L'Enpa ringrazia

La Protezione Animali savonese ringrazia vivamente la Capitaneria di Porto di Savona e la dottoressa Laura Castellano dell’Acquario di Genova per la grande sensibilità dimostrata nell’intervento di rimozione dei numerosi ami (visibili nella foto del subacqueo Marco G. Pastorino, di alcuni giorni fa nel porto di Savona) che avevano ferito la famosa “mobula” che da diverse settimane naviga lungo la costa savonese.

Il fatto evidenzia però, senza alcun dubbio, che il mare lungo la costa è un autentico “terreno minato” disseminato di ogni tipo di arnesi di pesca, professionali o dilettanteschi.

Malgrado l’operato encomiabile di vigilanza della Guardia Costiera e di altri organismi, esiste infatti un diffuso malcostume ed una totale insensibilità verso le creature marine, contro cui l’ENPA si batte da tempo e purtroppo da sola.

Da tempo l’associazione chiede che si limiti la pesca professionale ma soprattutto quella sportiva, perseguendo chi vende sottobanco il pescato “sportivo”, si tuteli la fascia costiera, si ingrandiscano le aree marine protette, si recuperino le reti e gli attrezzi abbandonati o perduti ma sempre attivi  e si favorisca l’osservazione incruenta e non la pesca degli animali marini. Ivi compresa la piccola fauna marina costiera (cibo anche dei gabbiani, che potrebbero quindi ridurre le loro incursioni nelle città) che, con un recente appello diffuso sulle spiagge, chiede di lasciare in pace, come lo sta chiedendo da giorni anche per la simpatica mobula.