Durante il consiglio regionale odierno (17 luglio) abbiamo presentato un’interpellanza all’assessore Montaldo per conoscere le progettualita’ della Regione Liguria circa il futuro delle divisioni di cardiochirurgia nella nostra regione. Abbiamo evidenziato come i riferimenti nazionali dell’Agenas indichino chiaramente quale contesto idoneo per la collocazione del reparto siano gli ospedali dotati di DEA di II livello.
Cio’ e pienamente condivisibile per la riduzione del rischio clinico in tale contesto, in quanto sono imprescindibili la presenza di centro trasfusionale, polo della diagnostica e presenza di una adeguata presenza di chirurgie polispecialistiche. In tale quadro e’ ovvio che al di la’ del polo principale esistente al S.Martino sarebbe utile ragionare anche sulla presenza della specialita’ al S.Corona di Pietra ligure. Condividiamo il ragionamento dell’assessore che vada potenziata la dotazione organica ed il reparto di Cardiochirurgia di Genova, il cui obiettivo di mille interventi comunque non garantirebbe comunque la copertura di tutto il fabbisogno regionale ( millecinquecento pazienti all’anno).
Pertanto proponiamo che dopo una prima fase di accentramento sul S.Martino venga affrontato il discorso ( come avviene gia’ per la chirurgia toracica ) di poter trovare una fattibilita’ sia sul levante che sul ponente ligure. Abbiamo evidenziato inoltre come cio’ potrebbe definitivamente dare risposte utili a limitarre del tutto le fughe sia dello spezzino che del ponente , i cui numeri sono eloquenti e di come in tale ottica si potrebbe addirittura puntare a creare un polo di riferimento ligure per il nordovest in un contesto di turismo sanitario, perfettamente inseribile nelle zone ad alta affluenza turistica e con forte presenza di anziani che scelgono la nostra regione quale riferimento, anche sanitario, per molti mesi all’anno come dimostrato molto bene dai flussi di pazienti extraregionali sul ponente ligure.
Auspichiamo inoltre la piu’ ampia convergenza sulla nostra posizione da parte delle forze politiche economiche e sociali configurandosi, in un quadro di crisi globale , una notevole spinta all’economia del ponente ligure. Torneremo su questo argomento in un convegno scientifico in cui si potranno evidenziare tutte le potenzialita’ della nostra proposta.