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Attualità | 04 giugno 2012, 13:29

La Corte dei Conti stronca Invitalia: persi 2,2 milioni di euro in un anno

Per l'ennesimo carrozzone, si profila un trionfo (o meglio un tonfo) della fuffa commestibile: Ma chiuder definitivamente ste patacche non sarebbe un giovamento per l'economia del Paese? Il Capitale sociale è di soli 836 milioni di Euro...

La Corte dei Conti stronca Invitalia: persi 2,2 milioni di euro in un anno

"Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. I suoi obiettivi prioritari sono: favorire l'attrazione di investimenti esteri, sostenere l'innovazione e la crescita del sistema produttivo, valorizzare le potenzialità dei territori."

Così si legge tra l'altro dal sito www.invitalia.it

Se avete voglia di farVi un giro nel sito con occhio smaliziato, ne vale la pena, spaccato di un italietta inutile e vorace.

Ma dall'analisi impietosa della Corte dei Conti, delegata al controllo economico Per l'ennesimo carrozzone, si profila un trionfo (o meglio un tonfo) della fuffa commestibile: Ma chiuder definitivamente ste patacche non sarebbe un giovamento per l'economia del Paese?

Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa
via Calabria, 46
00187 Roma Azionista unico Ministero dell'Economia e delle Finanze
Capitale sociale € 836.383.864,02 euro

Il consiglio di amministrazione di Invitalia è così composto:

  • Presidente - Giancarlo Innocenzi Botti
  • Amministratore delegato - Domenico Arcuri
  • Consiglieri - Silvana Ceravolo, Federico Eichberg, Lorenzo Gorgoni.

Il collegio sindacale è così composto:

  • Presidente - Sofia Paternostro
  • Sindaci effettivi - Carlo Ferocino, Fabio Pettinato
  • Sindaci supplenti - Mauro D'Amico, Benito di Troia.
     

Così la Corte:

 

Corte dei conti – Sezione controllo Enti – Pres. R. Squitieri, Rel. Pres. R. Arrigoni – Determinazione n. 53/2012 del 18 maggio 2012 – Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’ Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (INVITALIA) S.p.A. per l’esercizio 2010.


La relazione della Corte dei conti - Sezione controllo enti – sulla gestione finanziaria 2010 della “Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa spa” (INVITALIA) evidenzia come, per il secondo anno consecutivo, il conto economico dell’Agenza si sia chiuso con un utile in decisa flessione.
Anche le attività patrimoniali evidenziano una complessiva diminuzione (- 5,3%). A contribuirvi è stata soprattutto la riduzione di capitale sociale deliberata dall’Assemblea straordinaria nel corso del 2009 e finalizzata al versamento al bilancio dello Stato di complessivi 290 milioni (leggi 201 e 203 del 2008), che ha determinato lo smobilizzo di parte delle attività finanziarie (principalmente titoli obbligazionari).   
Il conto economico consolidato espone un risultato negativo di 2,2 milioni di euro che trova principale causa nell’incremento delle  perdite relative ai gruppi di attività in via di dismissione.
Risultati negativi espongono la maggior parte delle società controllate, ivi comprese quelle considerate strategiche e destinate perciò a permanere nel perimetro del gruppo, riguardo delle quali si registra anche un incremento di personale in controtendenza rispetto a quanto manifestatosi sino a tutto il 2009.
Per Invitalia Reti, l’esercizio 2010 è stato il primo anno di attività dopo la fusione per incorporazione di Innovazione Italia spa e di Sviluppo Italia Engineering. Nel 2011 la fusione per incorporazione di Invitalia Reti in Sviluppo Italia Attività produttive ha dato vita alla società Invitalia Attività Produttive. Per la  Newco Finanza si è proceduto, previa autorizzazione del MISE, alla fusione per incorporazione nella Capogruppo. Alla Società Veicolo sono state trasferite 56 partecipazioni ritenute non strategiche mentre resta ancora da avviare la Newco Progetti identificata nella controllata Italia Navigando, per la quale permangono serie difficoltà finanziarie e gestionali, che hanno indotto l’Assemblea straordinaria a deliberare un aumento di capitale di 18,2 milioni (la cui prima tranche, di 10 milioni, è stata interamente sottoscritta, mentre è stato prorogato a fine giugno 2012 il termine per la sottoscrizione della seconda tranche, in connessione con l’accordo transattivo sottoscritto con la società Mare 2 s.r.l., azionista di minoranza di Italia Navigando).  
La Corte ha segnalato che difficoltà operative hanno interessato anche Italia Turismo per alcune vicende relative ai rapporti con la società Valtur, manifestando anche perplessità sull’o perazione di investimento di 73 milioni per la valorizzazione e l’ammodernamento del villaggio di Cefalù, deliberata nell’ottobre 2010, in considerazione delle ricadute economiche e finanziarie della stessa sui conti di Italia Turismo e indirettamente dell’Agenzia.
Preoccupante per la Corte è risultata la situazione di criticità patrimoniale della società Nuovi Cantieri Apuania, in quanto i ripetuti interventi di ripianamento delle perdite, che determinano un impatto negativo sui bilanci dell’Agenzia, non possono comunque considerarsi risolutivi per gli equilibri economici e finanziari della società.       
In ripresa, nel 2010, l’attività istituzionale, grazie anche alla Convenzione con il Ministero dello sviluppo economico (MISE), a seguito della quale sono stati destinati 83, 7 milioni agli incentivi e alle agevolazioni di cui al d.lgs. 185/2000, con un impatto occupazionale che dovrebbe interessare quasi 11.000 unità lavorative. Un incremento occupazionale di circa 370 unità dovrebbe realizzarsi  anche con gli interventi avviati ai sensi delle leggi 181/’89 e 513/’93. Secondo la Corte, le esperienze sui risultati raggiunti in passato impongono, comunque, un puntuale monitoraggio sul tasso di sopravvivenza delle aziende, sulla reale efficacia delle politiche di incentivazione sulla dinamica occupazionale, sul tasso di rientro dei finanziamenti e sui connessi problemi.
Tra le attività svolte dall’Agenzia, particolare rilievo ha assunto nel 2010 quella relativa all’attrazione degli investimenti esteri destinati a favorire lo sviluppo economico e produttivo nazionale.
Grazie all’azione svolta dall’Agenzia nel biennio 2010-2011, nei confronti dei potenziali investitori, si sono realizzati nuovi insediamenti di imprese provenienti in prevalenza dalla Cina e dal Giappone.

