Attualità - 20 luglio 2012, 10:31

Morire sul lavoro, si battono i record

Giugno 2012: il dato peggiore degli ultimi due anni per le morti bianche nel nostro paese

Pochi giorni fa, per l'esattezza il 13 Luglio, è morto un operaio a Loano, un cantiere edile. L'uomo, 43 anni, è caduto dalle impalcature del cantiere che si sta occupando della costruzione della nuova zona residenziale che prenderà il posto della nota ex discoteca i "Pozzi".

Ovviamente non è Simoncelli, o il Papa, per cui è già stato scordato, così come le Migliaia ogni anno.

Stalin faceva notare che nella cultura mondiale uccidere un uomo viene considerato omicidio, ucciderne milioni viene considerata statistica: si perde cioè l'umanità implicita nella morte di una persona.

Pur tuttavia conoscere anche le "statistiche" dovrebbe aiutare a mantenere ben chiara in mente la situazione odierna, in cui le morti bianche salgono in maniera vertiginosa, in barba alle nuove tecnologie.

Pubblichiamo quindi i dati sulle morti bianche reperiti da Vega Engeneering, società di Ingegneria che offre servizi per le aziende, negli ambiti della salute e sicurezza nel lavoro.

 

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Giugno 2012: il dato peggiore degli ultimi due anni per le morti bianche nel nostro paese.

Nuovo record negativo per le morti bianche nel nostro Paese. Sono 263 le vittime del lavoro registrate nel primo semestre del 2012 contro le 254 del 2011 con un incremento del 3,5%; nel solo mese di giugno sono stati 55 i decessi. Peggio del 2011 quando erano 52 e del 2010 quando erano 46.

Questa la tragica tendenza presentata dagli esperti dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre. Dati allarmanti che pongono in primo piano - complici purtroppo le tragiche conseguenze che ha  provocato il sisma in particolar modo le scosse del 20 e del 29 maggio - la situazione dell’Emilia Romagna con 36 infortuni mortali, seguita dalla Lombardia (35), dalla Toscana (27) e dal Veneto (20).

Mentre a tenere le fila nella mappatura di Vega Engineering per incidenza di vittime rispetto alla popolazione lavorativa è l’Abruzzo con un indice di 30,4 contro una media nazionale pari a 11,5. Allarmante anche la situazione in Trentino Alto Adige (25,5) e in Basilicata (21,6).

Sul fronte provinciale è Modena a far registrare il maggior numero di vittime sul lavoro con 16 decessi nel primo semestre. Seconda è Brescia (11 morti – 2 in più rispetto a fine maggio), terza Grosseto (9). Le dieci province in cui l’Osservatorio Vega Engineering rileva il più alto rischio di mortalità sono: Grosseto, con un indice di incidenza sulla popolazione lavorativa di 93,5, seguita da Nuoro, Modena, Livorno, Pescara, Avellino, Chieti, Viterbo, Agrigento e Matera.

La principale causa di morte registrata dall’Osservatorio è quella provocata da una caduta dall’alto (23,2% delle morti).

Il 37,4% delle morti bianche nei primi sei mesi del 2012 è stato registrato in agricoltura, mentre il 22,9% nelle costruzioni.

Il dettagliato studio dell’emergenza condotto dagli esperti dell’Osservatorio Vega Engineering (tutti i dati sono disponibili sul sito www.vegaengineering.com) continua quindi con la nazionalità delle vittime.

Si scopre così che gli stranieri deceduti sul lavoro sono il 12,8% del totale. Mentre la fascia d’età più coinvolta nel dramma è quella dei lavoratori che hanno età compresa tra 45 e 54 anni (63 vittime).

Rispetto alla popolazione lavorativa l’indice di incidenza più preoccupante è quello degli ‘over 65’ (138,4).

com.