Cpsì Melgrati by Bestoso: "E’ necessario fare chiarezza sulla vicenda del depuratore di Alassio, visto che il consigliere delegato Scarpati ha preso dal Sindaco Avogadro il vezzo di raccontare delle Balle colossali…
Il 26 aprile 2004 il consiglio comunale di Alassio dichiarò di pubblico interesse una proposta di progettazione, costruzione e gestione in projet financing del depuratore consortile di Alassio presentata da Acqua Azzurra s.c.a.r.l. Il progetto fu dichiarato, e accettato dal Comune di Alassio, del valore di euro 444.000,00.
Non essendo riuscita ad avere la fidejussione richiesta in sede di bando della gara per l'assegnazione dell'opera, Acqua Azzurra Scarl non venne ammessa alla apertura delle buste e quindi alla gara, che ebbe un solo concorrente e cioè la Severn Trent., che si presentò al bando con la fideiussione bancaria.
Come è una sonora balla che la Regione aveva imposto ad Alassio di confluire nel depuratore comprensoriale; se Scarpati ha le prove del contrario tiri fuori gli atti, se ce ne sono (ma non è così!). E se c’è un problema economico, è più facile che ci sia con il depuratore di Villanova, viste le vicissitudini del bando di gara, che così come è stato fatto non può andare avanti, ed in effetti è fermo!
E il 31.12 2011 il Consigliere Scarpati, commentando un mio comunicato stampa sui proclami di questa giunta sull’impianto di pretrattamento aveva a dire:
“Nessuna bufala, ma splendida realtà: nel corso del 2012 il grigliatore-rotostracciatore sarà realizzato ed entrerà in funzione e Melgrati sarà invitato all´inaugurazione quale ospite di riguardo”.
A dirlo è il consigliere comunale Alessandro Scarpati replicando alla parole del consigliere regionale Pdl che aveva definito il progetto “una bufala di fine anno in quanto un impianto di pretrattamento con “grigliatore-roto stracciatore”, che dovrebbe essere solo aggiornato nei prezzi, e nella tecnologia, perché dopo più di dieci anni potrebbe essere obsoleta, non potrebbe essere autorizzato, e quindi allacciato alla rete, perché proibito per legge”.
Ripeto le parole di Scarpati: nel corso del 2012 il grigliatore-rotostracciatore sarà realizzato ed entrerà in funzione…siamo alle porte dell’estate, e ad oggi di BUFALA si tratta: non c’è nemmeno ancora il progetto, figurarsi l’opera!!! Inoltre non si capisce perché nel 2000 non poteva essere autorizzato il depuratore primario senza il secondario allo scarico e ora sì…che cosa è cambiato? NULLA, a quanto ci risulta….
(Per i lettori: è sempre Melgrati che scrive, ndr)
Ma un poco di storia non guasta, anche a memoria del consigliere Scarpati: Nel 1993, quando assunsi la carica di assessore ai Lavori Pubblici della Città di Alassio, Sindaco un certo Avogadro, Il Piano Regionale della depurazione prevedeva un impianto per i Comuni di Alassio e Laigueglia, situato in Alassio nella zona di S. Anna; tanto è vero che venne redatto un progetto di un impianto di pretrattamento, finanziato a bilancio e mai realizzato perché l’amministrazione Provinciale di Sinistra mi avvertì in toni minacciosi circa l’impossibilità di dare il nulla osta allo scarico a mare del prettrattamento, di competenza Provinciale, se non esisteva il trattamento completo con la depurazione. L’impianto prevedeva la grigliatura, con insacchettamento automatico dei rifiuti solidi oltre i 3 millimetri con l’invio alla discarica, la disoleatura e la dissabbiatura del liquame, e secondo me, per un comune che non ha impianti industriali, era più che sufficiente a risolvere al 90% i problemi di Alassio.
Quanto previsto dal Piano Regionale della depurazione era stato traslato nell’ATO provinciale, che prevedeva 3 depuratori nella zona di ponente: uno ad Alassio, uno ad Albenga, con opzione di conferire a Borghetto S.S. e uno ad Andora insieme a Testico e Stellanello. Del depuratore Comprensoriale Ingauno nemmeno l’idea, nemmeno l’ombra!
In seguito a quanto disposto del Piano Regionale e a quanto previsto dall’ ATO provinciale il Comune di Alassio aveva deciso di avviare una gara in project financing per realizzare il depuratore.
