Il quotidiano sfondone di Clini (quello a destra nella foto, che non ha capito di essere ministro dell'AMBIENTE): La Cina è vicina

"Quando si dice blocchiamo la produzione bisogna assumersene la responsabilità'' perché "se chiudiamo la produzione chi fornira' l'acciaio per l'economia italiana? Chi ci guadagna?

L'Italia ci perde mentre alla finestra mi pare gia' di vedere i tanti competitori europei, per non parlare dei cinesi, che ne trarrebbero di sicuro un grande vantaggio''.

Cosi' il ministro dell' Ambiente, Corrado Clini, che in un colloquio (non si chiamano più interviste? ndr) con il Corriere della Sera dice di non voler ''essere polemico col giudice di Taranto'' pero', aggiunge, ''sono preoccupato che il piano di risanamento dell'Ilva adesso venga interrotto e si ricominci da capo con i contenziosi interminabili del passato.

Bloccare la produzione vuole dire chiudere lo stabilimento, c'e' poco da dire, e io francamente non la trovo la scelta migliore''. Peraltro, l'emergenza ambientale ''non si affronta con la carta da bollo o mettendo un custode giudiziario davanti ai cancelli di un impianto chiuso''. In piu' ''il risanamento degli impianti industriali va fatto da chi li conosce (quindi il Giudice avrebbe nominato dei cretini? ndr) altrimenti sui compie un altro dei capolavori della burocrazia italiana che affida compiti in materie specifiche a esperti non sempre troppo esperti''.

Così parlò oggi il da sempre burocrate Clini.

Infine sull'impatto degli impianti funzionanti nel 2012, secondo Clini ''sarebbe opportuno avere il parere dell'Istituto superiore di sanita'."

no... il p-a-r-e-r-e no...