Partiamo dalla situazione attuale, ovvero: Popolazione Asl 2 Savonese al 1° Gennaio 2011: 287.906 utenti; standard Posti Letto Acuti per 1000 abitanti a Gennaio 2012: 3,46/1000 ab. Standard Posti Letto Riabilitazione per 1000 ab. a Gennaio 2012: 0,59/1000 ab. I parametri da raggiungere parlano, però, di 3/1000 abitanti per gli acuti e di 0,7/1000 abitanti per i posti letto riabilitativi.
Tradotto, i posti letto per acuti devono passare dagli attuali 989 a 864, con la disattivazione di 125 posti letto; mentre i posti letto riabilitativi da 171 dovranno passare a 202, con l’attivazione di 31 posti.Il tutto segue la prima parte dell’operazione taglia-accorpa già realizzata da Regione-Asl 2, con una riduzione dei costi stimati di gestione di 20 mln. di €/anno.
Il nuovo assetto prevede, quindi, per l’ospedale di Cairo: Acuti 8 day Surgery; 20 riabilitazione, 24 lungodegenze. Totale 52. Savona. Acuti 362 ordinari+ 29 DS+48DH: 439; Riabilitativi: 35. Totale 474. Albenga. Acuti 66 ordinari+13 DS+ 11 DH: 90. Riabilitazione 23. Totale 113. Pietra Ligure. Acuti 294 ordinari+11DS+22DH: 327. Riabilitazione 78 (71+7). Lungodegenze 2. Totale 407In totale, i posti letto nei 4 ospedali saranno quindi:722 acuti ordinari, 61 DS, 81 DH (tot 864); Riabilitativi 156; lungodegenti 26, per un totale di 1046 posti letto a cui si aggiungono i 46 riabilitativi di S.Michele di Albenga, per un totale di 1092 posti letto.
Ma se si guarda bene dove colpisce la falce del direttore generale dell’Asl 2, Flavio Neirotti, è evidente che proprio l’ospedale di Cairo, ovvero quello competente per il territorio più disagiato, morfologicamente più complesso e con i problemi legati all’inverno maggiori, è quello più penalizzato. La struttura di Cairo dovrà trasformarsi in Ospedale territoriale dotato di Punto di Primo Intervento ospedaliero h.24 con relativi servizi di diagnosi. Prevista attività di Day Surgery multidisciplinare, riabilitazione, assistenza di lungodegenza post acuzie (extraospedaliera) ed attività specialistica ambulatoriale.Ma i “relativi servizi di diagnosi”, nonché l’attività specialistica ambulatoriale, che pure sono compresi, appaiono molto, molto in forse nella pratica concreta (recente è l’allarme in tal senso del consigliere regionale Quaini).
In sostanza, come annunciato dallo stesso sindaco di Cairo, Fulvio Briano che ha richiesto l’intervento del prefetto, l’ospedale di Cairo è destinato a diventare una sorta di RSA ospedalizzata. Il Comitato Sanitario Locale, che ieri ha tenuto la seconda riunione operativa per la grande manifestazione del 22 settembre, ha annunciato che la manifestazione (che si proverà anche ad anticipare vista l’urgenza e l’emergenza della situazione) verrà preceduta da un Convegno nel quale si spiegherà come si potrebbero ottenere altrettanto concreti risparmi senza azzerare il nosocomio cairese. Intanto, in attesa di incontrare il prefetto di Savona, la giunta cairese ha dato mandato ad un avvocato genovese di verificare la possibilità di eventuali azioni legali contro il piano deciso dall’Asl 2.