E’ la richiesta inviata al presidente della provincia di Savona, Angelo
Vaccarezza, dalla Protezione Animali savonese, a causa dell’eccezionale siccità di questi mesi, aggravata dagli incendi, ricordando che le leggi consentono alle province di “vietare o ridurre la caccia in determinate zone per periodi prestabiliti a determinate specie di fauna selvatica, per motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali e climatiche...”.
Si tratta di una possibilità quasi mai attuata dalle province, che secondo la legge dovrebbero invece disciplinare la gestione della fauna selvatica in nome di tutti i cittadini e non solo dei cacciatori. Per questo l’ENPA è fiduciosa nella correttezza istituzionale della giunta Vaccarezza, che non dovrebbe incontrare opposizioni tra chi si autodefinisce un “vero cacciatore che rispetta la natura”.
La perdurante assenza di precipitazioni, e le intense perturbazioni previste peggioreranno la situazione, mette infatti a dura prova la sopravvivenza degli animali selvatici; particolarmente colpiti sono i soggetti acquistati dagli Ambiti Territoriali di caccia da allevatori e che vengono liberati nelle campagne proco prima dell’apertura della caccia per essere “sparati” con facilità in un sanguinoso tiro a volo; sono diverse migliaia di lepri e fagiani ogni anno, che non conoscono il territorio e non sanno procurarsi cibo ed acqua perché nati e vissuti in voliera, che normalmente sopravvivono liberi qualche
giorno, se non poche ore, prima di essere divorati dai predatori o morire di fame o investiti sulle strade dove finiscono; e che con la siccità di questo periodo soccombono ancora più numerosi e rapidamente.
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