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Attualità | 19 giugno 2012, 16:41

Comitato Savonese difesa scuola pubblica contro il ministro Profumo: "Premi produzione, nulla di più inadeguato a favorire il merito"

Comitato Savonese difesa scuola pubblica contro il ministro Profumo: "Premi produzione, nulla di più inadeguato a favorire il merito"

Riceviamo e pubblichiamo nota del Comitato Savonese difesa scuola pubblica a proposito di "merito" e "diritto allo studio".

"Il Ministro dell’Istruzione Profumo sembra convinto che la “modernizzazione” della nostra scuola e “della nostra visione della formazione” debbano passare attraverso “misure a favore dell’impegno nell’eccellenza” ovvero, in pratica, attraverso “misure premio per chi si impegna di più”. In realtà, tale impostazione è del tutto inadeguata e radicalmente sbagliata.

Il problema vero è – secondo noi – quello di dare a tutti, cioè a ciascuno, la possibilità di emergere, a prescindere dalla propria situazione sociale e culturale di appartenenza e di partenza. Per fare questo, però, si devono prima costruire le condizioni di una scuola in grado di fornire tali opportunità. Nella proposta del Ministro non prevale questa intenzione, bensì una impostazione del tutto diversa, molto distante dal dettato costituzionale, cui pure il Ministro dice di voler fare riferimento.

In realtà, la scuola italiana ha subito in questi anni un tagli di oltre 8 miliardi di euro e la riduzione di quasi 150.000 posti di lavoro di personale docente e non docente. Le risorse finanziarie sono state drasticamente ridotte, comprese quelle che dovrebbero essere finalizzate al potenziamento e al miglioramento dell’offerta formativa. Sono quelle stesse risorse che il Ministro vorrebbe utilizzare, in grande parte, per premiare pochissimi “meritevoli”?

In realtà, il nostro Paese ha un’altissima percentuale di dispersione scolastica ed il numero più basso di laureati tra i paesi europei. Le priorità, quindi, dovrebbero essere concentrate nella lotta alla dispersione e nell’innalzamento complessivo dei livelli di istruzione.

Ai drammatici problemi della scuola italiana di oggi non si può pensare di dare risposte incentrate sull’esasperazione della competizione individuale, bensì con una radicale inversione delle politiche scolastiche messe in atto dai Governi precedenti, con nuovi investimenti, con il rilancio e la riqualificazione  della scuola pubblica, con il miglioramento della qualità dell’offerta formativa.

E con la garanzia per tutti – a cominciare dai soggetti più deboli e dai disabili – di poter esercitare e veder concretizzato il proprio diritto allo studio".

com.

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