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Politica | 28 giugno 2012, 15:32

SEL Savona: "Il governo Monti ha esautito il suo compito. Al voto, senza UdC"

SEL Savona: "Il governo Monti ha esautito il suo compito. Al voto, senza UdC"

Con i voti di fiducia sul mercato del lavoro si avvia a conclusione la missione di Mario Monti. Questo governo, pur sostenuto da una maggioranza schiacciante, e' stato intransigente, ma solo con i deboli e preferibilmente con i debolissmi. Chiunque potesse far valere un po’ di forza e qualche possibilita' di ricatto e' stato lasciato in pace. Il conto del rigore lo hanno pagato i lavoratori, i precari e i pensionati.

L’obiettivo conclamato dei professori era rilanciare lo sviluppo e quindi l’occupazione. Hanno raggiunto effetti opposti: crollo dei consumi senza precedenti, recessione, aumento della disoccupazione con percentuali in aumento costante rilevazione dopo rilevazione.

Il solo passo che il governo dice di aver fatto per rilanciare la crescita e' allo stesso tempo il piu' odioso e il piu' inutile: la cancellazione dell’art. 18 avra' effetti profondissimi sulla condizione dei lavoratori, che perdono un diritto fondamentale e non ne avra' nessuno, invece, sulla ripresa economica.

 

Non bastera' ne' servira' sostituire, oggi, i musicisti se lo spartito resta quello suonato da questo governo, accentuando i toni tecnocratici, e da quello precedente, che modulava invece maggiormente quelli populisti. La musica, se non proprio identica, e' molto simile ed e' cio' che deve cambiare. Questo significa, oggi, alternativa. In questa aspra condizione, prefigurare alleanze con questo o con quello in nome di un’ingegneria politica nefanda e defunta vuol dire aver smarrito il senso di realta' . Mai come in questo frangente il “con chi” significa poco e il “per che cosa” e' tutto.

Prefigurare un’alleanza con il partito che piu' di ogni altro ha aderito senza alcun distinguo alle politiche di Monti, l’Udc, comporta automaticamente una strettissima continuita' con quelle politiche. Il che e' l’opposto diametrale di un’alternativa per l’Italia e per l’Europa. E’ fondamentale la perimetrazione del campo del centrosinistra, con l’indicazione precisa di un minimo comun denominatore quanto al che fare.

 

Chi oggi non capisce questa realta' e scommette ancora sulle strategie di corridoio, sulle formule algide e astratte, su una politica ridotta a somma aritmetica non condanna solo se stesso all’irrilevanza politica. Reca anche un danno immenso alla sinistra e al Paese. E’, nel senso letterale del termine, irresponsabile.



Nicola Isetta, Coordinatore Provinciale SEL

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