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Savona | 23 agosto 2012, 22:04

Era bella Carola, è morta di tumore, a Savona, a 45 anni. PERCHE’? E quante volte ancora?

Era bella Carola, un visetto tondo, dolce, la labbra carnose, quella maledetta bandana sulla testa, segno che i suoi capelli non c’erano più, estirpati da una velenosa chemioterapia che non e’ riuscita a fermare, ne’ rallentare, la folle corsa delle cellule impazzite nel suo corpo

Era bella Carola, è morta di tumore, a Savona, a 45 anni. PERCHE’? E quante volte ancora?

Era rotondetta Carola, le piaceva cucinare, inventava ricette sempre nuove e fantastiche, aveva gusto per la presentazione dei piatti, aveva sempre la casa piena di amici, parenti, nipoti, grigliate, lasagne, aperitivi, favolose torte, amava il cibo, le feste, la compagnia, l’allegria.

 

Era amata Carola. Il marito la accompagnava ad ogni seduta di chemioterapia, ed aspettava fuori, tra il folto pubblico (a Savona oncologia e’ estremamente affollata, se qualcuno ci dicesse perché abbiamo tutti questi malati…), con una tristezza negli occhi che per tanto tempo non potrò dimenticare. Una disperazione cupa, torva, buia, che però si scorgeva solo nei lunghi momenti dell’attesa. Verso l’ora di pranzo, come lei usciva dal maledetto corridoio, dalle famigerate “sala uno, due o tre” (quella delle chemio iniettiva), lui si illuminava, le andava incontro e l’abbracciava con fare complice.

Nel suo fare affettuoso si leggeva tanta condivisione e una remota illusione: “Forza, CAROLA, vedrai che ce la farai.”

Purtroppo, più un desiderio che una certezza.

 

Era piena di amici Carola, una creatura dolce e socievole. La sua amica Wendy l’aspettava, insieme al marito, nella sala di aspetto di oncologia, sfogliando distrattamente le datate riviste del reparto, con la testa a fantasticare di altre cose.

Anche lei lo sguardo spento, distratto, senza speranza, finche’ la nera bandana non spuntava dalla porta semiaperta, ed allora Wendy sgranava uno sfavillante sorriso, e correva a chiederle notizie, di come fosse andata, oggi, la terapia.

 

Perche’ fare la chemio non e’ una passeggiata.

Il rosso liquido che ti infondono nel sangue tramite il PIC o il PORT (due dispositivi che ti installano nel braccio o nel petto per evitare le flebiti agli arti superiori dovute al trattamento endovenoso) puo’ fare reazione di rigetto durante l’infusione, provocando tachicardia, bradicardia, svenimenti, tremori, vampate di freddo, ed tanti altri effetti collaterali. Il personale e’ molto premuroso, per l’amor di Dio o solo perchè vedono quel che sta accadendo, e sono pronti ad intervenire con prontezza in caso di complicazioni

 

MA, SIGNORI, PREVENIRE I TUMORI NON SAREBBE MEGLIO CHE CURARLI?

 

Era piena di vita, Carola, aveva gli occhi che sorridevano sempre, anche quando usciva da ore e ore di infusione endovenosa. Confabulava col marito, sorrideva alla amica, scherzava con il personale e le inservienti, aveva sempre una battuta pronta per le infermiere, telefonava subito a casa per rasserenare mamma e papà che “anche oggi e’ andata”.

Le ho voluto bene anche io, a Lei ad al Suo dolore, mi ci ero affezionata, e Lei ad alla sua disperata, spudorata allegria e voglia di vivere. Giuro che "tifavo" per Lei, pregavo che ce la facesse, anche se la conoscevo appena. Ammiravo il Suo coraggio e la Sua grinta.

Invece… Carola …..non l’ho più vista in giro, a dire il vero speravo in un miglioramento: se presi in tempo tanti tipi di tumore si fermano con le cure, anche se la paziente e’ molto giovane.

Purtroppo mi ero sbagliata, Carola era chiusa in casa ad agonizzare, in questa folle estate di caligine, seguita da parenti ed amici… stava perdendo la sua dimensione umana per acquisire quella disumana e disabilitante di MALATO TERMINALE DI CANCRO (che conosco bene per esperienze personali).

Finchè una calda mattina di Agosto il Signore & il Tumore - se la sono portata via.

CAROLA AVEVA SOLO 45 ANNI E DAVANTI A SE’ UNA VITA INTERA ANCORA DA VIVERE E DA GODERE.

Carola e’ morta di cancro, a Savona.

PERCHE’?

 

QUANTE VOLTE ANCORA?

 

UN' AMICA

 

 

 

 

Lettera Firmata da una persona Speciale

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