Politica - 26 luglio 2012, 13:24

Alassio, Mel furente scrisse: "non solo incapaci, ma pure “pazzi"

"Martedì sera in Consiglio Comunale la Giunta ritira la delibera n. 7: Verifica d'inadeguatezza del PUC di Alassio. Oltre al danno la beffa. Il dirigente certifica l’illegittimità di questa delibera, e comunque non viene revocata!"

Ipse dixit Mel

"E’ incredibile che dopo che il Dirigente del IV settore ha certificato l’illegittimità della delibera la stessa non sia stata revocata, per problemi interni alla maggioranza, nonostante la certificazione di illegittimità dell’Arch. Lavagno, depositata ufficialmente agli atti del Consiglio.

Il ritiro della delibera, per voce dell’assessore Bogliolo, non serviva più, perché era solo funzionale al ricorso al TAR, che avendo posticipato la discussione nel merito al 6 dicembre, consente all’Amministrazione di operare con più tranquillità…INCREDIBILE!

La verifica d'inadeguatezza dovrebbe individuare le mancanze dello strumento di pianificazione urbanistica, dopo che sono trascorsi 10 anni dalla sua approvazione (molti di più dalla sua stesura) in base all'analisi approfondita delle dinamiche sociali e demografiche del Comune.

Dinamiche che erano state all'epoca ipotizzate dall'estensore del piano, ma che oggi vanno verificate, confermate o modificate.

Inoltre, nella Relazione in ordine ad  elementi di parziale inadeguatezza del vigente  PUC a firma della Dirigente del IV Settore, Arch. Silvia Lavagno, viene detto con chiarezza:

“Tuttavia successivamente all’adozione (della Variante ex art. 44 n.d.r.) perveniva una nota della regione Liguria con la quale veniva precisata l’interpretazione da darsi alla scadenza decennale, che ancorché si tratti di termine ordinatorio e non perentorio, tuttavia non consentirebbe l’adozione di varianti ex art. 44 se non preceduti da esplicita verifica di adeguatezza del PUC. Si rende quindi opportuna la revoca della deliberazione del Consiglio Comunale 27/2012 e la successiva riadozione della Variante alla luce delle soprariportate valutazioni in ordine alla adeguatezza del PUC.”

Essendo cosa acclarata che il Comune di Alassio, trascorsi 10 anni dalla data di approvazione del Piano, non ha proceduto, nel semestre precedente alla scadenza,  alla verifica di adeguatezza del PUC nel rispetto dell’art. 45 della legge urbanistica regionale non poteva apportare alcuna variante al PUC, ai sensi e per gli effetti dell’art. 44 L.R. 36/1997.

Non avendo provveduto il Comune di Alassio ad effettuare la verifica di adeguatezza esso non poteva deliberare alcuna variante; ne consegue che la procedura avviata con la pubblicazione del bando del 25 gennaio 2012 e la approvazione in Consiglio Comunale del 21.03.2012 è illegittima e contra legem.

Vedo che qualcuno è intervenuto per fermare una procedura illegittima, e si cerca di correre ai ripari; appariva strano che gli uffici, la Dirigente arch. Lavagno, la dott.ssa Clara Oliveri, che ha redatto la variante, che dopo l’esperienza maturata in Regione come Dirigente, avrebbe dovuto annotare la bontà e la esattezza della pregiudiziale non abbiano fermato in allora la delibera; la stessa Dott.ssa Clara Oliveri che, quando era dirigente della Regione, aveva approvato questo Piano Urbanistico Comunale; appare strano fare una verifica di adeguatezza dopo aver già redatto una variante; si cuce il vestito intorno all’intervento voluto!

Al di la e  al di sopra di queste considerazioni, rimane il fatto che è stato fatto un grave errore di procedura, un errore clamoroso, e si è sbeffeggiata e aggredita verbalmente la minoranza, minacciandola di denuncia, quando ha fatto notare l’irregolarità della pratica. E che ci sia stato il DOLO, questo ormai è certificato dalla Dirigente Arch. Lavagno, che ha dichiarato in relazione l’illegittimità della delibera!

Invece questa procedura si è dimostrata errata, e questo ulteriore episodio ci conforta ulteriormente sulla volontà della giunta di perseguire “ad personam” un intervento previsto dal 2001 dal Piano Urbanistico Comunale, peraltro approvato dal Sindaco Avogadro, ora pentito, già previsto nel Piano Regolatore adottato nel 1999 dalla giunta di Sinistra (socialisti e comunisti), e presente come volumetria nel Piano Regolatore Generale approvato nel 1978.

Non sarebbe stato più serio convocare la soc. Yarpa intorno ad un tavolo per proporre una riduzione dei volumi a Madonna delle Grazie, magari lo spostamento di parte degli stessi in altro sito, magari con Edilizia Convenzionata per i residenti, l’eliminazione del premio volumetrico dato dalla cessione delle aree verdi al Comune???? A chi giova questo muro contro muro, a colpi di denunce e di esposti alla magistratura contro i Consiglieri che hanno approvato questa variante illegittima e “contra legem”, solo per ragioni ideologiche??? Comunque una marcia indietro dell’amministrazione sarebbe stata DOVUTA  per questioni di procedura urbanistica. Si è persa un’altra occasione di trasparenza e di legalità, e si permane nel DOLO!"

 


Marco Melgrati Consigliere Regionale"

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