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Attualità | 04 giugno 2012, 11:19

Terremoto, gli epicentri del petrolio e del gas: nuove scosse, nuove coincidenze

Alle 21:20 di ieri una forte scossa di 5.1 gradi Richter ha distrutto la torre di Novi di Modena, dov'è stato localizzato l'epicentro. E che (altro caso): proprio a Novi di Modena e Mirandola lo sfruttamento del sottosuolo a fini petroliferi è particolarmente massiccio. Eni non pervenuta?

Terremoto, gli epicentri del petrolio e del gas: nuove scosse, nuove coincidenze

C'è una vecchia carta geologica dell'ISPRA del 1960. Bellissima. Oggi "navigabile" grazie alla digitalizzazione. E' QUI


Mostra tra l'altro la posizione dei pozzi di petrolio e gas, sopra i relativi giacimenti. Giustamente l'AGIP / ENI, che ne sa più di chiunque altro e ha fornito allo stato i dati del sottosuolo, come riportato sulla carta stessa

 

Agip infatti trivella felicemente a due passi dalla faglia - ben nota come si nota (!) già nel 1960 quando già alcuni pozzi eran censiti


E dove stanno questi pozzi? Oltre che a due passi dalla faglia stanno proprio a NOVI DI MODENA, dove questa notte una scossa di 5,1 gradi Richter ha dato il colpo di grazia alla torre dell'orologio, vecchia di 400 anni. Un unico pozzo? Macchè.

Gia nel 1960 (Mattei vivo) la sacra Carta (fonte AGIP) li rappresentava con cerchiolini rossi


ed attorno alla disastrata Novi d.M. ne contava già ben quattro

e fino a 1940 metri di profondità. Anche ad un tiro di schioppo da Medolla - altro paese devastato - sempre casualmente sulla carta successiva dell'ISPRA

http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=75

troviamo il pozzo di Camurana, dell'allora Società Petrolifera Italiana e quello AGIP di San Biagio, entrambi posizionati forse per comodità, dove il sottosuolo fa delle strane curve (i geologi perdoneranno e anzi sapranno spiegare...)

Mentre proseguiremo nella non facile esplorazione delle Carte, auspicando che esse restino disponibili sul sito Ispra, l'orecchio ci corre alla radio:

Le nuove accise sulla benzina andranno a favore dei terremotati. Se i rischi in buona parte acclarati sull'estrazione di gas e petrolio avessero almeno portato ad aver prezzi decenti sui carburanti almeno la beffa sarebbe minore (forse). Era quello che voleva Enrico Mattei, ma l'hanno ammazzato. E la benzina - anche qui e anche quella di ENI - è la più cara d'europa. Il cane a sei zampe si è morso la coda?

(continua, forse...)

 

mpm

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