Attualità - 16 luglio 2012, 12:19

Promozione turistica savonese anche sul Corriere della Sera. Grazie Alassio.

Se un'ordinanza proibisce la sosta sulla spiaggia. Alassio, donna incinta viene fatta alzare dalla battigia: «In riva al mare può sedersi solo chi paga l'ombrellone». Il Comune: la fascia di 5 metri dalla battigia destinata solo al transito

ALASSIO (Savona) - Alassio, domenica, intorno a mezzogiorno. «Signora si alzi, qui non può stare, è una zona di transito, se vuole le posso dare una sedia». Il bagnino, molto cortesemente, fa sloggiare Marigianna Semeraro, 35 anni, appena arrivata da Aosta per una settimana di vacanza, settimo mese di gravidanza, seduta sulla sabbia in riva al mare di fronte a uno dei tanti stabilimenti balneari di Alassio (Savona), nel ponente ligure. Chi assiste alla scena rimane incredulo. La battigia non è di tutti?

La signora è lì da pochi minuti, con il marito e il figlio di 5 anni che armeggia con secchiello e paletta. È domenica, ha inutilmente cercato un ombrellone a pagamento. Sedendosi sul bagnasciuga crede di non infrangere alcuna regola anche perché lo stesso fanno decine di altre persone.

Ma è «colpevolmente» ignara di un'ordinanza del Comune di Alassio, la n. 63 del 12 marzo 2012 sulla disciplina delle attività balneari. In particolare è loro sfuggito l'articolo 3 comma 1 lettera C che vieta di «occupare con ombrelloni, sdraio, sedie, teli...» la fascia di 5 metri dalla battigia «destinata esclusivamente al libero transito con divieto di permanenza».
Gli unici «ingombri», tuttavia, sono il pancione e una sporta per i giochi da spiaggia. Il severo regolamento, però, non ammette chi sgarra e obbliga al moto perpetuo sulla battigia: «è vietato sostare nella fascia di transito» sulla spiaggia.
La signora Marigianna si alza senza polemica e se ne va, col dubbio che la sedia offerta fosse a pagamento. Il bagnino applica l'ordinanza che vale anche per le donne incinte. Divieto di sosta, si cammina, circolare, hop hop. In compenso non c'è limite di velocità.

Qualcosa non funziona, però. Perché Marigianna deve andarsene mentre a pochi metri alcuni bambini (e adulti) continuano a «sostare»? Qual è la differenza? Che loro lì dietro hanno l'ombrellone a pagamento e quindi l'ordinanza non si applica. Forse perché il regolamento è stato adottato «sentita l'Associazione Bagni Marini del Circondario di Alassio»?
La situazione sarebbe analoga in molte località della Liguria dove le spiagge sono un bene prezioso. E dove chi infrange le regole sono spesso gli stessi concessionari che fanno applicare le ordinanze. Nei famosi 5 metri della fascia di transito (3 con spiaggia inferiore a 20 metri di profondità) ci sono più lettini e ombrelloni dei bagni privati che non signore Marigianne in presunta sosta vietata.

E la famosa ordinanza? Alla Capitaneria di Porto di Alassio dicono che loro si occupano di sicurezza mentre la gestione delle spiagge è competenza comunale. Un vigile osserva la spiaggia con i lettini praticamente in mare e allarga le braccia: «È competenza della Capitaneria». Intanto alle 18.30 i bagni si svuotano. Ad Alassio un'ordinanza stabilisce che è ora di chiudere le spiagge e tornare a casa.

Mario Gerevinimgerevini@corriere.it

Corriere della Sera