“La Legge ce lo consente, se però vogliamo portare avanti questa idea dobbiamo stare tutti uniti”. E' stato questo il messaggio forte lanciato in mattinata, dopo l'intervento del presidente della Camera di Commercio di Imperia Franco Amadeo, durante la riunione svolta in Provincia sugli effetti che la Spending Review avrà per l'estremo ponente ligure.
L'oggetto è la possibilità di avviare un referendum popolare in cui chiedere un'eventuale unione con Cuneo piuttosto che con Savona o comunque l'istituzione di una macro area. Insomma Imperia non vuole Savona, considerata troppo distante sotto il profilo di interessi strategici ed economici. “Paradossalmente avremmo più potere contrattuale se ci fosse una maxi unione anche con Genova, rispetto ad una solo con Savona” è stato precisato.
Intanto il ruolo di capoluogo, salvo diversi quanto difficili accordi, verrebbe affidato dalla Legge a Savona, su questo il decreto 95 del 2012 parla chiaro: “Il ruolo di capoluogo, sarà assunto dal Comune già capoluogo delle province oggetto di riordino, con maggiore popolazione residente”, questo alla faccia di Imperia e della stessa Sanremo che ha da sempre patito e subito questo ruolo secondario.
Le province di Imperia e di Cuneo sarebbero due realtà con caratteristiche simili, con alle spalle storia, cultura e tradizioni affini grazie alle quali l'unione sarebbe meno traumatica rispetto a quella con l'industrializzata Savona. Ora la parola passa ai sindaci che dovranno ragionare sulla situazione, anche con i propri cittadini, per decidere se avviare questa forte quanto dirompente iniziativa popolare.