Condivido in pieno i timori e le preoccupazioni emerse da una recente intervista ad opera del Direttore della centrale savonese Dott.Esposito in merito ad efficienza e qualita’ del soccorso territoriale da parte del 118 in caso di istituzione di un’unica centrale regionale . Il collega ha ben evidenziato l’importanza dell’attivita’ della centrale di Savona e penso che i ragionamenti che sono stati fatti da alcuni membri della maggioranza siano in parte superficiali ed in parte dettati dalla poca conoscenza della materia , che e’ evidentemente estremamente tecnica e che poco si presta a voli pindarici o improvvisazioni .
Sono altresi’ convinto che le forze politiche della sinistra hanno il dovere morale di non avallare tagli insensati scientificamente e poco comprensibili anche in termini economici .Fortunatamente Italia dei valori su questo tema e’ stata molto chiara in maggioranza , ed anche isolata a sostenere l’assessore per la scelta delle tre centrali ( ponente , Genova e levante ) pertanto faremo una dura lotta per mantenere la centrale savonese , non per motivi di campanile , ma consapevoli che la geografia ligure non e’ quella della pianura padana o di Roma; ma l’errore piu’ macroscopico e’ legato alla convinzione che si stia parlando di un banale centralino telefonico e non di un ganglio vitale che coordina un comprensorio geografico estesissimo ,con sinergie indissolubilmente legate all’operativita’ degli altri attori del sistema (prefettura ,vigili del fuoco , forze dell’ordine) , in cui le difficolta’ sono notevoli e variabili in estate ed inverno oltre al fatto che nel tempo e’ divenuta di fatto la struttura che si e’ occupata non solo della “routine “ ma ha esercitato fattivamente una enorme mole di attivita’ formativa e pratica partecipando alla stesura del piano di emergenza della sanita’ marittima , del piano di emergenza per il materiale fissile , alla stesura della bozza per lo schema di impianto della esercitazione internazionale “Le tracce”, assistenza alle esercitazioni antincendio con molte Capitanerie di Porto , assistenza alla popolazione civile colpita dal sisma in Abruzzo, esercitazioni e simulazioni di macroemergenze , corsi di soccorso presso scuole , formazione del personale scolastico ecc. ecc.
I dati di attivita’ mostrano una mole impressionante di interventi coordinati in maniera ottimale da personale qualificato che merita un plagio e rispetto. Inoltre un importante documento del Senato della Repubblica specifica che per i pazienti affetti da infarto miocardico acuto e’ evidente che la migliore risposta del 118 si ha solamente in occasione di centrali a sede provinciale . Pertanto sosteniamo , senza se e senza ma , una organizzazione con tre centrali regionali , mentre ben altre sono le voci su cui intervenire contro gli sprechi in ambito saniatario .Inoltre non siamo convinti neppure dal risparmio previsto e di certo in caso di eventi straordinari una solo centrale o una centrale con un'altra attivabile (stand by) produrrebbe solo danni incalcolabili e lentezza della macchina dei soccorsi come molte emergenze internazionali e nazionali recenti hanno dimostrato molto bene e spesso anche dove l’organizzazione era ottimale comunque i problemi sono stati molti in caso di calamita’.
Inoltre la discussione deve essere anche sfruttata per porre alla ribalta il caso dei medici del servizio , sempre in prima linea ed a rischio in molti eventi e contesti, che presentano un contratto di lavoro con molti punti interrogativi e poche garanzie ; al proposito meglio sarebbe fare riferimento alle esperienze di altre regioni in cui i medici sono a tutti gli effetti dipendenti delle asl.