pubblici è, infatti, affidata, tramite convenzione, ad una società privata di Cairo a cui quindi spetta in prima persona la ricerca dei finanziamenti ai quali attingere per gli interventi, dal taglio e pulizia sino alla realizzazione di aree attrezzate e piste ciclabili. La stessa formula di convenzione che utilizzeremo ancora per proseguire il tracciato delle piste ciclabili sino al Convento di San Francesco”.Inoltre, Cairo è impegnata in due progetti interregionali: il progetto "Robinwood PLUS" e il programma di cooperazione transfrontaliera "Alcotra". Il Robinwood PLUS è un progetto co-finanziato dall’Unione europea a cui partecipano, in qualità di partner, la Regione Liguria, il Consiglio Regionale di Limousin in Francia, il Consiglio Regionale di Kanuu in Finlandia, il Consiglio Regionale di Harghita in Romania e la Regione Calabria. Scopo principale del progetto è incentivare lo sviluppo socio-economico delle aree rurali, tutelare l’ambiente e migliorare la qualità della vita nell’ambito delle comunità locali. L’Alcotra  programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia per il 2007 - 2013, riguarda invece la frontiera alpina tra i due Paesi e ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita delle popolazioni e lo sviluppo sostenibile dei sistemi economici e territoriali.

e.m.