Venerdì il Consigliere Regionale Marco Melgrati ha visitato il reparto di Ortopedia del GSL, privato ma totalmente convenzionato con l’ASL n. 2 Savonese presso l’Ospedale Santa Maria di Misericordia. Come già in precedenza i miei colleghi Quaini e Rosso ho potuto notare l’alto grado di professionalità ed efficienza di questo reparto, che annovera alcune delle migliori Equipe ortopediche di chirurgia artroscopica e protesica. Questo reparto è nato proprio per evitare le “fughe”.
Difatti i pazienti che afferiscono in questo reparto sono pazienti visti da medici specialisti che prima dell’apertura di questo reparto procuravano le fughe e se li portavano a operare in Lombardia e Piemonte, privatamente o con convenzione Asl. Il reparto è attualmente autorizzato ad operare pazienti liguri con impegno esclusivo da parte dei chirurghi per quelli dell’Asl 2 e qualora la struttura sia ricettiva anche i pazienti della altre Asl. Recentissimamente c’è stato un aumento di budget per coprire quasi per la totalità anche le richieste dell’Asl 1 che sono molto numerose. Per il futuro, con il prossimo arrivo del Dottor Federici da settembre ci saranno ulteriori richieste di genovesi estendendo il servizio.
Il primo vero problema, che sarà oggetto del primo punto della mia interrogazione all’ass.re Montaldo, è che negli spazi dell’Ospedale non esiste un ambulatorio divisionale per ricevere i pazienti, all’interno del Sistema Sanitario Regionale, cioè gratis o con ticket, che invece al momento devono rivolgersi agli specialisti che operano in questa struttura con visita privata a pagamento. Le motivazioni possono essere tante. Non è una questione di costo perché la struttura metterebbe a disposizione per le visite gli Ortopedici. Potrebbe essere, come preoccupazione e filosofia dell’Assessore e del Direttore Generale, un rapporto conflittuale, di concorrenza con il Santa Corona. Credo che questa non possa essere una preoccupazione seria, anche perché in questo reparto non si può operare tutto, per esempio, un piede o le mani, perché non sono patologie che generavano la “fuga” e non sono previste nel contratto.
Da noi sarebbero venuti con l’impegnativa del medico. La disponibilità esiste, è stata fatta la richiesta, si attende la risposta, che io solleciterò.
Altro problema, che sarà il secondo punto della mia interrogazione, è che se oltre a evitare le fughe, si volesse anche fare chirurgia di attrazione dalle altre Regioni, come fanno gli altri nei nostri confronti, cosa che porterebbe anche un indotto di “turismo sanitario”, è che qui non si è autorizzati ad operare pazienti da fuori Regione. Si potrebbero anche operare, ma l’Asl non li pagherebbe. Se si aumentassero i posti letto e si avesse l’autorizzazione alla convenzione potrebbe essere una soluzione. Attualmente, fino a fine luglio, ci sono 20 posti letto. Da settembre aumenta la dotazione di 6 posti letto, perché viene spostato l’ ambulatorio di ginecologia al quarto piano. Ma ci sarebbe bisogno di altri spazi nell’ospedale, di sale operatorie e di letti.
E da qui il terzo punto dell’interrogazione: avevo già da tempo, e su questo concordava anche il Presidente della Commissione Regionale Sanità Styefano Quaini, espresso perplessità sulla sistemazione, all’interno di un plesso Ospedaliero per acuti, della R.s.a., Residenza Sanitaria Assistita; un assurdo unico in tutta Italia, presente solo qui ad Albenga. E’ stata nel breve una soluzione forzata, ma chiederò all’assessore Claudio Montaldo se è Sua intenzione spostare in altra sede la R.s.a.. Ci sarebbero già due soluzioni: una nell’immediato, con la disponibilità di utilizzo di un piano della nuova struttura del Trincheri di Albenga; in un futuro ci sarebbe l’opportunità del ritorno ad Alassio, visto il piano delle valorizzazioni che prevede, all’interno del contratto per la vendita, la trasformazione dell’ex Ospedale di Alassio e della palazzina della ex Dialisi, sempre ad Alassio, per il cambio di destinazione d’uso in seconde case di lusso, la realizzazione di mq. 450 a destinazione R.s.a. che dovrebbe rimanere in proprietà al Comune di Alassio, come bonus per la valorizzazione. La domanda all’assessore Montaldo nell’interrogazione sarà: è intenzione dell’Amministrazione Regionale trovare una soluzione alternativa alla collocazione della R.s.a., nel breve o nel medio-lungo periodo, e in caso affermativo come mai non è stato sottoscritto con il Comune di Alassio un atto di impegno della Regione e dell’A.s.l. 2 per riportare la R.s.a. ad Alassio? Appare ovvio che una destinazione d’uso siffatta, senza l’impegno della Regione, metterebbe in serio imbarazzo l’Amministrazione Comunale di Alassio, che si troverebbe a far allestire una struttura per lungodegenti per poi non vederla occupare dall’A.s.l. 2, ma si sa, quando si vuol vendere si promette di tutto…poi in quanto a mantenere…
Inoltre, e questo sarà il quarto punto dell’interrogazione, chiederò all’Assessore Montaldo, vista la disponibilità del G.s.l. - Gruppo Sanità Ligure, nel caso di mantenimento del Pronto Soccorso Albenganese, come tutti ci auguriamo vivamente, se sia intenzione dell’Assessore di usufruire della disponibilità del G.s.l. ad implementare con l’opzione di Ortopedia il Pronto Soccorso di Albenga, in caso di ricoveri in emergenza, che richiedano l’intervento di Ortopedici, in collaborazione con il reparto “pubblico” del MIOA.
Il reparto MIOA dotato di uno Staff di eccellenza che già oggi opera su protesi infettate, vanta ben quattro chirurghi Ortopedici in servizio attivo, che pare avrebbero già dato la loro disponibilità, creando una sinergia con i privati del G.s.l. a costo zero per la Regione Liguria.
Per salvare il Pronto Soccorso di Albenga, risorsa e patrimonio del territorio, ogni idea è buona. Se poi si vuole mettere a sistema la disponibilità del gruppo privato Gsl con le risorse del pubblico, per operare dei risparmi di scala, mantenendo l’efficienza del Pronto Soccorso, sarebbe ancora meglio, per i numeri, per la qualità e per la opportunità di reperibilità di Medici specializzati, per coprire il servizio.