Il presupposto da cui partire è che quasi tutti subiscono, mugugnando, la condizione del trasporto "pubblico". Quasi tutti si lamentano, quasi tutti bestemmiano: se si prova ad intervistare una persona qualsiasi e di qualsiasi età, è molto probabile che ne dica peste e corna, anche se non ne usufruisce.
E purtroppo, spesso, a ragione, visto come il servizio è stato eroso nel tempo, sia in termini di qualità del viaggio che come numero delle corse (regionali e non), i ritardi, la soppressione dei treni notturni a lunga percorrenza, la scarsa pulizia etc.
In liguria la situaizone è la stessa. Associazioni di pendolari sempre più inferocite attaccano continuamente Trenitalia e i politici che la difendono, accusandoli di essere costretti a viaggiare ammassati come bestiame, senza aria condizionata o riscaldamento, nella sporcizia.
Eppure, invece di operare un serio intervento che porti al raddoppio delle corse, alla pulizia capillare, al rinnovo dei mezzi, Trenitalia parla di miglioramenti, e se ne esce con il Servizio Bar, sperimentale, sui treni regionali 2195 Milano-Genova, 1835/36 Milano-Alassio, 2531/32 Ventimiglia-Milano...
... Servizio ovviamente appaltato ad una ditta esterna...
Non serve lavorare troppo di fantasia per immaginarsi la situazione: poveri disperati in divisa che spingono un carrello metallico, al caldo d'estate e al gelo d'inverno, cercando disperatamente di superare le barriere umane, fatte di persone rimaste in piedi o di studenti seduti per terra che cercano di ripassare la lezione.
Frustrati dalla consapevolezza che le persone, che di solito utilizzano i regionali, sono pendolari, che percorrono tratte brevi, e che il caffè se lo prendono a casa o al bar, alla partenza o all'arrivo.
Un fastidio, più che un servizio, a tutte quelle persone che forse desidererebbero solo maggiore puntualità, comodità nel viaggio, igene delle carrozze e dei bagni.
Difficile credere che il colosso Trenitalia non se ne renda conto: malgrado i commenti dei poveracci sul sedile accanto (non ripetibili), che in Trenitalia siano stupidi proprio non si può dire...
E allora quale può esser la ragione?
Sapendo che, soprattutto per quanto riguarda i treni soggetti a “contratto di servizio”, l’impegno di Trenitalia sarebbe quello di aumentare le tariffe solo in presenza di un aumento della qualità del servizio, il dubbio, sperando di sbagliare, è che Trenitalia confidi nella tendenza dell'italiano medio a lasciarsi distrarre dalle frivolezze, mentre c'è chi allunga l'altra mano direttamente sul portafoglio.
Che quindi, il caffè direttamente sul treno possa essere motivo di soddisfazione, o di distrazione, almeno sufficiente da poter giustificare eventuali “accorgimenti tariffari” (il termine "indolore per definire gli aumenti)...
... Il caffè invece della carota...prima del bastone...