 
CORTE DEI CONTI
Ufficio Stampa

LA DELIBERA ORIGINALE, QUI


Segue copia testo. potrebbe conterere errori. Fa fede il documento .pdf

Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria

dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.
per l’esercizio 2010

Relatore: Presidente Rita Arrigoni

Ha collaborato per l’istruttoria e l’analisi gestionale la Dr.ssa Gloria Mastrogiacomo

Determinazione n. 53/2012

nell'adunanza del 18 maggio 2012;
visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti approvato con regio decreto

12 luglio 1934, n. 1214;
viste le legge 21 marzo 1958, n. 259 e 14 gennaio 1994, n.20;

vista la determinazione n. 2/2007 della Sezione Controllo sugli Enti con la quale l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. è stata sottoposta al controllo della Corte dei Conti ai sensi dell’art. 12 della citata legge n. 259 del 1958;

visto il bilancio per l’esercizio 2010 accompagnato dalla nota integrativa nonché dalle annesse relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della società di revisione, trasmessi alla Corte dei conti in adempimento dell’art. 4, comma 2, della citata legge n. 259 del 1958;

esaminati gli atti;

udito il relatore Presidente Rita Arrigoni, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione con la quale la Corte, in base agli atti ed agli elementi acquisiti, riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. sull’esercizio 2010;

ritenuto che dall’esame della gestione e della documentazione relativa all’esercizio 2010 è risultato che:

-il conto economico chiude con un utile in decisa flessione rispetto all’esercizio precedente;

- le attività patrimoniali evidenziano una riduzione complessiva del 5,3%;

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- il conto economico consolidato espone un risultato negativo di 2,2 milioni di euro che trova peraltro causa nelle perdite relative ai gruppi di attività in via di dismissione;

-risultati negativi espongono la maggior parte delle società controllate, a riguardo delle quali si registra anche un incremento di personale in controtendenza rispetto a quanto manifestatosi sino a tutto il 2009;

ritenuto che, assolto così ogni prescritto incombente, possa, a norma dell'art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, darsi corso alla comunicazione alle dette Presidenze, oltre che del suddetto bilancio d’esercizio - corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione - della relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce perché ne faccia parte integrante;

P.Q.M.

comunica, con le considerazioni di cui in parte motiva, alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme con il bilancio per l’esercizio 2010 – corredato dalle relazioni degli organi di amministrazione e di revisione - l'unita relazione con la quale la Corte riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a., per il detto esercizio.

