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Attualità | 03 agosto 2012, 09:19

SAPPE, resta altissimo e costante il sovraffollamento delle carceri in Liguria

Più di 1.800 le presenze rispetto ai mille posti letto

SAPPE, resta altissimo e costante il sovraffollamento delle carceri in Liguria

Resta alto il sovraffollamento delle carceri liguri. La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, la prima e più rappresentativa Organizzazione di Categoria, che evidenzia come dai dati riferiti alle presenze detentive alla data del 31 luglio scorso emerga che i detenuti presenti erano 1.807 rispetto ad una capienza tollerabile di 1.080 posti letto.

 “Torniamo a denunciare il grave sovraffollamento penitenziario e le conseguenti criticità delle sette carceri regionali, che si caratterizzato anche per pesanti carenze nei Reparti di Polizia Penitenziaria (nell’ordine di circa 400 agenti)”, dichiara Roberto MARTINELLI, segretario generale aggiunto del SAPPE. “Quella ligure è una popolazione detenuta assai variegata e problematica, con una considerevole percentuale di detenuti tossicodipendenti (circa il 30% dei presenti) ed una altissima presenza di stranieri (più del 60% dei presenti). Record negativo è quello dei detenuti che lavorano, che in Liguria sono solamente il 15% dei presenti.”.

Marassi ospita oggi 748 detenuti per 456 posti letto, Chiavari 90 presenze per 78 posti, Pontedecimo 183 per 96, Imperia 113 per 69, La Spezia 267 per 144 posti, Sanremo 335 per 209 e Savona 71 per 36.

Martinelli, che auspica il voto urgente del Parlamento sul disegno di legge del Governo in materia di depenalizzazione, sospensione del procedimento con messa alla prova e pene detentive non carcerarie, rinnova l’invito alle Istituzioni di “arrivare a definire, come sosteniamo da tempo, circuiti penitenziari differenziati in relazione alla gravità dei reati commessi, con particolare riferimento al bisogno di destinare, a soggetti di scarsa pericolosità o che necessitano di un percorso carcerario differenziato (come i detenuti con problemi sanitari e psichiatrici o i tossicodipendenti), specifici circuiti di custodia attenuata anche potenziando il ricorso alle misure alternative alla detenzione per la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale.

Quello che certo non serve è la delegittimazione del ruolo di sicurezza affidato alla Polizia Penitenziaria, come invece previsto da una recente nota del Capo Dap Tamburino che vorrebbe consegnare le carceri all’autogestione dei detenuti attraverso fantomatici patti di responsabilità”.

Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

com. Sappe

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