La prima reazione di fronte alla divulgazione dei dati del biomonitoraggio è quella di una rabbiosa indignazione. Risultati di quel genere sono sconvolgenti! Eppure da decenni le Associazioni ambientaliste, il MODA in primis, e i Cittadini sempre più a contatto con gravissimi problemi di salute, e negli ultimi anni anche l’Ordine dei Medici, denunciavano con la voce più alta possibile (quella che era loro consentita), livelli intollerabili di inquinamento e chiedevano soluzioni ai responsabili della Salute pubblica.
C’è stato un vero muro di gomma. E ora questi numeri enormi, che dovrebbero fare tremare chi gestisce le attività produttive fuori legge e tutte le istituzioni preposte alla difesa dei Cittadini e del Territorio! Vorrei tanto vedere prendere posizione le principali forze politiche locali, i sindacati: da questo inquinamento letale sono colpiti i Cittadini, i lavoratori, le casalinghe, i pensionati che li considerano un punto di riferimento e si sono fidati che li tutelassero insieme alle loro famiglie, non solo in ambito economico.
Dove sono ASL , Regione e ARPAL? In fondo i Cittadini non chiedono altro che il rispetto delle leggi (da quanti anni i gruppi della Tirreno Power sono in funzione senza l’Autorizzazione Integrata Ambientale?) e la difesa della salute. La nostra Provincia ha già pagato abbastanza per il ricatto lavoro vs ambiente. I responsabili non hanno capito che senza la salute anche il lavoro più remunerativo è inaccettabile?
Daniela Pongiglione (consigliera comunale di Noi per Savona- Verdi, Gruppi che aderiscono alla RETE savonese “Fermiamo il carbone”)