ESTENSORE PRESIDENTE Rita Arrigoni Raffaele Squitieri

Depositata in Segreteria il 30 maggio 2012

RELAZIONE sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A., per l’esercizio finanziario 2010

SOMMARIO

PREMESSA

  1. Il quadro normativo e programmatico di riferimento 1.1 Profili istituzionali

    1.2 La nuova disciplina sull’intermediazione finanziaria

  2. L’attività istituzionale 2.1 Premessa

    2.2 Il sostegno allo sviluppo d’impresa
    2.3 Supporto alla competitività del territorio e alla pubblica amministrazione 2.4 Investimenti esteri
    2.5 Il piano industriale 2011-2013
    2.6 La riqualificazione del Polo industriale di Termini Imerese

  3. Gli organi sociali e il Comitato per le remunerazioni

  4. Lo stato di attuazione del Piano di riordino

  5. Il quadro finanziario delle società controllate e delle società regionali

  6. Aspetti di rilievo di alcune società controllate 6.1 Italia Turismo

    6.2 Italia Navigando
    6.3 Nuovi Cantieri Apuania – NCA

  7. Organizzazione e risorse umane 7.1 Azioni sull’assetto organizzativo 7.2 Interventi di gestione sull’organico 7.3 Analisi dei costi del personale

    7.4 Il sistema dei controlli

  8. I risultati contabili dell’Agenzia: il bilancio d’esercizio 8.1 Contenuto e forma del bilancio d’esercizio
    8.2 Lo Stato Patrimoniale

    8.2.1 Analisi delle attività finanziarie

    8.2.2 Analisi delle partecipazioni 8.3 Il Conto economico
    8.4 Il Rendiconto finanziario

  9. I risultati contabili del gruppo: il bilancio consolidato 9.1 Contenuto e forma del bilancio consolidato
    9.2 Lo Stato Patrimoniale consolidato
    9.3 Il Conto economico consolidato

  10. Considerazioni conclusive

TABELLA 1 GRAFICO 1 TABELLA 2 TABELLA 3 FIGURA 1 GRAFICO 2 TABELLA 4 TABELLA 5 GRAFICO 3 GRAFICO 4 TABELLA 6 TABELLA 7 TABELLA 8 TABELLA 9 TABELLA 10 TABELLA 11 GRAFICO 5 TABELLA 12 TABELLA 13 TABELLA 14 TABELLA 15 TABELLA 16 TABELLA 17 TABELLA 18

Indice delle tabelle e dei grafici

Compensi agli organi sociali e al Comitato per le remunerazioni Stato di avanzamento del Piano di dismissioni delle partecipazioni Risultati di bilancio delle società controllate
Risultati di bilancio delle società regionali

Struttura organizzativa al 31.12.2010 Situazione organico del gruppo Movimentazioni organico della capogruppo Costo del personale

Indici di redditività per dipendente
Indici di costo del personale
Stato Patrimoniale - Attività
Stato Patrimoniale - Passività
Fondi per rischi ed oneri
Composizione del Patrimonio netto Composizione degli investimenti finanziari Composizione del portafoglio titoli Composizione del portafoglio titoli per tipologia Variazioni annue delle partecipazioni

Variazioni annue delle partecipazioni in dismissione Conto economico
Rendiconto finanziario
Stato Patrimoniale consolidato - Attività

Stato Patrimoniale consolidato - Passività Conto economico consolidato

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PREMESSA

Con la presente relazione la Corte dei conti riferisce al Parlamento sulla gestione relativa all’esercizio 2010 dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (di seguito Agenzia o INVITALIA), ai sensi della legge 21 marzo 1958 n. 259 e nelle forme di cui all’art. 12, come previsto dall’art. 1, comma 463 della legge 27 dicembre 2006 n. 296 (finanziaria 2007).

Tale legge ha disposto un radicale riordino della Società Sviluppo Italia che ha assunto la denominazione di “Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa”.

La presente relazione, seppur dedicata ai risultati della gestione 2010, prende in considerazione anche gli eventi più rilevanti verificatisi successivamente a tale data.

La precedente relazione è stata deliberata da questa Sezione con determinazione 5 aprile 2011, n. 211.

1 Cfr. Senato della Repubblica – Camera dei deputati, Atti Parlamentari, XVI legislatura, Doc. XV, n. 305.

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1. Il quadro normativo e programmatico di riferimento 1.1 Profili istituzionali

Come riferito nelle precedenti relazioni di questa Corte, all’anno 2007 risale la profonda trasformazione disposta con la finanziaria di quell’anno (l. n. 296/2006) in virtù della quale la Società Sviluppo Italia S.p.A., oltre a cambiare denominazione divenendo “Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa” S.p.A. (INVITALIA), ha subito una profonda riorganizzazione strutturale con riguardo ad una razionalizzazione delle funzioni e ad uno snellimento delle attività con forte riduzione del numero delle partecipazioni e dei livelli organizzativi.

Nel corso dell’esercizio 2010, l’Agenzia è stata impegnata nel completamento del Piano di riordino e di dismissione delle partecipazioni societarie detenute in settori non strategici, approvato con decreto 31 luglio 2007 del Ministero dello sviluppo economico (MISE), sulla base delle linee strategiche fissate con la direttiva ministeriale 27 marzo 2007.

