IL PUNTO DI MARIO MOLINARI - 17 agosto 2012, 19:38

Salta Dario Ticali, il presidente AIA che Tirreno Power Condivide con Taranto. Ora, reistruire la pratica (mai finita) anche qui. E se possibile spegnere il carbone dannoso e obsoleto, nel frattempo.

Ci avevano visto giusto quelli di Uniti per la Salute e della Rete Savonese Fermiamo il Carbone quando, all’indomani della conferenza dei servizi del 13 lugio 2011 sul nulla osta all'ampiamento a carbone della centrale Vado-Quilianese di Tirreno Power, fecero partire una raffica di diffide...

Tra i destinatari Vaccarezza, Burlando e di alcuni alti funzionari della commissione AIA Ministeriale tra le quali spicca quella destinata nientemeno che il Presidente della Commissione AIA stessa, tale Ing. Dario Ticali, pizzicato in diverse intercettazioni della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sull’ILVA di Taranto. Da molte parti politiche piovono le richieste di una sua rimozione, e lo stesso Clini (che ben farebbe a dimettersi a sua volta) all’uscita dal verticino con l’altro Corrado e le autorità localiu, non ha escluso.

Tredici intanto gli indagati per corruzione.

E dunque? Se salta Ticali, spiace dirlo, ma l’istruttoria AIA, così agognata dalla nostra Tirreno Power, dovrebbe ricominciare da capo con soggetti meno “ammorbidibili” e nella garanzia della salute dei cittadini, oltre che del profitto dell’azienda.

E nel frattempo? Visti i tempi secolari di queste pratiche, quando non riguardano un interesse nazionale o 10 mila operai, proncipio di precauzione suggerirebbe uno spegnimento dei mefitici gruppi a carbone di 40 anni fa, a tutto vantaggio di quelli a metano, che da soli, producono perfino di più. L’azienda guadagnerà un po’ meno per il costo del gas? pazienza. Con gli utili che va macinando e i quattro gatti che occuoa (500 circa in tutto) non andrà certo in bancarotta se spegne le due stufe propedeutiche a tante belle malattie che affliggono la nostra provincia. Che dice la nostra Procura?

L'atto do diffida

ATTO DI DIFFIDA

presentato formalmente da numerosi Partiti e Associazioni savonesi in merito all’autorizzazione per la realizzazione di una sezione alimentata a carbone presso la centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure.

Questo documento è una diffida in cui, in sintesi, si richiede formalmente a Ministero, Regione Liguria e Provincia di Savona di:
-attuare e concludere per gli impianti già esistenti il procedimento di autorizzazione Integrata Ambientale AIA;

-dare pubblica conferma della ottemperanza di tutte le prescrizioni dell'impianto a ciclo combinato a gas del 2007;
-istituire un piano di monitoraggio ante operam concordato e concertato con gli Enti, e una valutazione di impatto sanitario (VIS), e soprattutto che tali elementi non possono essere posti come prescrizioni all’eventuale autorizzazione, ma elementi fondamentali a se stanti di valutazione dell'inquinamento;

-accertare con certezza la causa del grave inquinamento nei sedimenti alla foce del torrente Quiliano evidenziato dallo studio ARPAL 2010;
-più in generale, determinare una puntuale, completa, pubblica campagna di controlli sulle ceneri, sull’aria e sul territorio.

Dott. Ing. MARCELLO SARALLI

Dirigente Divisione II - Produzione Elettrica del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l’energia
Via Molise, 2 - 00187 Roma

E PER SUO TRAMITE A TUTTE GLI INVITATI ALLA CONFERENZA DEI SERVIZI DEL PROCEDIMENTO PER L’AUTORIZZAZIONE DI UNA NUOVA

SERVIZI DEL PROCEDIMENTO PER L’AUTORIZZAZIONE DI UNA NUOVA SEZIONE A CARBONE DI 460 MW PRESSO LA CENTRALE TERMOELETTICA DI VADO LIGURE E QUILIANO

Dott. GIUSEPPE LO PRESTI

Direzione generale per la salvaguardia ambientale
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Divisione IV Rischi rilevante e autorizzazione integrata ambientale Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 Roma

Ing. DARIO TICALI

Presidente della Commissione AIA Commissione AIA IPPC
c/o ISPRA via Curtatone 3 - 00184 Roma

Ing. CLAUDIO BURLANDO

Presidente Della Regione Liguria Piazza De Ferrari 1 - 16121 Genova

Dott. ANGELO VACCAREZZA

Presidente della Provincia di Savona Via Sormano 12 - 17100 Savona

ATTO DI DIFFIDA
Oggetto: procedimento per l’autorizzazione alla realizzazione di una sezione alimentata a carbone della potenza elettrica di circa 460 MW presso la centrale termoelettrica di Vado Ligure e Quiliano della società Tirreno Power SpA.

