La Città di Varazze ha fatto memoria del Beato Jacopo con la straordinaria partecipazione del Cardinale Domenico Calcagno, Vescovo emerito della Diocesi di Savona Noli, accolto dal Vescovo di oggi Mons. Vittorio Lupi, dalle Autorità Civili, Militari e dai fedeli tutti.
Durante la settimana numerosi gli eventi che si sono svolti per ricordare il Santo Patrono, famoso autore della Legenda Aurea. Le celebrazioni presso il Convento di San Domenico, sito nella zona di levante di Varazze, sono iniziati 13 luglio, festa del Beato, con la Santa Messa delle ore 18 animata dalla partecipazione del Coro di San Domenico.
La liturgia è stata presieduta dal Superiore dei Frati Predicatori di Varazze, fra Cristoforo. Sempre venerdì 13 alle ore 21, conferenza di tipo seminariale di fra Giacomo Grasso sull’opera del Beato Giacomo, “Il Mariale Aureo”, presso il Convento, Chiostro di San Domenico. La liturgia è stata presieduta dal Superiore dei Frati Predicatori di Varazze, fra Cristoforo.
Sempre venerdì 13 alle ore 21, conferenza di tipo seminariale di fra Giacomo Grasso sull’opera del Beato Giacomo, “Il Mariale Aureo”, presso il Convento, Chiostro di San Domenico.
Sera di sabato 14 si è tenuto un concerto e momento di ascolto per voci e organo a cura del Coro di San Domenico presso la medesima chiesa in Varazze che ospita l’urna con le ceneri dell’illustre Arcivescovo. Il Coro, dopo il saluto del Priore al pubblico presente, ha interpretato un programma articolato in tre specifici temi: Il Beato e l’Eucarestia, Il Beato e la Passione-Risurrezione di Cristo, Il Beato e la Madonna:
- Eucarestia: Ave, Verum Corpus di Mozard. Ave Verum Corpus di Perosi. Flauto e pianoforte: musica classica. Tenore solista: Canti Religiosi Popolari.
- Passione e Resurrezione: Iesu! Rex Admirabilis-Adoramus Te-O Iesus Christe Victimae Paschali Laudes (greg.) Regina Coeli Laetare di Lotti. Flauto e pianoforte, solista.
- Madonna: O Felix Anima di Carissimi Ave, Maria del Victoria. Maria, Mater Gratiae di Acquarone. Flauto e pianoforte. Flauto, pianoforte, organo, coro Salmo XVIII (1° vers.) di Benedetto Marcello.
Durante il concerto sono stati eseguiti momenti musicali a cura di Eleonora Bruzzone e Alessandro Barbieri al flauto traverso; Michele Taormina al pianoforte.
La Mattina del 15 luglio si è tenuta la Santa Messa presso la chiesa di San Domenico, presieduta da S.E.R. il Cardinale Domenico Calcagno, insieme al Vescovo Vittorio Lupi, Don Giulio Grosso, appositamente giunto da Vado Ligure, i Frati Domenicani e tutti gli altri parroci liberi da impegni. Alla fine della funzione religiosa il Sindaco ha ringraziato il Cardinale Calcagno per essere intervenuto alla celebrazione Eucaristica in onore del Beato nostro copatrone e gli ha fatto dono di alcuni dipinti raffiguranti le Chiese di S. Caterina, S. Domenico e il Beato Jacopo.
E’ poi seguito, nel caratteristico chiostro del Convento, un ballo liturgico a cura dell’Associazione Palcoscenicodanza di Giovanna Badano, molto apprezzato da tutti i presenti (Vedere articolo a parte). Successivamente, un momento di refezione fraterna, offerto dal Comune di Varazze e aperto a tutti.
Le cerimonie e i festeggiamenti sono poi proseguiti nel pomeriggio con la recita del Vespro delle ore 18, nella frazione di Casanova di Varazze, località in cui la tradizione fissa i natali di Jacopo da Varagine (intorno al 1230). Ha Fatto gli onori di casa ai reverendi ospiti il Sindaco Prof. Giovanni Delfino, accompagnato dai rappresentanti della Giunta Comunale.
Alla celebrazione molto sentita dei Vespri della sera, cantati dalla Corale San Pio X e onorati dalla presenza del Cardinale, del Vescovo hanno partecipato il parroco di Pero e Casanova don Giancarlo, padre Matteo in rappresentanza dei Padri Carmelitani del Deserto, la confraternita di Santa Croce di Casanova, le autorità cittadine e i parrocchiani tutti della zona pastorale. Al termine il coro interparrocchiale, “Le creature del Signore”, ha intonato il bellissimo canto “Ave Maria zaneize”, preghiera molto cara al Cardinale Calcagno che, commosso, ha sentitamente ringraziato e offerto il suo caloroso e paterno abbraccio a tutta la comunità.
