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Politica | 02 agosto 2012, 14:26

Reddito garantito: inizia la raccolta firme

I numeri che ogni giorno vengono pubblicati dagli enti di statistica e di ricerca raccontano di un paese, il nostro, sull’orlo del disastro sociale, un default sociale che sta dimostrando con sempre maggiore chiarezza la necessità di una nuova politica redistributiva e l’importanza, così come definito in molti testi e risoluzioni europee, della misura del reddito minimo garantito. Troverete i primi banchetti per le firme dal 5 Agosto presso la festa di Liberazione a Zinola

Reddito garantito: inizia la raccolta firme

"L’Italia, insieme alla Grecia, è tra i pochissimi paesi europei a non avere alcune forma di tutela di ultima istanza e tra i più arretrai sul terreno degli strumenti di sostegno al reddito. E’ dunque arrivato il momento, non più rinviabile, affinché una proposta di legge sul reddito minimo garantito venga inserito nell’agenda politica di questo paese.


Il reddito minimo garantito è una erogazione di denaro pari a 600 euro mensili, e che in ogni caso non raggiungono i 7200 euro all’anno, per disoccupati e precari.

Si tratta di una misura di sostegno che, lontana dall’assistenzialismo, punta a ridare dignità a chi ha perso il lavoro, a chi è disoccupato, a chi passa da un contratto all’altra, a chi è passato dalla precarietà lavorativa ad una precarietà esistenziale. Il reddito minimo garantito è un argine contro la ricattabilità, il lavoro in nero, il lavoro sottopagato e la negazione delle professionalità e della formazione acquisita.

Significa in buona istanza non vendersi sul mercato del lavoro alle peggiori condizioni possibili. Il reddito minimo garantito può diventare un paradigma per la costruzione di un welfare che promuova e garantisca autonomia e libertà di scelta.

E’ chiaro poi che in un momento di crisi come questo le diseguaglianze sociali vanno inasprendosi e di conseguenza le condizioni di partenza di ognuno di noi non sono mai le stesse. Poiché la partenza determina quasi sempre le nostre opportunità future, siano esse lavorative o formative, una misura di reddito minimo garantito cancellerebbe una piaga che da molto tempo affligge il nostro paese, dando finalmente pari strumenti di partenza a tutti coloro che ne avranno diritto.

Guardando alla locomotiva europea, la potentissima Germania possiede una legge sul reddito minimo garantito dal 1961 lasciandoci a intendere come una nazione che oggi può pensare serenamente a una crescita a lungo termine si sia basata sul diritto dei suoi cittadini a fondare la propria esistenza anche sugli strumenti economici forniti dallo Stato.


Da qualche settimana è stata presentata la proposta di una legge di iniziativa popolare per istituire il reddito minimo garantito anche in Italia. Decine di associazioni, partiti e movimenti hanno già aderito alla campagna, da TILT a IDV, a SEL, a PRC e ai Giovani Comunisti.

La proposta è chiaramente sostenuta da un comitato aperto e trasversale e auspica, coerentemente alla sua importanza, la costruzione di un ampio comitato promotore dal fronte ampio e variegato, in grado di riunificare forze anche molto diverse in nome di una proposta concreta. Nei territori pertanto iniziano a nascere i primi comitati locali per procedere alla raccolta firma, l’obiettivo è quello delle 50.00 firme entro dicembre.


Il miglior modo per aiutare questa campagna è la partecipazione più vasta e ricca possibile di chi ha a cuore i diritti di questo paese, lasciando da parte i bisogni di questo o quel partito. E’ ora che tutte le forze politiche si schierino senza preconcetti sulla questione del reddito. Chiunque può aderire: gruppi, associazioni, singoli.

Vi chiediamo pertanto di sostenere, diffondere, promuovere e aderire alla campagna per il reddito minimo garantito anche in Italia. Troverete i primi banchetti per le firme dal 5 Agosto presso la festa di Liberazione a zinola"

Com. Mirko Principato - portavoce comitato reddito garantito Savona

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