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Le sottoscritte associazioni, appresa dagli organi di informazione la notizia della convocazione di una riunione della Conferenza dei Servizi in merito al procedimento in oggetto per il 13 luglio 2011 e avendo altresì appreso di un prossimo esecutivo regionale che sfocerà in una giunta monotematica per sancire la linea definitiva sul piano di potenziamento, formulano il presente atto di diffida affinchè, prima di ogni decisione nel merito della autorizzazione in oggetto venga data attuazione ai seguenti punti che si ritengono indispensabili per puntuale rispetto delle leggi in vigore e per garantire tutela al territorio della provincia di Savona ed ai cittadini che quivi vivono.

1. Per gli impianti già esistenti deve essere attuato e conclusa il procedimento di autorizzazione Integrata Ambientale- A.I.A, già richiesta

procedimento di autorizzazione Integrata Ambientale- A.I.A, già richiesta dal lontano 2007, reiteratamente sollecitata e ultimamente anche con nota ufficiale a firma del sindaco di Quiliano del 6/6/2011 dove è evidenziata “la necessità di giungere alla definizione delle prescrizioni sull’impianto esistente della centrale termoelettrica tali da garantirne il rispetto delle normative esistenti in virtù dei recenti esposti-denuncia di comitati, associazioni e cittadini, come la richiesta di procedura di infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti dello Stato italiano, del Ministero dell’Ambiente, della Regione Liguria, della Provincia di Savona, dei comuni di Vado Ligure e Quiliano (sedi della centrale termoelettrica Tirreno Power) a seguito del mancato rispetto delle direttive europee 96/61/CE 2008/50/CE, 2000/76/CE, 75/442/CE e relativi D.lgl 372/1999, 59/2005, e oggi D.Lgl.128/2010.”

Si precisa che gli impianti esistenti devono essere migliorati ed adeguati alle BAT secondo quanto sarà prescritto dal detto procedimento AIA e non secondo quanto progettato dalla ditta stessa che ha incluso la modifica degli impianti esistenti nel progetto di potenziamento.

2.

di cui al provvedimento n. 10541/VIA/A.0.13.B dell’’8 ottobre 2001 di esclusione dalla procedura di VIA del progetto di trasformazione delle sezioni 1 e 2 a ciclo combinato a gas, con produzione della documentazione comprovante la verifica di ciascuna prescrizione, debitamente firmata dal funzionario pubblico responsabile incaricato delle verifiche, completa delle date in cui dette verifiche sono state effettuate, nonché i verbali dei relativi sopralluoghi. Si ricorda che detto impianto a ciclo

combinato è entrato in esercizio nel lontano 2007.

3. Sia attuato quanto richiesto formalmente con argomentata nota congiunta del 25/1/2011 dai Sindaci di Vado ligure e Quiliano -anche nella loro qualità di responsabili della tutela della salute nei comuni amministrati- “si considera pertanto elemento fondamentale, condizionante e non prorogabile definire e attuare come valutazione dello scenario alla condizione di esercizio attuale dell’impianto:

ma elementi fondamentali e imprescindibili per una corretta valutazione della portata degli impatti quindi essenziali alla valutazione. Risultano pertanto azioni indispensabili e urgenti

prima di ogni ulteriore determinazione......

4.

. Siano verificati altresì da ente pubblico gli apporti di inquinati contenuti negli scarichi della centrale termoelettrica e quelli che si possono presumere in caso di ulteriori nuovi gruppi a carbone. Sia fatta chiarezza sul

E’ necessario che sia data pubblica conferma della ottemperanza di

tutte le prescrizioni

ante operam concordato e concertato con gli Enti, una valutazione di impatto sanitario (VIS). Tali elementi non possono essere posti come

un piano di monitoraggio

prescrizioni all’eventuale autorizzazione

Sia accertata con certezza la causa del grave inquinamento nei

sedimenti alla foce del torrente Quiliano evidenziato dallo studio ARPAL

2010

presumere in caso di ulteriori nuovi gruppi a carbone. Sia fatta chiarezza sul regime autorizzatorio di detti scarichi.