La missione dell’Agenzia, ente strumentale dell’Amministrazione centrale, assume come obiettivi strategici da perseguire la ripresa di competitività del “sistema paese” e in particolare del mezzogiorno, interagendo e integrandosi ai fini del finanziamento delle attività nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013. Priorità e obiettivi fanno particolare riferimento al Mezzogiorno, per favorire l’attrazione di investimenti, per sviluppare l’innovazione e la competitività industriale e imprenditoriale, per promuovere la competitività e le potenzialità attrattive dei territori.

Coerentemente alla nuova missione istituzionale e al suo efficace perseguimento, si è stabilito che l’Agenzia dovesse dotarsi di un nuovo e più adeguato modello di governance ai fini del contenimento della spesa e di un più efficace esercizio del controllo sull’attuazione del Piano.

Le indicate disposizioni normative come pure le direttive e gli indirizzi ministeriali hanno quindi mutato profondamente fisionomia e missione della Società Sviluppo Italia incidendo in modo significativo e rilevante sulle attività ad essa demandate e, conseguentemente, sulle caratteristiche e sulla natura della rappresentatività della nuova Agenzia INVITALIA nel panorama pubblico e imprenditoriale nazionale.

Azionista unico dell’Agenzia è il Ministero dell’economia e delle finanze che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il MISE.

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Il capitale della società originariamente pari a euro 1.126.383.864,02, interamente pubblico e suddiviso in 1.257.637.210 azioni ordinarie prive di valore nominale si è ridotto nel 2009 di un importo pari a 230 milioni2 di euro e nel 2010 di ulteriori 60 milioni. Tale ultima riduzione di capitale è stata operata in base a quanto disposto dall’art. 2, comma 21, della l. n. 203/2009 (finanziaria 2009). Il capitale sociale ammonta attualmente a euro 836.383.864,02; la riduzione operata ha determinato una diminuzione della capacità patrimoniale della società.

1.2 La nuova disciplina sull’intermediazione finanziaria

Con particolare riferimento all’attività di intermediazione finanziaria esercitata da Invitalia e da alcune società del gruppo, va ricordato che il d.lgs. 141/2010 contiene una profonda rivisitazione della normativa relativa agli intermediari finanziari3.

Per quanto riguarda il gruppo, tale nuova normativa riguarda l’Agenzia (attualmente iscritta ex artt. 106 e 107 T.U.B.), SVI Finance S.p.A. (iscritta ex art. 106 T.U.B.) ed il Consorzio Garanzia Italia Confidi (iscritto ex art. 155, comma 4 T.U.B.).

Per quanto riguarda in particolare l’Agenzia, tenuto conto del controllo totalitario del Ministero dell’economia e delle finanze, della soggezione a poteri di indirizzo e coordinamento del MISE, del controllo che sulla stessa esercita questa Corte e del fatto che l’attività svolta non è esclusivamente di natura finanziaria, le competenti strutture della Banca d’Italia hanno ritenuto opportuno valutare approfonditamente, unitamente all’azionista unico ed alla stessa Agenzia, l’eventualità di considerare l’applicabilità dell’art. 114 T.U.B. in luogo del novellato art. 106, che esclude l’applicabilità delle disposizioni del titolo V del T.U.B. per quei soggetti sottoposti, in base alla legge, a forme di vigilanza sull’attività finanziaria sostanzialmente equivalenti.

2 Tale riduzione è stata operata in attuazione dell’art. 2 del D.L. 162/08 (convertito con legge 22/12/2008 n. 201, che introduce misure finalizzate a fronteggiare la crisi nei settori dell’agricoltura della pesca professionale e dell’autotrasporto conseguenti all’aumento dei prezzi del settore petrolifero). In data 25 marzo 2009, l’Assemblea straordinaria degli Azionisti ha, dunque, deliberato la riduzione del capitale sociale per un importo pari a 230 milioni portandolo a 896.383.864,02.

3 In particolare, con l’art. 10, comma 7 del citato decreto, sono stati abrogati l’elenco ex art. 155, comma 5 T.U.B e l’elenco degli intermediari finanziari ai sensi dell’art. 113 T.U.B; conseguentemente sono stati cancellati i soggetti ivi iscritti, fra cui, per quel che concerne il gruppo Invitalia, le società controllate in precedenza iscritte ex. art. 113: Invitalia Partecipazioni s.p.a. (società Veicolo), Sviluppo Italia Abruzzo s.p.a. in liquidazione e Sviluppo Italia Calabria s.c.p.a. in liquidazione.

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2. L’attività istituzionale

2.1 Premessa

La missione di Invitalia, sin dalla sua istituzione è stata quella di promuovere, accelerare e diffondere lo sviluppo produttivo ed imprenditoriale per rafforzare la competitività del Paese, fungendo da catalizzatore di risorse pubbliche e private.

Essa gestisce, per conto del governo, la quasi totalità degli strumenti agevolativi nazionali, attraverso i quali sostiene i programmi di investimento presentati da nuove imprese o da imprese già avviate, soprattutto nei settori innovativi e con speciale attenzione verso le giovani forze imprenditoriali.

