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Attualità | 07 giugno 2012, 09:36

Le trivelle e i terremoti in ENIlia non sono affatto "clandestini" come qualcuno scrive, purtroppo. Ma si cerca comunque di de-informare per compiacer lo sponsor

Per la Stampa il problema è il complottismo italiano. Per noi, la consapevole ottusità. Pecunia non olet d'altronde, ma terga, olet eccome. Ma ora che avrebbero trovato chi ha messo la bomba a Brindisi - di nuovo in prima pagina - chi parlerà più delle responsabilità del sisma?

Le trivelle e i terremoti in ENIlia non sono affatto "clandestini" come qualcuno scrive,  purtroppo. Ma si cerca comunque di de-informare per compiacer lo sponsor

Il terremoto in Emilia ha scatenato il putiferio. Più di quello dell'Aquila.

C'è chi lo legge nell'ottica della speculazione edilizia, accusando la grande imprenditoria di aver fatto in modo che la zona non fosse dichiarata sisimica (anche sei si sapeva esserlo).

C'è chi ne approfitta per "testare" la reazione della dittatura economica di Monti, che se continua così è capace di far pagare l'Imu sulle case venute giù.

C'è chi ne approfitta, come le banche, che aprono conti correnti di solidarietà e intanto arraffano gli interessi su quei soldi.

C'è chi invece prende i soldi delle donazioni, come la Croce Rossa, la Chiesa, la Protezione Civile, senza che un euro arrivi mai a migliorare le condizioni dei propri militi, fermandosi invece ai gradini più alti.

E infine c'è chi invece punta il dito sulle responsabilità dell'uomo, non tanto solo nelle conseguenze (i morti, il ritorno alla produzione senza criterio o sicurezza, le case e i capannoni di cartapesta), ma nelle cause stesse del terremoto, che per alcuni sono causate dalle continue perforazioni e dai grandi magazzini sotterranei di Gas presenti nel sottosuolo Emiliano (e sono tanti).

Una Teoria "nuova", che se trovasse riscontri "ufficiali" risulterebbe essa stessa una bomba, che metterebbe a repentaglio  l'intero Business della produzione di Energia, in Italia e nel mondo.

Che sia quindi provata o meno, il succo non cambia: una volta qualcuno disse "se un fatto viene considerato reale, esso sarà reale nelle sue conseguenze".

E quando una notizia del genere prende piede, le grandi imprese, Eni in primis, devono correre ai ripari.

Come? Semplicemnete usando la carta stampata, che a leggere sembra alle sue dipendenze.

E così, ad esempio su La Stampa, si leggono in una pagina articoli sul terremoto e, sotto, enormi pubblicità della Eni, mentre nelle pagine successive prima si legge del crollo del turismo, con relativa attacco ai tour operator (che fanno il loro mestiere ed indirizzano in altri lidi i turisti), per poi arrivare a lanciarsi contro il "Complottismo all'Italiana", che se volessimo essere pignoli sarebbe Americano, ma anche qui c'è un riferimento non casuale, (forse a Ustica, a Bologna, alla strategia della tensione... chissà). (segue dopo la bella pagina bordata da noi di rosso per distinguer meglio)

Sta di fatto che un'intera pagina viene dedicata alla difesa delle grandi multinazionali dell'energia, con Interviste e disegni di progetti targati Erg, ma guarda un po'), mentre si parla di "leggenda delle trivellazioni".

Ora, tolto il fatto che in ogni mito o leggenda che si rispetti c'è sempre un fondo di verità. Ma qui non si parla di un'ipotetica bomba che avrebbe causato lo Tzunami, o di qualche Virus in provetta americano che avrebbe scatenato batteri mangia crosta terrestre (anche se conoscendo gli americani e gli abomini di cui son capaci non ci stupirebbe): qui si parla di fatti molto più vicini alla realtà, e più "facilmente" documentabili.

E forse è proprio per questo che si corre così ai ripari: perchè il profitto, quando ha la coscienza più sporca del solito (ma non più sporca di lingue ormai consunte) lo si vede subito.

ml / mpm

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