"Buongiorno, come anticipato questa mattina nel corso della telefonata, vi inoltro la risposta che trovate in allegato.
Per quanto concerne invece la richiesta relativa al cartello all'interno del porto di Vado, si precisa che ogni attività viene eseguita secondo regole contentute nel Patto di Legalità, ratificato in Prefettura, (che prevede la tracciabilità di ogni mezzo di trasporto e del materiale che viene trasportato e quindi utilizzato) o secondo le norme previste dalla legislazione italiana vigente.
Nell'ambito della ricerca della massima comprensione degli eventi, in allegato trovate altresì la copia della visura relativa alla certificazione antimafia della società che presta attività al cantiere di Pilalunga, alla data di ieri.
Saluti" etc etc
Dunque? Niente cartello d'appalto? Sarà una legge made in Gramsci Street, ma in ogni caso è molto strano che un giornale debba riempir carte bollate e modulistica varia per far conoscere all'opinione pubblica le imprese coinvolte a vario titolo nei cantieri e cantierini dell'Autorità Portuale, specie dopo le ultime novità, che un certificato antimafia intestato ad un prestanome certo non medica.
Aspettiamo i documenti richiesti via mail secondo prassi giornalistica che vale anche per gli uffici stampa degli enti pubblici o occorrono moduli su moduli?
E - abbiate pazienza - non sarebbe più utile chiederli ad altri e verificar le imprese prima di pretenderli da chi per mestiere informa? O il problema è quello?
(Che cartelli come quello in copertina non li abbiam certo fatti noi, signori)
Attendiamo tuttora di conoscere il motivo per il quale il cantiere di Pilalunga sia di Autorità Portuale Savona, e dove sia - con ogni protocollo - il cartello d'appalto regolamentare sui lavori pre-Maersk nei pressi dei cantieri Eurocraft a Porto Vado.
Convinti che la pubblica informazione (tutta) vada agevolata e non ostacolata.
Grazie.
Per completezza alleghiamo il resto
"Riscontrando la richiesta di codesta testata giornalistica, si comunica che ogni istanza di ostensione di documenti, trattandosi di atti riferibili ad un procedimento amministrativo, deve avere le forme ed i contenuti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni ed integrazioni.
Ciò posto, qualora si intenda esercitare il diritto di accesso a qualsiasi documento amministrativo, occorrerà attenersi a quanto disposto dagli artt. 22 e segg. della legge citata e, quindi, non solo risulta necessaria ed imprescindibile la sottoscrizione dell’istanza da parte della persona fisica che rappresenta la testata, ma anche l’indicazione dei motivi sottesi alla richiesta al fine di consentire all’amministrazione ogni valutazione imprescindibile al fine di pronunzia di accoglimento o rigetto dell’istanza in questione.
Maggiori delucidazioni in merito sono reperibili sul sito della scrivente Autorità alla pagina http://www.porto.sv.it/it/autorita-portuale/provvedimenti/ordinanze-e-regolamenti/item/250-regolamento-sulla-disciplina-del-diritto-di-accesso-agli-atti.html ed apposito modulo è reperibile alla pagina http://www.porto.sv.it/it/porto/modulistica/altro.html.
Distinti saluti.
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