Nel dettaglio, le macroaree di intervento riguardano il sostegno allo sviluppo d’impresa, il supporto alla competitività del territorio e alla pubblica amministrazione e gli investimenti esteri.

2.2 Il sostegno allo sviluppo d’impresa

Il sostegno allo sviluppo di imprese nuove o già avviate viene attuato attraverso un pacchetto di strumenti in grado di incrementare la competitività delle aziende. L’Agenzia, gestisce, in particolare gli incentivi previsti dal titolo I e II del d.lgs. 185/2000, gli interventi nelle aree di crisi (l. n. 181/89 e 513/93), i contratti di programma e di localizzazione, ecc..

Nel mese di Ottobre 2010, è stata sottoscritta una Convenzione tra Invitalia e MISE-Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali, con la quale sono stati destinati 83,7 milioni di euro al rifinanziamento del d.lgs. 185/2000, scongiurando in tal modo l’ipotesi di blocco della ricezione delle domande, in precedenza paventato.

Con riferimento agli incentivi di cui al titolo I del d.lgs. 185/2000, nel corso del 2010 delle 141 nuove domande di agevolazione, sono state ammesse alle agevolazioni 26 iniziative imprenditoriali con un impegno di fondi pubblici pari a 32,18 milioni di euro; le nuove imprese ammesse alle agevolazioni realizzeranno investimenti pari a 34,26 milioni e prevedono una occupazione a regime pari a 680 nuovi addetti.

Per quanto attiene agli interventi di cui al titolo II del d.lgs. 185/2000 rivolto al sostegno delle politiche occupazionali, nel periodo in esame sono pervenute 11.290 domande di agevolazione, di cui 4.395 ammesse alle agevolazioni con un impatto occupazionale stimato complessivamente in 10.417 unità lavorative e con un impegno di fondi pubblici pari a 289 milioni.

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Per quanto concerne gli interventi nelle aree di crisi (l. n. 181/89 e 513/93), l’Agenzia gestisce le agevolazioni finanziarie di cui alla l. n. 181/1989 e alla l. n. 513/93, che prevedono partecipazioni di minoranza nel capitale sociale, contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Complessivamente, nel 2010, sono stati ammessi alle agevolazioni 6 progetti per complessivi 55 milioni di investimenti che prevedono un incremento occupazionale pari a circa 367 unità e un impegno di fondi pubblici pari a circa 23 milioni.

Sono state, inoltre, acquisite partecipazioni per circa 1,5 milioni in tre società, di cui una nell’area di Brindisi, una nell’area di Napoli e una nell’area di Taranto.

Sono stati erogati, a valere sui fondi previsti per legge, circa 8,2 milioni di cui 1,5 per acquisizioni di partecipazioni, 3,3 per contributi a fondo perduto e circa 3,4 per finanziamenti; sono state cedute due partecipazioni acquisite ai sensi della legge 181/89, per un valore nominale di 1,3 milioni e un capital gain realizzato di circa 0,2 milioni.

Al 31 dicembre 2010 il portafoglio partecipate ammontava a 14 società, di cui 13 operative, nelle quali la presenza di Invitalia e le modalità di dismissioni della partecipazione sono regolate da appositi accordi parasociali. Gli impegni complessivi ammontano a circa 95 milioni con un incremento occupazionale previsto a regime di 669 addetti.

Nell’ambito degli interventi di reindustrializzazione, vanno inoltre segnalati:

  • -  il d.m. 25 gennaio 2010 con il quale sono stati emanati i nuovi “Indirizzi attuativi”

    relativi alle agevolazioni previste dalla l. n 181/1989 e dalla l. n. 513/1993;

  • -  il d.m. 24 marzo 2010 con il quale è stata radicalmente rivista la procedura per l’individuazione, da parte del MISE, delle aree di crisi industriali oggetto degli interventi di reindustrializzazione ex lege n. 181/89 e successive modificazioni nonché delle aree di crisi complesse su cui potranno essere definiti gli Accordi di

    programma con le Regioni interessate.
    L’Agenzia svolge, inoltre, attività di valutazione ed istruttoria delle proposte di

    contratti di programma a seguito dell'avvenuta pubblicazione in G.U. del decreto MISE del 24 gennaio 2008, emanato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, oltre ai contratti di programma già approvati dal CIPE prima del citato DM.

    Nell’esercizio in esame l’Agenzia ha ricevuto 8 nuove proposte di contratto di programma ai sensi del DM 24 gennaio 2008 da parte di altrettante aziende che prevedono investimenti per circa 900 milioni di euro e 2 contratti di programma già approvati dal CIPE che prevedono investimenti per circa 57 milioni.

