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Attualità | 25 giugno 2012, 12:50

Cialtroni a Ponente: depuratori fantasma, inquinamento vero

Per Goletta Verde l’allerta depurazione rimane alta in tutta la Liguria: solo il 61% degli abitanti è coperto e servito da un adeguato sistema. Per il secondo anno consecutivo curiosamente evitata la rada di Vado Ligure (vedi notizia correlata) Fortemente inquinata anche la foce del rio Pora a Finale Ligure (Bandiera Blu 2012) e quella del Letimbro di Savona (altra Bandiera Blu 2012)

Cialtroni a Ponente: depuratori fantasma, inquinamento vero

L'articolo dello scorso anno (25/06/2011) sulla medesima operazione è tra ne notizie correlate in fondo al servizio o consultabile QUI

Ancora criticità nella città di Savona, la foce del Fiume Letimbro è fortemente inquinata. Nella provincia, a Finale Ligure, la Foce del Pora messa sotto esame, ha rilevato anch’essa valori batteriologici molto alti, tali da rientrare nella lista ligure delle foci fortemente inquinate.

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Legambiente: “In Liguria non c’è più tempo per altre promesse o ulteriori rinvii, bisogna intervenire tempestivamente per garantire alla popolazione un sistema di depurazione in grado di garantire salute, qualità ambientale e di evitare le milionarie multe europee”

 

Una scia inquinante, spesso maleodorante, carica di batteri e scarichi non depurati che dai torrenti e dalle foci dei fiumi raggiunge il mare e lambisce le coste: dalla provincia di Imperia a quella di La Spezia la mancanza di depuratori funzionanti ed efficienti crea un’emergenza regionale che non conosce soluzione di continuità. Dei diciotto punti campionati in tutta la riviera ligure, ben quindici risultano essere fortemente inquinati o inquinati. Si tratta di 13 tra foci e torrenti, uno scarico e di 1 spiaggia, normalmente frequentata dai bagnanti. Tre, invece, altre spiagge campionate a seguito di segnalazioni dei cittadini e che sono risultate entro i limiti di legge.      

L’istantanea regionale emersa dai risultati delle analisi dell’equipe di biologi di Legambiente è stata presentata questa mattina in conferenza stampa a Genova da Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria, Serena Carpentieri, responsabile Goletta Verde Legambiente e Marina Molina, ARPAL- Direzione Scientifica, responsabile Settore Attività di Laboratorio, Campionamento e Misura.

Le analisi dei biologi di Goletta Verde, realizzate tramite campionamenti eseguiti secondo la normativa vigente, hanno individuato una mappa dei punti critici locali mettendo in evidenza che, dalla riviera ligure di ponente a quella di levante,  le criticità maggiori si riscontrano presso le foci di fiumi, corsi d’acqua minori e torrenti, punti non destinati alla balneazione ma che sono la causa dell’inquinamento microbiologico del mare.

Questi dati confermano lo stato di fatto per cui oggi, in tutta la regione, si rischiano sanzioni per l’eventuale esito negativo delle procedure di infrazione europee. Sanzioni che ammonterebbero a 10 milioni di euro e dai 10 mila ai 700 mila euro per ogni giorno di ritardo, oltre alla sospensione dei finanziamenti europei, sino alla costruzione ed entrata in esercizio dei depuratori. In questo caso non si scherza, l’esempio è stato il Lussemburgo che, a fine 2011, è stato multato con 2,5 milioni di euro da pagare subito più 14.000 euro al giorno fino alla costruzione dei depuratori.

“Da anni ormai sosteniamo che le tre grandi opere utili per la nostra regione siano rappresentate dalle infrastrutture ferroviarie a servizio di pendolari e turisti, dal governo del territorio dal punto di vista idrogeologico e dall’adeguamento del sistema fognario e depurativo -, afferma Santo Grammatico Presidente di Legambiente Liguria – .

