La UIL Confederale di Savona unitamente alla UIL FPL, a seguito degli ultimi sviluppi circa il servizio socio-sanitario, esprimono quanto segue:
Il territorio savonese vanta un primato importante. Con circa il 30% di ultra sessantacinquenni è, di fatto, la provincia più anziana d’Italia. Il dato nazionale si attesta sul 20% e quello regionale sul 28%. Questo dato evidenzia per la nostra provincia maggiori difficoltà in quanto la Regione Liguria non ha saputo effettuare le dovute, e da noi più volte sollecitate, scelte strutturali e più precisamente la ridisegnazione della rete ospedaliera ed ovviamente il potenziamento dei servizi territoriali omnicomprensivi.
Ribadiamo fortemente che con l’attuale progetto di modifica del nostro sistema socio sanitario di fatto sono venuti meno i livelli minimi di assistenza. In altre parole i livelli essenziali di assistenza si vanno trasformando da ciò che deve essere garantito a ciò che può essere dato con le risorse disponibili.
Precisiamo che la Regione Liguria nel distribuire i tagli ha fortemente penalizzato il nostro territorio. La continua riduzione dei posti letto non è mai stata oggetto di confronto serio nè con il sindacato nè, tanto meno a nostro avviso, con gli enti locali(vedi le reiterate polemiche sui media dei vari sindaci del territorio).
A riprova di quanto fin’ora sostenuto rimarchiamo l’ultima “geniale” decisione assunta dalla Regione Liguria in merito alla trasformazione da Direttore Generale dell’ASL (dott. Neirotti Flavio) a Commissario con poteri finalizzati ad attuare tutte le indicazioni che la Regione stessa gli fornirà.
Se questo è il modello di spending review che la Regione Liguria intende applicare noi della UIL siamo fortemente contrari. I famigerati ulteriori cento posti letto che dovrebbero sottrarre dal nostro territorio dove e come pensano di sottrarli? Pensano forse di chiudere completamente uno o più ospedali della nostra provincia? Se questo è l’obbiettivo la politica lo deve dire in modo chiaro!
Il risparmio non si deve attuare bloccando, ad esempio, l’attività delle sale operatorie in quanto ciò comporta “disagio” e “fuga” dei pazienti nelle regioni limitrofe con un evidente e paradossale aggravio di spesa. Sembrano il gioco delle matriosca, serve solo a rimandare la spesa aumentandola.
La UIL di Savona ritenendo questi problemi di primaria importanza ribadisce la propria immediata disponibilità perché non vorremmo, che proprio come accaduto molte volte nel passato, in questo periodo “agostiano” vengano prese unilateralmente le decisioni più penalizzanti per i cittadini e i lavoratori del settore.