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Al portafoglio relativo alle domande presentate ai sensi del DM 24 Gennaio 2008, si aggiungono le iniziative di cui al DM 12.11.2003 già deliberate dal CIPE e successivamente trasmesse dal MISE all’Agenzia. A tale riguardo, al 31 dicembre 2010, sono state complessivamente trasferite n° 12 istanze con una richiesta di agevolazioni pari ad oltre 215 milioni di euro.

Si segnala inoltre che l’art. 43 del d.l. n. 122/2008, convertito dalla legge n. 133/2008 ha introdotto il c.d. contratto di sviluppo, quale nuova forma agevolativa destinata a sostituire i contratti di programma e di localizzazione, per favorire l'attrazione degli investimenti e la realizzazione di progetti di sviluppo di impresa rilevanti per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese. Le caratteristiche di funzionamento del nuovo strumento agevolativo sono state definite con il Decreto Interministeriale 24 Settembre 2010, il cui art. 43, comma 5, ha stabilito che dalla data di entrata in vigore del Decreto 24 settembre 2010 non potranno più essere presentate domande per l’accesso alle agevolazioni dei contratti di programma. Per la completa operatività della nuova forma agevolativa, è necessaria l’emanazione di un decreto del MISE relativo agli gli indirizzi operativi del contratto di sviluppo, che ad oggi non è ancora stato emanato.

In ordine ai descritti interventi, la Corte torna nuovamente a raccomandare l’attenzione di un puntuale monitoraggio con particolare riguardo al tasso di sopravvivenza delle aziende, ai risultati raggiunti con le politiche degli incentivi sulla dinamica occupazionale, al tasso di rientro dei finanziamenti erogati e ai connessi problemi relativi a sofferenze ed incagli. Speciale riflessione meritano, inoltre, i criteri sulla cui base vengono realizzate le iniziative ed accolte le domande di finanziamento agevolato anche con riferimento alle priorità riferite alle aree del Mezzogiorno a compensazione del riscontrato deficit di sviluppo territoriale.

2.3 Supporto alla competitività del territorio e alla pubblica amministrazione

L’Agenzia gestisce commesse a sostegno della Pubblica Amministrazione centrale e locale aventi ad oggetto programmi, progetti e interventi finalizzati all’accrescimento della competitività dei territori anche attraverso la gestione di incubatori d’impresa. Si tratta di una molteplicità di attività progettuali, sostenute da accordi e/o convenzioni.

Si segnala che, a seguito della soppressione dell’IPI (Istituto per la Promozione Industriale), avvenuta con l. n. 122/2010, il MISE ha provveduto all’assegnazione in house all’Agenzia tra la fine del 2010 ed i primi mesi del 2011 della gran parte delle commesse in precedenza gestite dal predetto istituto.

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Nell’esercizio 2010, i ricavi complessivi realizzati tramite tali iniziative progettuali ammontano a circa 12 milioni e trovano corrispondenza nelle commissioni attive del conto economico della Business Unit Territorio, che gestisce tali attività.

Le commesse che hanno assicurato i maggiori ricavi sono “Poli museali d’eccellenza”, avente per oggetto la valorizzazione dell’offerta museale del Mezzogiorno, e il programma operativo di supporto alla committenza pubblica attraverso il quale si persegue l’obiettivo di accrescere la capacità gestionale e l’efficienza della PA nell’attuazione delle policy di sviluppo dei sistemi territoriali.

2.4 Investimenti esteri

Tra le attività svolte dall’Agenzia, un particolare rilievo assume quella relativa all’attrazione degli investimenti esteri di qualità elevata, in grado di dare un contributo allo sviluppo del sistema economico e produttivo nazionale.

In virtù di tale compito istituzionale, l’Agenzia rappresenta l’interlocutore unico per l’investitore nella realizzazione dei progetti di investimento in grado di supportare l’azienda estera in tutte le fasi del processo, dal momento della sua ideazione sino a quelle del suo consolidamento.

Nel corso del 2010 la Business Unit Investimenti Esteri ha utilizzato tutte le risorse stanziate Programma Operativo pluriennale di marketing finalizzato all’attrazione degli investimenti (Delibera CIPE n. 7 del 22 marzo 2006 e Convenzione SI-MISE del 22 dicembre 2006) conseguendo un fatturato di circa 4,3 milioni di euro.

Le attività svolte, possono essere distinte in 4 linee d’intervento: ì) sviluppo dell’offerta; ìì) promozione dell’offerta ed erogazione dei servizi di informazione e di accompagnamento; ììì) sviluppo degli accordi e delle alleanze; ìv) gestione della conoscenza e sviluppo dei sistemi a supporto.

Le attività relative alla definizione e sviluppo dell’offerta sono state finalizzate al perfezionamento delle proposte progettuali esistenti e sull’ampliamento del portafoglio progetti nei settori target individuati (energie rinnovabili, turismo, logistica, ITC e biotecnologie).

