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Attualità | 01 agosto 2012, 09:32

Democrazia Atea: la contraccezione

Il 50% delle donne italiane non utilizza contraccettivi.

Democrazia Atea: la contraccezione

La contraccezione in Italia ha percentuali da terzo mondo. Il 50% delle donne italiane non utilizza contraccettivi.

La contraccezione d’emergenza ha dati allarmanti anche perché non trova risposta nella sanità: nell’81% dei casi i medici si rifiutano di prescrivere “la pillola del giorno dopo” e invocano la “clausola di coscienza”.

E’ indecente sapere che la privatizzazione della sanità pubblica italiana si è, di fatto, trasformata in una sanità cattolica.

Vendola, pur espressione di una formazione politica che si dichiara progressista, ha abbandonato i progetti di risanamento degli ospedali pubblici esistenti per far costruire a don Verzè un ospedale privato cattolico a Taranto.

Sono queste decisioni che tolgono ogni speranza di affermazione e di tutela della laicità in Italia.

Continuiamo ad assistere allo spettacolo impietoso di formazioni politiche asservite agli interessi affaristici delle organizzazioni cattoliche.

Sono certa che nel futuro ospedale di Taranto tutti i ginecologi saranno obiettori di coscienza, non sarà prescritta la pillola abortiva, non sarà data assistenza sanitaria alle donne che decideranno di interrompere la gravidanza e non sarà prescritta la pillola del giorno dopo.

Mi chiedo: perché i medici che hanno problemi a conciliare la professione con la loro religione si specializzano in ginecologia?

Perché non si specializzano in oculistica o in ortopedia?

La libertà di coscienza non può trovare il limite della obiezione di coscienza in tema di sanità.

Carla Corsetti - Segretario nazionale di Democrazia Atea

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