Questa gara è arrivata a conclusione con unica partecipante la società multinazionale “Severn Trent”, unica ad aver garantito con fideiussione i 9milioni e 600mila euro già previsti come finanziamento nell’accordo Stato-Regione e poi volatilizzati.
Appunto per quanto attiene al finanziamento, era stato previsto dal Governo Berlusconi con il Ministro Matteoli, Presidente della Regione Biasotti, nella conferenza Stato-Regioni, un importo pari a 9milioni e 600mila euro. Con l’avvento di Prodi e del Governo dei “Compagni” (insieme al Governatore Burlando) il finanziamento è stato cancellato senza giustificazione alcuna.
Nel frattempo veniva ad essere modificata la composizione della giunta di Laigueglia e quindi il nuovo Sindaco e il Comune di Laigueglia decideva di non conferire più i liquami reflui della fognatura ad Alassio con la motivazione addotta che le tubazioni avrebbero dovuto attraversare tutto il territorio di Laigueglia, in quanto il grigliatore che convoglia tutta la fognatura di Laigueglia è posto all’estremo ponente della città e i tubi avrebbero attraversato il territorio comunale con un troppo pieno che in caso di rottura avrebbe sversato in mare libero.
Questa la giustificazione della nuova giunta.
Per quanto attiene al costo della tariffa, la tariffa oggi prevista nel depuratore di Borghetto dovrebbe essere portata a regime a 0,80 €.
La tariffa prevista nell’asseverazione bancaria del piano economico finanziario proposto dalla Severn Trent e verificato nell’ultimo periodo porta una tariffa di 0,97 senza contributo da parte del Comune o di organi superiori, oppure in alternativa di 0,82 € con 3milioni di euro di investimento o del Comune o di altri enti sovraordinati.
In un primo tempo esisteva un previsione, anch’essa in oggi modificata, di 2 milioni e 400 mila litri/mc. di reflui che dovevano scaricare in mare, anche perché era prevista la quota di depurazione dei reflui di Laigueglia.
Venuta a mancare la depurazione di Laigueglia è stata modificata questa previsione con una cifra congrua data dai valori di acqua consumata nel comune di Alassio che porta a 1 milione e 600 mila litri/mc. all’anno, quindi una cifra assolutamente realistica. È ovvio che se anche Laigueglia conferisse i suoi reflui, probabilmente i 3 milioni di euro non si renderebbero più necessari per abbassare la tariffa, o perlomeno non tutta la cifra, in quanto ci sarebbe il conferimento dei reflui di Laigueglia con un abbassamento della tariffa standard di 0,93 €, tariffa che con esattezza comunque che non è possibile ad oggi quantificare, in questa sede, perché non abbiamo il dato del consumo a Laigueglia.
L’aspetto simpatico, se vogliamo, o meglio fariseo, della vicenda, vedeva l’amministrazione comunale di Laigueglia dire NO all’ipotesi di depurare con Alassio per una motivazione “logistica” ossia per l’attraversamento del proprio territorio con tubazioni, la stessa criticità si ripresenta oggi con l’adesione di Laigueglia al depuratore ingauno.
I fondi europei che sono stati destinati dalla regione al comune di Villanova o al depuratore consortile devono servire alla depuratore dell’intero ponente perché la Regione vincola il conferimento di questi fondi al sistema di depurazione completo del ponente. È quanto meno singolare che tutti i finanziamenti che coprono questo asse vengano destinati esclusivamente al depuratore di Villanova e non, ad esempio, anche al depuratore di Alassio che aveva già un progetto approvato e finanziato, finanziamento che è stato ingiustamente e sorprendentemente cancellato dallo stesso Burlando e dal governo di sinistra di Prodi.
Oggi peraltro sono spariti anche i fondi Fas europei nella disponibilità della Regione per il depuratore Ingauno!
