“L’emergenza incendi scattata nelle ultime settimane conferma come quanto sia necessario non solo una maggiore prevenzione del territorio, ma soprattutto l’aggiornamento del catasto, che in questi anni, quando è stato applicato, si è dimostrato uno strumento molto efficace. Sarebbe poi necessario anche un approfondimento su chi sono oggi gli incendiari, perchè gli interessi in gioco sono molteplici e non legati solo alla speculazione edilizia. Servono poi risorse da destinare alle unità operative e ai soggetti deputati a contrastare il fenomeno dei roghi, perché la maggior parte degli incendi che interessano le aree boschive è di origine dolosa. Per questo motivo, è fondamentale da parte delle amministrazioni comunali la piena applicazione della legge quadro 353 del 2000 e la realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco, unico vero strumento per limitare a monte la possibilità di speculare sulle aree bruciate. ” - così dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente Nazionale sull’emergenza incendi che sta colpendo l’Italia da nord a sud.
“In particolare attraverso il catasto – aggiunge Cogliati Dezza – è possibile imporre vincoli e limitazioni per ogni modifica della destinazione d’uso delle aree bruciate. Tuttavia nel nostro Paese, come è emerso da un’indagine di Legambiente, solo il 50% dei comuni ha aggiornato il catasto al 2010 e solo il 5% delle amministrazioni comunali applica pienamente la legge quadro in materia di incendi boschivi, che prevede oltre alla realizzazione del catasto, anche una costante attività di prevenzione e tutela del territorio, un sistema di interventi tempestivi per lo spegnimento dei roghi ed attività investigative e di contrasto del fenomeno. Tutte azioni fondamentali per ridurre i roghi che ogni anno rischiano di devastare il patrimonio boschivo e forestale della Penisola”