Attualità - 12 luglio 2012, 17:07

A proposito di ATA (e Cima Montà)

Mentre ATA minaccia cause milionarie contro questo giornale e il Movimento 5 Stelle, rei di aver documentato una situazione di fatto c/o la discarica chiusa di Cima Montà, spiace, ma prosegue incessante il viavai di bilici che entrano ed escono dall’impianto che anche ieri pomeriggio (11/07/2012) presentava cancelli aperti e movimenti di mezzi

Questo qui sotto è uno dei camion avvistati oggi stesso

Aldilà di un atteggiamento vagamente intimidatorio nei confronti di un organo di informazione e di un movimento politico che non risparmia critiche, per cosa se la sia presa ATA Spa non lo si comprende esattamente. Ma un bavaglio alla stampa non fa mai dispiacere ai manovratori.

Nel corso della nostra prima visita alla discarica di Cima Montà un cortese signore ci spiegò come fosse necessario apportare terra di scavo per mantenere le quote della discarica stessa con argilla, in quel caso proveniente dal cantiere dei Bruciati ad Albissola.

Questo obbligo comportava e comporta per ATA Spa - controllata in maggioranza dal Comune di Savona - un notevole onere tuttora in attesa di essere quantificato nella sua effettiva necessità.

Emergeva però che ATA Spa avrebbe assegnato ad altre due aziende: La Pensiero Spa di Cairo Montenotte e l’Impresa Bellissimo di Vado Ligure.

A confermarlo è la stessa Fidia Srl in una lettera indirizzata all’ATA Spa in data 01/06/2012 consultabile QUI

In effetti, qualche giorno or sono dall’esterno della discarica si nota un camion rosso che risulta intestato a Giuseppe Bellissimo. Per carità, il fatto di essere calabrese d’origine non vuol dire assolutamente nulla, ma la società indica la propria sede in Via Bertola 23/1 a Vado Ligure, la stessa via di Scavo Ter, in un complesso di capannoni progettato e costruito da Scavo - Ter stessa, come ben visibile sul cartello di appalto, ancora presente all’esterno del cantiere, che ha tutta l’aria di non essere finito, ma si attendono smentite.

Con questo non vogliamo approdare ad alcuna conclusione, ma certo, anche stando strettamente ai fatti le coincidenze sono più d’una, ed è nostro dovere di giornalisti metterle in fila e darne conto.

Sn