Altra singolarità dell’intervento di Villanova che si riverbera sul progetto alassino è che quando l’amministrazione di Alassio insisteva per realizzare il depuratore (previsto sia dal piano di depurazione regionale sia dall’A.T.O.), anche perché riteniamo che la depurazione sia fondamentale e irrinunciabile per una città turistica come quella di Alassio e comunque per tutto il comparto del Ponente, la maggioranza di sinistra in Provincia sosteneva che Alassio potesse realizzare il proprio impianto ma pagandolo esclusivamente con la tariffa e quindi con i soldi dei cittadini Alassini;
oggi invece si è creata questa situazione paradossale in cui la tariffa del depuratore ingauno, che sembrerebbe nettamente superiore sia a quelle già citate per il depuratore di Alassio stabilite dall’asseverazione bancaria sia alla tariffa del depuratore consortile di Borghetto, ebbene, questa tariffa dovrebbe essere spalmata per ridurre il costo dell’acqua su tutto l’A.T.O. di Ponente, quindi anche su Alassio, Borghetto Loano, Pietra insomma su tutte quelle città che sono virtuose e che hanno una depurazione.
Questo è assolutamente inaccettabile.
Oltretutto è bene ricordare che l’impianto ingauno ha un sistema di tubi che attraversa tre volte l’alveo dei due torrenti che affluiscono nella parte terminale nel fiume Centa. Se questi tubi si danneggiassero, il liquame andrebbe ad inquinare i due torrenti che sfociano nel Centa dove esistono le stazioni di pompaggio per il prelevamento dell’acqua di Alassio e di Albenga quindi con conseguenze gravissime e catastrofiche dal punto di vista igienico-sanitario per le falde acquifere che servono le città di Alassio e Albenga.
Quindi questo progetto è preoccupante non solo per l’aspetto economico finanziario (che non sta in piedi, come sosteniamo da anni) ma soprattutto dal punto di vista della salute dei cittadini.
Inoltre, per quanto attiene alla vicenda di Alassio, il gioire del consigliere Scarpati per la sentenza del TAR della scorsa settimana è quanto di più folle si potesse sentire. Infatti ci risulta che la Severn Trent ricorrerà in cassazione, in quanto ritiene la cifra di 233.000 euro assolutamente incongrua, e soprattutto sono stati riconosciuti alla stessa società solo 10.000 euro per il progetto presentato. Quindi la cifra di 233.000 euro non è certo definitiva, e a questa cifra vanno aggiunte le spettanze del promotore, la soc. Acqua Azzurra, peraltro privata; un parere del prof. Piscitelli (2009) certifica infatti l’esistenza di responsabilità dirette verso la società Acqua Azzurra Scarl in caso di interruzione dell'iter per la costruzione del
Depuratore di Sant'Anna
Il parere del legale ribadisce il dover pagare, da parte del Comune di Alassio, l'ammontare del progetto alla società Acqua Azzurra (444.000,00 euro) più le modifiche richieste nel corso del tempo, più ogni danno occorso, materiale e morale.
L’offerta di “finanza di progetto” riveste infatti pubblico interesse e non può essere cassata semplicemente con un mero atto amministrativo.
Un danno stimato dal prof. avv. Piscitelli in un milione di euro, a cui aggiungere ulteriori interessi e spese alla data odierna, non ultime quelle legali.
Chi pagherà i denari previsti per Severn Trent e Acqua Azzurra, lo stesso consigliere Scarpati? O Avogadro che dichiara che “spenderemo volentieri quei soldi, per riparare un danno che Lui aveva fatto”; spero che spenderemo sia riferito a Lui e ai suoi colleghi di giunta, e non ai cittadini di Alassio, e che si ricordi che le procedure per il depuratore a S.Anna le aveva avviate Avogadro stesso quando era Sindaco…o lo smemorato di Montalcino si è dimenticato anche questo?
Certo che questi 223.000 euro con annessi e connessi non potranno essere addebitati alle casse comunali e soprattutto non dovranno essere prelevati dalle tasche dei cittadini alassini, già oberati in questo periodo da innumerevoli tasse e balzelli, non ultime quelle di competenza comunale.
Poi, se si trovasse una soluzione condivisa che perme
ttesse di portare i liquami di Alassio al Depuratore Comprensoriale, qualunque esso sia, senza costi aggiuntivi per il Comune di Alassio e per i Cittadini, liberando la spiaggia di S.Anna da un impianto che comunque potrebbe creare dei problemi (e sicuramente un grigliatore ne creerà, in termini di puzza e di smaltimento dei rifiuti solidi esito della grigliatura) io sarei il più felice di tutti…ma la vedo difficile…ricordo ancora che a Mentone sotto la piazza principale sul mare c’è il depuratore, e a Montecarlo è in un palazzo vicino alla stazione e allo stadio, in pieno centro cittadino…