In merito alle dichiarazioni riportate dal quotidiano"La Stampa" nell'edizione del 6 giugno, rilevo come il Sindaco di Cengio, per la prima volta da otto anni, sembri aver cambiato le sue posizioni sulla questione Acna.
Si parla di una fabbrica tristemente nota nel mondo, chiusa definitivamente nel 1999, una delle tante fabbriche del cancro, non certo l'unica. Ma sono le istituzioni a trovare sempre nuove, sconvolgenti correlazioni tra l'ambiente di lavoro e vari tipi mortali di cancro. L'Acna è chiusa, ma chi ci ha lavorato continua ad ammalarsi e a morire. Basti solo pensare ai continui casi di mesotelioma pleurico da amianto, che arrivano in pochi mesi alla morte.
Allora mi chiedo: chi deve essere risarcito? Arriveremo mai a Cengio a un processo come a Casale Monferrato? Chi sono le vittime e chi i carnefici? E le sentenze contro l'Acna già ci sono state, sia ben chiaro. Ma ora si aprono nuovi filoni, per usare un termine caro al Sindaco. Anche rispetto alla" fabbrica di armi chimiche "nel periodo fascista,ci sono documentazioni inoppugnabili, confermate da rilevazioni satellitari.
Gli studi di Angelo Del Boca sono precisi e documentati, come anche le note di Gianluca Di Feo in"Veleni di Stato". Non solo: ma il Sindaco Billia ,in una delle sue positive presenze al Laboratorio della scuola media, disse che occorreva approfondire la questione Napalm, ossia la possibile produzione di gas usati nella guerra del Vietnam.
Ci sono due parametri valoriali in cui credere: VERITA' E GIUSTIZIA. Sono valori profondi in Valbormida e lo sono in tutta la nostra provincia. L'Ordine dei Medici conferma gli studi fatti in merito. Io voglio dire:andiamo avanti