Le attività sull’offerta si sono concentrate lungo alcuni filoni operativi così sintetizzabili:

  • -  analisi dei settori target a supporto del portafoglio progetti;

  • -  costruzione, aggiornamento e allargamento del portafoglio progetti nei settori

    target;

  • -  costruzione, aggiornamento e allargamento del catalogo soluzioni insediative;

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- analisi dei principali distretti italiani in un’ottica di mappatura del territorio nazionale e valorizzazione dei punti di forza.

Le attività di allargamento e aggiornamento del portafoglio progetti sono state realizzate in collaborazione con Amministrazioni regionali, associazioni di categoria e agenzie di scopo. E’ possibile citare, oltre alle Amministrazioni regionali e i relativi enti strumentali, Cnr, Gse, Italia Turismo, Assoporti, Unione degli Interporti Riuniti, Uirnet, Assobiotech. Inoltre, con riferimento alla definizione di un’offerta insediativa per investimenti greenfield è stato predisposto un set di soluzioni localizzative, realizzato in collaborazione con il Ficei.

Quanto alla categoria della promozione dell’offerta ed erogazione dei servizi, l’Agenzia, nel biennio 2010-2011 e primo trimestre 2012 ha organizzato o partecipato a 27 missioni all’estero, a 12 specifici eventi in Italia finalizzati alla promozione di opportunità d’investimento, a 5 missioni incoming di delegazioni di imprese estere. Nel corso di questi eventi, sono stai presentati i punti di forza del mercato italiano, i servizi per favorire gli insediamenti industriali nel nostro Paese e alcuni progetti ritenuti importanti per i mercati di volta in volta considerati4.

L’attività di sviluppo degli accordi e delle alleanze ha portato nel 2010 alla firma di numerose accordi con diverse amministrazioni regionali ed ha, inoltre, proseguito le collaborazioni avviate con soggetti istituzionali italiani (quali Unioncamere, Assocamerestero e Confindustria) e con istituti bancari nazionali e internazionali.

L’Agenzia ha progressivamente implementato il network istituzionale e privato che costituiva uno degli obiettivi del Programma Operativo. Questo tipo di attività, già avviata a partire dal 2009, definisce una serie di collaborazioni oggi fotografabile nel seguente modo:

  • -  rete diplomatica e consolare: essa ha consentito più volte su tutti i paesi sui quali

    si è dispiegata l’azione promozionale lo sviluppo di opportune sinergie sia con riferimento alla realizzazione di eventi promozionali, sia, in taluni casi, un lavoro comune su singoli dossier di investimento;

  • -  amministrazioni regionali: sono stati siglati accordi con Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e

    4 Vanno ricordati i seguenti eventi: Missione in Australia, Sydney (22-23 febbraio 2010 e Melbourne (25-26 febbraio 2010); Missione Imprenditoriale della Provincia del Guangdong in Italia - 26 luglio 2010: Missione MISE/Invitalia in Cina – 10-22 settembre 2010; Fiera China Overseas Investment Fair (Coif), Pechino, 2-3 novembre 2010; Partecipazione alla missione economica nei Paesi del Golfo (5-11 novembre 2010); Road Show India, 7-11 febbraio 2011; Missione Invitalia-Sace negli Emirati Arabi e Qatar, 6-9 marzo 2011; Evento Giappone, Roma, 6 luglio 2011; Missione Invitalia–MISE, Emirati Arabi, 2-4 ottobre 2011; Partecipazione di sistema alla China International Logistics Fair, Shenzhen, 12-14 ottobre 2011; Italia in Giappone, Tokyo, 14 ottobre 2011; Workshop sulle opportunità di investimento in Italia in occasione della X Sessione della Commissione Mista Italia-Cina, 22 marzo 2012.

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Provincia Autonoma di Bolzano. A tutte le altre Amministrazioni regionali l’Agenzia ha comunque offerto il proprio supporto, spesso anche organizzando eventi congiunti all’estero;

  • -  banche d’affari e importanti istituti di credito, come China Development Bank, Tokyo Mitsubishi Bank, Macquarie Bank, Bank Muscat, Mandarin Capital Partner Fund, Unicredit Corporate Banking, BNL-BNP Paribas, Intesa San Paolo, Banca Popolare di Sondrio, Futura Invest, Gruppo Bancario Mediterraneo;

  • -  15 camere di commercio italiane all’estero, con le quali è stata attivata una proficua partnership promozionale;

  • -  società di consulenza e studi legali internazionali raggruppati nell’Invitalia Business Network, attualmente composto da 54 membri.

    Nel rispetto di quanto previsto dal Programma Operativo, l’Agenzia ha definito un set di servizi da erogare alle imprese estere:

  • -  assistenza per la creazione di impresa;

  • -  assistenza sul sistema legislativo nazionale (tematiche fiscali e del lavoro);

  • -  assistenza per l’accesso agli incentivi (individuazione e modalità di accesso);

  • -  fattibilità progettuale;

  • -  rilascio nulla osta per investitori esteri (permessi di soggiorno);

  • -  location scouting e site visit;

  • -  gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione;

  • -  risorse umane (assistenza nei rapporti con i centri per l’impiego locali, agenzie di

    placement, ecc.); ricerca partner.

