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Politica | 23 luglio 2012, 11:30

Il "caso" Arnaldo Bagnasco domani sera in consiglio comunale a Cengio

Tra i punti anche il progetto per la messa in sicurezza della scarpata in località Chiodo e la variante al PRG conseguente al PAI (Piano Assetto Idrogeologico) regionale.

Il "caso" Arnaldo Bagnasco domani sera in consiglio comunale a Cengio

Una vicenda che si trascina dalle elezioni amministrative del 2009 vinte dal centro-sinistra guidato dall’attuale sindaco Ezio Billia contro le due liste di centro-destra guidate da Mariella Pella, con il supporto dello stesso Guido Bonino, e l'altra, appunto, con Arnaldo Bagnasco candidato a sindaco. Bonino chiede immediatamente una verifica sulla validità delle elezioni, ritenendo Bagnasco ineleggibile visto che si era presentato come candidato sindaco a Cengio prima di dimettersi da consigliere comunale di minoranza a Cairo.

Inizia una girandola di ricorsi, dal TAR alla Corte Costituzionale, nuovamente il TAR e quindi il Tribunale civile di Savona e, infine, la Corte di Appello di Genova che sentenzia che Bagnasco era, effettivamente, ineleggibile. Per Bonino questo non può non avere conseguenze: “Essendo inellegibile non poteva nemmeno dimettersi e lasciare il posto in surroga al figlio, primo dei non eletti. La maggioranza deve prenderne atto e agire di conseguenza”. E Bonino minaccia, in caso “di immobilismo da parte di questa amministrazione”, di invocare il potere sostitutivo del prefetto.

Per il sindaco Billia, invece, “il problema si sarebbe posto se Bagnasco avesse vinto le elezioni. Così non è stato, e Bagnasco ha dato le dimissioni prima della seduta del primo Consiglio. La soluzione più idonea era, quindi, quella che abbiamo adottato, ovvero che venisse sostituito dal primo dei non eletti della sua lista”.

All’ordine del giorno anche il progetto inerente ad un intervento di ingegneria ambientale per la messa in sicurezza della scarpata in località Chiodo (la scarpata di tufo che sovrasta l’ingresso in paese lungo la Sp 339, all’altezza della nuova variante), proposto dall’imprenditore Gianpaolo Bagnasco, proprietario del terreno. Altro punto, la variante al Piano regolatore generale per l’adeguamento alla disciplina del PAI riguardo le frane quiescenti. In sostanza, in queste aree, che a Cengio interessano zone come Montaldo e Mulino, non si potrà più costruire ma solo compiere interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

e.m.

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