Attualità - 24 agosto 2012, 12:35

Vado: accesso disabili al Parco Robinson? Chiuso.

A Vado Ligure c’è un piccolo parco giochi sul mare, il parco Robinson, inaugurato nell’ aprile del 2008. Piccolo ma attrezzato di tutto: un campo da basket regolamentare, molti alberi, panchine, giochi per bambini e persino un belvedere soprelevato con un lunga rampa d’accesso per disabili

Il parco è stato realizzato con tutti i crismi, per consentire un facile accesso e fruizione di ogni zona, anche ai disabili. I due accessi principali, affiancati, sono ampi, in piano ed hanno un fondo che permetterebbe un facile accesso a carrozzine e passeggini.

Purtroppo sono tenuti costantemente chiusi.

Il parco giochi è accessibile solo tramite due piccole porte di servizio una lato mare, che si affaccia direttamente sul campo da pallacanestro; l’altra, lato Aurelia, che porta invece sull’area gioco per bambini con fondo in ghiaia. I due varchi, nascendo come accessi ausiliari, sono di piccole dimensioni e non consentono il passaggio a più di una persona alla volta, e soprattutto sono impossibili da utilizzare da chi ha ridotte capacità motorie o peggio è in carrozzina. Accesso difficoltoso anche per le mamme con passeggino. 

Questo, in sintesi, quanto si legge nella perizia dell’Ing. Giraudo (QUI e QUI) dell’Ufficio del Disabile, inviata al comune di Vado Ligure da oltre un mese. 

 

L’ing. Giraudo appare sconcertato dal fatto che in una struttura pensata e costruita per essere facilmente accessibile a tutti, le barriere architettoniche siano create da decisioni incomprensibili degli amministratori, e conclude la sua relazione  augurandosi “che l’Amministrazione Comunale voglia al più presto porre rimedio a questa incredibile situazione.”

La vicenda parte da lontano, quando i problemi d’accesso al parco Robinson, erano stati segnalati dai cittadini che fruiscono dell’area. “Ho fatto presente il problema già 4 anni fa - dice Sergio Siriani, gestore del piccolo chiosco di fronte al parco - Alcuni clienti si sono lamentati con me, così mi sono recato in Comune e ho chiesto perché i cancelli restassero chiusi.

Mi hanno risposto che questa scelta è stata presa a seguito di una petizione firmata da alcune mamme (??, ndr) in cui si chiedeva di mantenere aperto un unico accesso per "maggior controllo". Mi pare un controsenso, i varchi sono tuttora due e per di più posti in posizioni diametralmente opposte, uno lato Aurelia, l’altro lato mare, quindi difficilmente controllabili; mentre i due accessi principali sono affiancati e ben visibili.”

Siriani, dopo aver parlato in maniera ufficiosa con diversi funzionari ed amministratori comunali prende carta e penna richiesta e scrive al Comune di Vado, richiedendo l’apertura delle porte. La lettera viene protocollata giusto un anno or sono, il 24 agosto 2011.

Con calma, nel giugno del 2012 arriva la risposta dell’allora Vicesindaco Franca Guelfi, che respinge la richiesta sostenendo che il varco secondario è “più facilmente controllabile da parte degli accompagnatori dei bambini.”

Sarà…

“Eppure - commenta Siriani - poco più di un mese fa il Vicesindaco Guelfi si è incontrata con alcuni invalidi, impegnandosi a nome del Comune, a raccogliere le loro segnalazioni ed intervenire prontamente.”

Ci si riferisce ad un articolo apparso il 12 luglio sul ilsegnonews.it, giornale on line del Comune di Vado.

La mossa è buona.

“Perché non pensano a risolvere questo problema, che ben conoscono? Non si tratterebbe di fare interventi dispendiosi, la barriera architettonica qui non esiste, è la cattiva amministrazione ad averla creata. Tra l’altro - conclude Siriani - l’unica fontanella è posta proprio tra i due cancelli principali: più di una volta mi è capitato di vedere ragazzini che scavalcano per andare a bere, rischiando di cadere. Davvero mi sembra assurdo creare un problema così grande a tante persone, quando si potrebbe risolvere tutto semplicemente: aprendo un lucchetto.”

Ma forse il lucchetto più che sui cancelli, è nel pensiero.