Le celebrazioni religiose di Casanova sono iniziate nella serata di giovedì 12 luglio con la tradizionale “Marcia delle Pace”: ritrovo dei fedeli sul colle dove sorge la chiesetta intitolata al Beato Jacopo, costruita verso la fine dell’ottocento in prossimità delle “ruine” della casa natale e la S. Messa celebrata dal Parroco Don Giancarlo, animata dal coro interparrocchiale “Le Creature del Signore”; in seguito la popolazione intervenuta è scesa a valle lungo i sentieri di Casanova, talvolta sostando e raccogliendosi in riflessioni, con particolare attenzione ai temi della pace e della solidarietà, e a quegli eventi, spesso sconosciuti al grande pubblico, che caratterizzano il nostro tempo e fanno capire quanto ancora in molte parti del Mondo la Pace sia una meta lontana da raggiungere. Giunti in piazza, i partecipanti hanno avuto un momento di convivialità, con un rinfresco organizzato dalla “Società Beato Jacopo”.
La Comunità di Casanova ha dedicato l’intera Domenica alle Sante Celebrazioni della Festa Patronale, iniziando con la Messa Solenne delle 9,45 celebrata dal Parroco Don Giancarlo e animata dal coro interparrocchiale “Le Creature del Signore”.
Le celebrazioni religiose sono state accompagnate dalla sagra “Casanova in festa”, a cura e organizzazione del Circolo ANSPI “Beato Jacopo”, svoltasi nei giorni di venerdì, sabato e domenica, con un grosso successo grazie alla partecipazione di un numeroso pubblico che ha scelto la Piazza di Casanova per passare una piacevole serata tra musica ed ottime pietanze.
Chi era Jacopo da Varagine.
Jacopo nacque nel 1226-1228, a Varazze o secondo alcuni storici da famiglia certamente proveniente da quella zona, a testimonianza di ciò la sosta nel piccolo borgo rivierasco di santa Caterina da Siena ove sostò “per onorare la patria del Beato”. E’ lo stesso Jacopo a fornirci, in una rapida autobiografia contenuta in una delle sue opere, la Chronica civitatis Ianuensis , le prime date certe della sua vita: il 1239, quando nella sua infanzia gli capitò di assistere a un’eclisse solare, il 1244, quando, adolescente, entrò a far parte dell’Ordine dei frati predicatori, e il 1264, quando ebbe modo di ammirare per quaranta giorni un altro fatto portentoso, e cioè l’apparizione di una cometa.
All’interno dell’Ordine dei Frati Predicatori svolgerà una prestigiosa missione, giungendo fino alle più alte cariche. Padre Provinciale della Lombardia ed alla morte di Giovanni da Vercelli, Vicario Generale dei Domenicani. In quegli anni fu in contatto con le principali personalità del tempo: Papa Martino IV lo invia in missione diplomatica alla corte del re d’Aragona, Onorio IV lo incarica di indagare sulla misteriosa uccisione del vescovo di Tortona. Preziosa e profonda fu l’amicizia che lo legò a Tommaso d’Aquino. Nel 1286 venne eletto per acclamazione arcivescovo di Genova, rifiutò l’incarico. Successivamente nel 1292 venne nuovamente eletto e questa volta accettò.
La sua attività pastorale fu improntata ad un forte senso di partecipazione per le vicende delle classi povere e una grande intelligenza politica: fu lui infatti, negli anni degli scontri tra Guelfi e Ghibellini, a pacificare le fazioni in lotta dei Rampini e dei Mascherati. Ma la fama di Jacopo da Varagine è legata essenzialmente alla sua opera di scrittore e studioso: compone infatti una Chronica di Genova, oltre settecento sermoni ma soprattutto la Legenda Aurea, uno dei libri più letti ed amati dell’Occidente.
Nel suo capolavoro egli raccolse i racconti delle vite dei santi più popolari del suo tempo, avvalendosi sia della letteratura “canonica” che delle leggende popolari che intorno a molte di quelle figure sorsero proprio nel Medioevo. La Legenda Aurea è anche l’opera che maggiormente ha influenzato la storia dell’arte medioevale e moderna. Ai racconti del frate varazzino si devono infatti le immagini pittoriche dei santi come ancora oggi le vediamo raffigurati sugli affreschi, nei dipinti e nelle immaginette popolari. Jacopo morì a Genova nella notte tra il 13 e il 14 luglio 1298.
Alla figura del Beato è legata quella di Santa Caterina da Siena, Compatroni della Città, che a ottant’anni dalla morte dell’illustre domenicano, volle proprio fermarsi a Varazze nel 1376, per onorarne la patria. Trovò la Città colpita da morbo liberandola così dalla peste. Volle costruzione di Santuario dedicato alla SS Trinità, cui voto cittadino si compie ancora ogni anno il 30 aprile, esprimendo desiderio per l’edificazione anche di un convento per i Frati Predicatori. E oggi in quel convento, voluto dalla mantellata senese, sono custodite le spoglie mortali dell’Illustre Arcivescovo, traslate dalla Chiesa di Santa Maria di Castello di Genova nel 1974 e trasportate dal cardinale Giuseppe Siri proprio nel convento di San Domenico di Varazze, Città ove il culto del Beato ne è antichissimo e se ne perpetua ad oggi la memoria. (Di Lorenzo Grazioli Gauthier)