Dichiara il Sindaco: “Nella sanità, Montaldo fa i conti come la Fornero. Ho letto con non poco stupore le ultime dichiarazioni dell'Assessore Regionale alla Salute Claudio Montaldo circa il declassamento da lui proposto per il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Albenga. La sua analisi è paragonabile alla contabilità di una famiglia dove tutti spendono e poi viene divisa equamente la responsabilità. Peccato però che la provincia di Savona abbia 4 presidi di soccorso, uno associato ad un DEA di I livello, uno di II livello, e due associati a presidi ospedalieri di elezione. Montaldo mescola elementi diversi tra loro, al solo fine di gettare fumo negli occhi e, con le spese sanitarie, fare il gioco delle tre, anzi delle quattro carte.
È un po' ingannevole tentare di fare credere alla gente che il Pronto Soccorso di un DEA di I/II livello costi come quello di un presidio di elezione. È impossibile che i costi si equivalgano l'uno per l'altro. Piuttosto che dare i numeri come al Lotto, Montaldo dovrebbe trovare il coraggio di affermare che il risparmio dell'eventuale declassamento dei Pronto Soccorso di Cairo Montenotte ed Albenga si aggirerebbe a circa 300 mila euro l'anno, non 4 milioni di euro come invece vorrebbe fare intendere. Rifaccia i conti, e dica alla gente, con esattezza, quale sarebbe il risparmio provocato dalla riduzione da 24 h a 12 h del Pronto Soccorso di Albenga.
Sono la prima ad affermare che bisogna smetterla di definire il nostro Pronto Soccorso non in possesso dei requisiti minimi per essere così denominato. Si tratta di dichiarazioni che mettono in discussione l'accreditamento ottenuto meno di quattro anni fa, conquistato dopo che si era ottenuta l'autorizzazione e le necessarie verifiche strutturali, strumentali e logistiche. Albenga, oggi, dispone di tutti i requisiti richiesti per continuare ad essere un Pronto Soccorso, un vero Pronto Soccorso e non un punto di Primo Intervento camuffato come Pronto Soccorso, come Montaldo vuol farci credere. In ogni caso, sensibilizzerò tutti i Comuni del comprensorio e la provincia di Savona, qualora venisse emesso un provvedimento di declassamento del Pronto Soccorso di Albenga, per condividere un ricorso al Tribunale Amministrativo. Sono pronto a farlo, perché per fortuna possiedo un senso di responsabilità che mi obbliga ad intervenire a tutela della salute dei cittadini del comprensorio, qualora diventassero utenti del Pronto Soccorso dell'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove, già oggi, chi è costretto per necessità ad accedere, assiste a situazioni e condizioni paragonabili a quelle di un girone infernale dantesco.
Caro Montaldo, in assenza di una programmazione chiara, ben definita ed a lungo termine, così come richiesta da decine di migliaia di albenganesi, non Le permetteremo di aumentare i rischi della cittadinanza ingauna. Se si rendesse conto della situazione, non farebbe politica sulla salute delle persone, e verificherebbe direttamente: pensi ad un incidente stradale ad Albenga, oppure a Testico o Stellanello, nel periodo di Ferragosto, al percorso che dovrebbe fare l'autoambulanza e poi, a cosa si troverebbe di fronte il paziente nel Pronto Soccorso di Pietra Ligure, magari nelle ore notturne. In molti settori ci si può basare sulla media, ma nella sanità la media non fa casistica, perché entrano in gioco altri elementi, che vanno aggiunti ai numeri delle prestazioni, per giungere ad una erogazione del servizio di qualità accettabile.
Speravo, ma non troppo, che i consiglieri regionali di maggioranza che rappresentano gli elettori della provincia di Savona prendessero coscienza di questa situazione, e si imponessero per ottenere scelte a favore dei cittadini. Purtroppo, con un po’ di rammarico, comprendo che sono ben altre le cose che stanno loro a cuore, e che gli stessi consiglieri, in futuro, non perderanno mai l'occasione per andare sul territorio a raccontare alla gente che 'non si poteva fare diversamente', 'le spese vanno ridotte', ed altre frasi a giustificare la loro inconcludenza. È vero, le spese vanno ridotte, anzi ottimizzate, ma bisogna ridurre quelle superflue, come i soldi per le consulenze ed i benefit degli ex primari, e non quelle essenziali per la vita degli abitanti di un territorio, come il Pronto Soccorso di Albenga”, conclude Rosy Guarnieri, Sindaco di Albenga.