5. Sia verificata la applicabilità della applicazione della c.d. Legge Seveso 3 poiché, se da un lato la centrale in questione non risulterebbe presente nell’elenco degli stabilimenti a rischio rilevante, viceversa dal documento allegato, scaricato dal sito nazionale dei Vigili del Fuoco, la stessa Centrale è stata chiaramente indicata a rischio incidente rilevante appunto con la lettera b (in a.r.i.r. art 8). In ogni caso anche se la centrale, a seguito dei verifica, non dovesse risultare soggetta alla citata Legge Seveso, ricordando che a meno di 100 metri è presente un sito industriale a rischio di incidente rilevante e ricordando il cosiddetto “effetto domino” risulta necessaria una verifica sugli art 12 e 13 ed in particolare dell’art. 14 della citata legge laddove si parla di “requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione territoriale, con riferimento alla destinazione e utilizzazione dei suoli che tengano conto della necessità di mantenere le opportune distanze tra stabilimenti e zone residenziali nonché degli obiettivi di prevenire gli incidenti rilevanti o di limitarne le conseguenze, per:

a) insediamenti di stabilimenti nuovi;
b) modifiche degli stabilimenti di cui all'articolo 10, comma 1;
c) nuovi insediamenti o infrastrutture attorno agli stabilimenti esistenti, quali ad esempio, vie di comunicazione, luoghi frequentati dal pubblico, zone residenziali, qualora l'ubicazione l'insediamento o l'infrastruttura possono aggravare il rischio o le conseguenze di un incidente rilevante”
Per quanto sopra il progettato potenziamento della centrale (che si trova praticamente adiacente ad un impianto a rischio di incidente rilevante) va preventivamente verificato con assoluta certezza alla luce della citata legge.

6. Copiosa letteratura scientifica nazionale e internazionale indica nella combustione del carbone i rischi dovuti all’emissione di radioattività. Tenendo conto che la quantità di elemento radioattivi naturali nel carbone varia in modo molto considerevole anche a seconda della provenienza, si ritiene ormai

Per quanto su esposto i sottoscritti invitano il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il dott. Marcello Saralli del Ministero Sviluppo Economico anche nella sua qualità di responsabile del procedimento e suo tramite tutti i partecipanti alla Conferenza dei Servizi a prendere atto di quanto contenuto nella presente, diffidando dal non adempiere e riservandosi di attivare tutte le procedure legalmente consentite, ritenendo che sussistano le motivazioni per violazioni di legge e per i danni agli abitanti del territorio, così come ben evidenziato anche dall’Ordine dei Medici della Provincia di Savona nella nota del 3/12/2010.

non più differibile una puntuale, completa, pubblica campagna

di controlli sulle ceneri, sull’aria e sul territorio.

Savona, 8 luglio 2011

ACLI ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI ANPI ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA ARCI ASSOCIAZIONE RICREATIVA CULTURALE ITALIANA BOTTEGA DELLA SOLIDARIETA’

CATTIVI MAESTRI
COMITATO ACQUA PUBBLICA
COMITATO TUTELA SALUTE SPOTORNO NOLI CUB COMITATO UNITARIO
FEDERAZIONE DEI VERDI
GASSA GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE ITALIA NOSTRA
LEGAMBIENTE
LIBRERIA UBIK
MEDICINA DEMOCRATICA
MOVIMENTO 5 STELLE
NOI PER SAVONA
NUOVO FILMSTUDIO
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA PDCI PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI SEL SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’
UDI UNIONE DONNE IN ITALIA UNITIPERLASALUTE
WWF

Questa l'Ansa

'Ho gia' preso atto della decisione spontanea e non richiesta di alcuni membri (della commissione che ha stilato l'Aia 2011, ndr) di mettere a disposizione il loro mandato''.

Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Clini, facendo probabilmente riferimento ad uno dei componenti della Commissione, l'ing. Dario Ticali, che compare proprio nelle intercettazioni sull'inchiesta Ilva bis.

E comunque, spiega ancora Clini, la Commissione che si occupera' della nuova Aia non e' uguale a quella che si occupo' dell'Aia 2011.

Bene, ne vogliamo una nuova anche noi, ammesso che siano valutabili gruppi di generazione d'antiquariato, condotta in modo trasparente, senza telefonate birichine e ammorbidenti di varia natura.

Ci viene segnalato questo video in cui viene intervistato l'onorevole Giulietti che a suo tempo presentò un'interrogazione parlamentare All'allora Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo in seguito allo "spoil system" operato nella commissione giudicante della'AIA:

mpm