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Attualità | 24 giugno 2012, 15:50

Goletta Verde: Imperia vergogna d'Italia

Unico capoluogo di provincia italiano a non avere un depuratore in funzione

Goletta Verde: Imperia vergogna d'Italia

Presentati i dati dei biologi di Legambiente sui campionamenti effettuati nella provincia di Imperia


In città il torrente Impero e la foce rio Santa Lucia sono off limits

In provincia non va meglio: ad Arma di Taggia la foce Torrente Argentina è fortemente inquinata


È uno scandalo nazionale che Imperia, nonostante ripetute inaugurazioni, sia ancora oggi l’unico capoluogo di provincia italiano a non avere un depuratore funzionante. È questo il messaggio lanciato oggi da Goletta Verde che, in sosta a Imperia, ha presentato i pessimi risultati dei propri campionamenti sulla qualità delle acque della provincia. I dati di fatto parlano da soli: la qualità ambientale e sanitaria delle acque del comune di Imperia è pessima e il depuratore ad oggi non è ancora in funzione, una vergogna nazionale causata da ritardi ed inefficienze.


La Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che da ventisette anni si batte contro l’inquinamento microbiologico e tutte le altre minacce che incombono sul nostro mare, ha dato avvio al suo viaggio dalla riviera di ponente ligure proprio per tenere alta l’attenzione sulla situazione e per sollecitare a gran voce che venga finalmente affrontata e risolta.


La regione Liguria verte in una delle situazioni più critiche di tutto il nord Italia. Proprio per questo, nell’ottobre 2011 si è cercato di correre ai ripari. Nell’allegato A della legge regionale sulla depurazione vengono indicati i comuni della mala depurazione, ai quali si vieta di portare avanti qualunque intervento edilizio fino a quando non adeguino la propria capacità depurativa. Nella black- list vengono riportati sei comuni ricadenti nella provincia di Imperia: Ospedaletti, Diano Castello, Diano Marina, Cervo, San Bartolomeo al mare e Villa Faraldi. Con sorpresa Goletta Verde nota l’assenza di Imperia, ormai divenuta caso nazionale in termini di mancata depurazione.


“I lavori al depuratore del Comune di Imperia pare siano in fase avanzata di esecuzione, per questo la città non si trova nella allegato A della legge regionale – dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria -. L’impianto dovrebbe entrare in funzione entro fine luglio. Se così non fosse, chiediamo che il capoluogo ligure del Ponente sia inserito tra i comuni citati e sia fermata la possibilità di incrementare il peso insediativo attraverso l’approvazione di progetti o varianti urbanistiche che prevedano ulteriore cementificazione del territorio. I dati relativi alla qualità delle acque che dai torrenti confluiscono in mare – conclude Grammatico -, ci preoccupano perché sembrano indicare una quantità di scarichi abusivi, non ancora collettati e che dovrebbero essere diretti al depuratore. Valuteremo solo dopo l’entrata in funzione del depuratore, opera che aspettiamo da decenni, quanto il fenomeno sarà stato effettivamente arginato.”


Promesse a parte, la soluzione a questo problema ancora non si vede. I campionamenti effettuati dai biologi della Goletta Verde di Legambiente nella città e nella provincia di Imperia riportano una situazione quanto mai preoccupante.


In città, precisamente presso la Foce Rio Santa Lucia in prossimità della spianata Padre Cristino da Oneglia, in via Andrea Doria, i campionamenti dei tecnici di Legambiente hanno indicato livelli batteriologici ben oltre la norma. Odori sgradevoli, acqua torbida di limo, fanghi e resti di piante acquatiche secche. Il verdetto delle analisi parla chiaro: l’acqua è fortemente inquinata.


Ancora ad Imperia, un altro punto nevralgico è il Torrente Impero. Dai rilievi dei biologi di Goletta Verde emerge che la presenza di Escherichia Coli nell’acqua è cinque volte superiore a quanto consentito dalla legge e doppia quella di Enterococchi intestinali. La carica batterica fuorilegge fa si che il prelievo realizzato venga classificato come inquinato.


Da allarme rosso la situazione riscontrata ad Arma di Taggia. Nel comune della provincia imperiese, il prelievo effettuato presso la Foce del Torrente Argentina evidenzia che il numero di unità batteriche formanti colonie per quanto riguarda gli Escherichia Coli nell’acqua è talmente alto da risultare non classificabile, anche i valori degli Enterococchi intestinali sono alle stelle, dire che l’acqua è fortemente inquinata sembra quasi riduttivo.


Entro i limiti invece i valori riscontrati in seguito al campionamento svolto dai biologi di Legambiente che si sono recati nella località Tre Spiagge a Sanremo dopo aver ricevuto delle segnalazioni da parte dei cittadini che una settimana prima lamentavano la presenza in acqua di numerosi residui fognari.


“Anche quest’anno uno degli obiettivi della nostra campagna – aggiunge Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde – è quello di far venire a galla e denunciare i punti critici del nostro mare, con un’attenzione particolare al tema della depurazione. Abbiamo iniziato il nostro viaggio proprio da Imperia, il cui comune già lo scorso anno ha meritato la bandiera nera per essere l’unico capoluogo di provincia senza un depuratore, per evidenziare nuovamente quanto questa situazione sia assolutamente singolare e non più accettabile. Monitoreremo la situazione – continua Carpentieri – sperando che la prossima inaugurazione del depuratore, la cui consegna dovrebbe avvenire a luglio, possa realmente fornire un servizio indispensabile ai cittadini e migliorare lo stato ambientale del mare e della salute della popolazione”.


 

com.

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