Questi tre strumenti sono fondamentali oltretutto a rilanciare la grande industria del turismo, in chiave sostenibile, centrale per l’economia della nostra regione. Per questo -, continua Grammatico -, andrebbero ricercati fondi e nuovamente orientati gli equilibri economici e politici, che attualmente favoriscono sui territori lo sviluppo di infrastrutture stradali. Ad oggi, sono stati finanziati interventi per 48 milioni e 400 mila euro per gli agglomerati di Rapallo, Arenzano, Levanto, Pietra Ligure, Dolcedo Albenga/Centa, Diano Marina/San Bartolomeo al Mare e Ospedaletti, ma, considerato che il costo del solo depuratore di Rapallo ammonta a 43 milioni di euro- conclude Grammatico- ci rendiamo conto di quanto la depurazione, una delle grandi opere utili per il nostro territorio, debba essere maggiormente finanziata” .

Ed ecco tutti i dati della mala depurazione ligure, il cui scotto incide sull’ambiente, sulla salute e sulle tasche dei contribuenti. 

Ancora criticità nella città di Savona, la foce del Fiume Letimbro è fortemente inquinata. Nella provincia, a Finale Ligure, la Foce del Pora messa sotto esame, ha rilevato anch’essa valori batteriologici molto alti, tali da rientrare nella lista ligure delle foci fortemente inquinate. 


Nel comune di  Arma di Taggia,  della provincia imperiese, il prelievo effettuato presso la Foce del Torrente Argentina evidenzia che il numero di unità batteriche formanti colonie per quanto riguarda gli Escherichia Coli nell’acqua è talmente alto da risultare non classificabile, anche i valori degli Enterococchi intestinali sono alle stelle, dire che l’acqua è fortemente inquinata sembra quasi riduttivo. 

“La situazione che hanno riscontrati i nostri biologi- afferma Serena Carpentieri, responsabile Goletta Verde Legambiente -, rispecchia appieno il dato ISTAT per cui, con appena il 61%, del carico prodotto trattato, la performance depurativa della Liguria è la peggiore tra quelle delle regioni costiere del nord Italia, che in media riescono a coprire l’81% degli abitanti equivalenti e anche più bassa della comunque modesta media nazionale che si attesta intorno al 76%. In tutto il Belpaese ci sono troppe falle nel sistema di depurazione, è per questo motivo - continua Carpentieri – che le nostre analisi, pur costituendo un monitoraggio spot, si concentrano a ridosso dei punti critici e vogliono denunciare una situazione che va risolta in tempi ormai non più rimandabili”.


Il Monitoraggio scientifico

I prelievi alla base delle nostre considerazioni, vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente, l’altra anima della Goletta Verde, che viaggia via terra a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).

 
LEGENDA
 
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
 
INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500  UFC/100ml
 
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali  maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml      

 
 

Puoi contribuire anche tu a difendere il mare dall'inquinamento! Se ti imbatti in tubature che scaricano in mare e nei laghi, se avvisti liquidi o sostanze sospette in acqua segnalalo a SOS Goletta (http://www.golettaverde.it/sos-goletta ). Le tue segnalazioni aiuteranno i biologi di Goletta Verde ad individuare nuovi punti da controllare e denunciare alla autorità competenti.

 

Per informazioni e contatti:

mail: sosgoletta@legambiente.it;

Tel: 06-8626181 Sms e Mms 346 - 0074114

 

Scarica il video di SOS Goletta:

www.youtube.com/watch

 
L’ATLANTE DEI PAESAGGI COSTIERI ITALIANI


Le aree costiere italiane sono uno straordinario patrimonio ambientale, culturale, storico. Ma sono anche paesaggi spesso poco conosciuti, in troppi casi a rischio cementificazione e degrado. Attraverso l'"Atlante fotografico dei paesaggi costieri" di Legambiente, saranno “raccontate” le coste italiane, con immagini e informazioni sui luoghi e sulle storie che le riguardano per una conoscenza delle coste per come sono e per come erano. Fotografi amanti del mare ed appassionati della natura sono invitati a partecipare a questo esperimento, unico nel suo genere, visitando la piattaforma digitale fruibile su www.legambiente.it ed inviando i loro scatti (max 300 Kb) ad atlantecoste@legambiente.it

indicando precisamente la località e la data dello scatto.

 

Com. / sn

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