Attualità - 06 agosto 2012, 22:08

Zazzera (IDV) chiede le dimissioni di Clini. Ferri (Magistratura Indipendente) fopo la forzatura di Ferrante intervenga il CSM

'Sorprendono le parole pronunciate dal presidente dell'Ilva Ferrante il quale ha dichiarato che 'se fosse confermata dal Tribunale per il riesame di Taranto la richiesta del gip di chiudere gli impianti a rischio dello stabilimento siderurgico, chiuderebbero anche gli impianti di Novi Ligure e di Genova'''. La minaccia non è piaciuta. Lo afferma Cosimo Maria Ferri, segretario generale della corrente Magistratura Indipendente,

Zazzera (IDV) chiede le dimissioni di Clini. Ferri (Magistratura Indipendente) fopo la forzatura di Ferrante intervenga il CSM

Ferri sottolinea che ''tali dichiarazioni appaiono inopportune ed intempestive perche' pronunciate alla vigilia di una delicata decisione del Tribunale per il Riesame e potrebbero essere lette come 'un sottile tentativo' di condizionamento e di pressione psicologica sui magistrati che con la consueta imparzialita', autonomia e professionalita' stanno svolgendo le proprie funzioni''. Magistratura Indipendente - continua Ferri - ''nel ribadire la piena fiducia nei magistrati requirenti e giudicanti che, consapevoli dell'effetto dei loro provvedimenti, stanno con senso di responsabilita' garantendo il rispetto della legge, ritiene che simili tentativi di turbamento della serenita' degli organi giudiziari non possano essere accettati''. ''E' auspicabile che a difesa dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura - conclude Ferri - intervenga anche l'Anm con una presa di posizione netta ed incisiva''

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Il Palazzo di giustizia di Taranto resta semi-blindato in attesa che il tribunale del Riesame faccia conoscere la decisione sui ricorsi dell'Ilva contro il sequestro degli impianti dell'area a caldo e dei difensori degli otto dirigenti ed ex dirigenti arrestati.

Alla Regione Puglia, invece, si cerca di blindare l'azienda su impegni precisi per ridurre l'inquinamento del capoluogo ionico, quell'inquinamento che ha spinto la magistratura a sequestrare gli impianti. A Taranto cresce l'attesa per la decisione del Riesame che potrebbe arrivare mercoledi' (c'e' tempo fino a giovedi' 9 agosto); oggi non ci sono state manifestazioni di alcun genere. Si aspetta e si riflette. Intanto cerca di procedere il 'Tavolo tecnico' sull'Ilva, che si e' riunito per la prima volta a Bari.

Tre temi in esame (monitoraggio emissioni, benzopirene e parchi minerali) e verbale per concordare alcuni punti: e' questo l'esito dell'incontro legato al protocollo 'per interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto' siglato il 26 luglio scorso (336 milioni di euro i fondi complessivi disponibili). Hanno partecipato rappresentanti dell'Ilva, dell'Arpa Puglia, dell'Asl di Taranto, dell'Avvocatura regionale, del governo (tra gli altri, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, in teleconferenza), tecnici regionali e l'assessore regionale alla Qualita' dell'ambiente, Lorenzo Nicastro.

Nella riunione si e' cominciato ad affrontare una serie di problemi, ad esempio il monitoraggio del perimetro dello stabilimento e il campionamento in continuo delle diossine.

Ma si e' parlato anche della registrazione documentata dei fenomeni di 'slopping' (termine che indica l'espulsione di gas e nubi rossastre dai camini del Siderurgico) e di come ridurli, degli interventi sulla sezione delle cokerie per attivare la videosorveglianza e ridurre le emissioni del benzo(a)pirene sul quartiere Tamburi, e sui parchi minerali per far diminuire la fuoriuscita di polveri.

Dal confronto e' emerso che il mese di agosto sara' fondamentale per delineare un piano complessivo che riduca la cappa di veleni da cui Taranto cerca inutilmente da decenni di uscire. ''Una risposta positiva entro brevissimo tempo da parte dell'Ilva costituirebbe di fatto una premessa per poter cominciare a ricostruire il rapporto tra l'impresa e la sensibilita' comune dei tarantini'', ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, commentando il primo incontro tecnico. Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, mentre ribadiva che ''non c'e' un soldo per l'Ilva tra quelli stanziati dal governo'' (strano, vedi sopra,ndr), ha dovuto anche oggi difendersi da attacchi provenienti da piu' fronti sul suo ruolo nella vicenda Ilva, da alcuni giudicato troppo vicino all'azienda. Ne chiede le dimissioni il deputato Idv Pierfelice Zazzera. ''Non ho intenzione di mollare un millimetro - ha risposto Clini - rispetto a quello che stiamo facendo, e questi signori devono imparare a comportarsi bene'' (!! ndr) Legambiente ha chiesto invece al ministro di sostituire il presidente della Commissione istruttoria per l'Autorizzazione integrata ambientale-Ippc, Dario Ticali, il cui nome comparirebbe in una intercettazione contenuto nell'inchiesta principale sull'Ilva.

Dal canto suo il direttore generale dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato, sottolinea che l'Agenzia ha sempre mantenuto ''la schiena dritta'' sulle questioni ambientali di Taranto e che, personalmente, non ha mai ceduto a pressioni aziendali. (ANSA).

Pecorella''Ferrante mi ha convinto solo di una cosa: vi e' in corso un'alternativa senza possibilita' di sfuggirvi che e': o ci lasciate andare avanti cosi' o noi chiudiamo tutto, non solo Taranto. Questo non e' accettabile''. Lo dice il presidente della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti della camera, Gaetano Pecorella al termine dell'audizione del Presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante. ''E' inacettabile - dice il deputato del Pdl ai microfoni de ilfattoquotidiano.it - perche' cosi' come in altri paesi anche da noi si deve produrre l'acciaio senza produrre diossina e senza provocare malattie''. ''La prospettiva? Il progetto deve essere la sostenibilita' tra salute e lavoro'' conclude Pecorella.

 

 

Ansa

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