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Politica | 16 agosto 2012, 10:32

Nazionalizzare l'Ilva

La strada del PCL

Nazionalizzare l'Ilva

La risoluzione del GIP di Taranto, ripropone di fatto, una volta di più, la necessità di una soluzione anticapitalista del caso Ilva.
 
Due sono infatti le “soluzioni” inaccettabili che si confrontano oggi.
 
La prima è chiudere la fabbrica, scaricando sugli operai e sul loro lavoro le responsabilità criminali della proprietà. Come vorrebbe la parte antioperaia dell'ambientalismo.
La seconda è rimuovere i crimini della proprietà contro la salute dei lavoratori e della città, affidando alla stessa proprietà criminale il risanamento ecologico della produzione. Come oggi vorrebbe un fronte unico vasto che va da Monti a Vendola, col consenso di tutta la stampa padronale.
 
La verità è che solo la nazionalizzazione dell'Ilva, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori, può consentire di coniugare il diritto al lavoro col diritto alla salute e alla vita. Può dare certezza agli operai sul mantenimento del loro posto di lavoro, contro ogni fuga dell'azienda o contro ogni sua tentazione di scaricare sui lavoratori gli oneri del risanamento. E può consentire un risanamento reale della produzione e dell'ambiente, utilizzando allo scopo in primo luogo, sotto controllo sociale, i tre miliardi di utili fatti da Riva in due anni.  
 
E' una soluzione anticapitalista, ed è l'unica soluzione reale. Il PCL fa appello a tutte le forze più combattive e coscienti del movimento sindacale, delle sinistre, dello stesso mondo ambientalista, per una battaglia unitaria in questa direzione. E porterà in ogni caso tra gli operai questa proposta di lotta.

com.

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