    A questi servizi va aggiunta l’azione del portale dedicato agli investitori esteri (www.invitalia.org). Questo strumento, presente on-line a partire dal 2009, si è progressivamente affermato nel corso del 2010 e 2011, con una crescita che può essere così riassunta:

    • -  crescita dei visitatori dall’estero che ormai rappresentano il 70% dei visitatori totali;

    • -  + 90% delle visite nel periodo dicembre 2009-dicembre 2011

    • -  + 89% delle pagine visitate nel medesimo periodo

    • -  + 93% dei visitatori unici nel medesimo periodo.

      Grazie a questa azione svolta nei confronti di potenziali investitori, complessivamente, nel biennio 2010-2011, l’Agenzia ha gestito numerosi contatti che hanno generato l’apertura di 400 dossier di assistenza per altrettante imprese estere. Tra questi ultimi, 127 sono stati classificati come dossier di accompagnamento e 23 si

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sono conclusi positivamente, portando a 31 il totale delle imprese insediate. Si tratta di un trend in linea con la situazione generale del paese ed in particolare con le pesante difficoltà incontrate dall’Italia nella seconda parte dell’anno che hanno influito negativamente sulle valutazioni finali inerenti a molti potenziali investimenti.

Per quanto riguarda i paesi di provenienza delle imprese insediate, i dati dimostrano una correlazione tra le attività promozionali, essenzialmente svolte in Asia e in particolare in Cina e Giappone, e le aziende insediate, come conferma il prospetto seguente.

Infine, le attività di gestione della conoscenza e lo sviluppo dei sistemi a supporto, sono consistite nelle azioni di aggiornamento del sistema di Knowledge Management, ossia il sistema sul quale è presente ed è gestita l’anagrafica dei soggetti esterni con cui l’ Agenzia si relaziona, implementato al fine di rendere condivisibili informazioni, strumenti, documenti e dati in modo continuativo e costante.

2.5 Il piano industriale 2011-2013

Nel mese di dicembre 2010, sono state presentate le linee guida del nuovo Piano industriale 2011-2013, successivamente approvato dal CdA del 25.02.2011, contenente le future strategie operative del gruppo Invitalia.

La strategia si basa, in particolare, su una sommatoria di azioni aventi come requisito fondamentale quello di perseguire lo sviluppo del Paese attraverso la connessione tra la domanda di crescita dei territori e dei settori industriali con l’offerta di adeguati incentivi allo sviluppo e di agevolazioni.

Obiettivo prioritario del nuovo piano industriale è quello di focalizzare la missione concentrandosi nelle aree più deboli e nei settori industriali più strategici, contribuendo al recupero del divario di sviluppo del Mezzogiorno, area alla quale sono rivolti primariamente i suoi sforzi strategici.

L’aspirazione dell’Agenzia è quella di consolidare, nel prossimo triennio, la sua mission di agente fondamentale per lo sviluppo del paese e, in particolare, di attuatore delle politiche di sviluppo del mezzogiorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PAESE DI ORIGINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INSEDIAMENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giappone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Europa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Usa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Singapore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Australia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1

 

 

 

 

 

 

 

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2.6 La riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese

Con decreto del MISE del 12 maggio 2010, è stato affidato all’Agenzia il compito di predisporre un piano di sviluppo volto a superare la crisi dello stabilimento produttivo di Termini Imerese, facente capo a Fiat Group Automobiles SpA che ha cessato la sua produzione a partire dal 01 gennaio 2012.

L’Agenzia, in qualità di advisor, si è dunque occupata dell’analisi e della selezione dei progetti finalizzati alla complessiva riconversione del polo industriale.

Dopo una selezione di 37 proposte, giunte tra il 2010 e il 2011, sono state presentate al tavolo di confronto del MISE (a cui hanno partecipato anche le principali organizzazioni sindacali, oltre ad una delegazione Fiat) le manifestazioni d’interesse per la riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, messe a fuoco da Invitalia.

Nel mese di febbraio 2011 è stato firmato l’Accordo di Programma per la reindustrializzazione e la riqualificazione dell’Area di Termini Imerese. Nell’ambito di tale accordo si conferma l’impegno a dare attuazione a quanto disposto con il decreto del MISE del 12 maggio 2010 e si precisa che l’Agenzia potrà finanziare le iniziative individuate, attraverso la legge 181/89 e i Contratti di Sviluppo.

Nel corso del 2011 è stata presentata l'iniziativa DR Industrial, successivamente identificata dal Collegio di Vigilanza, composto dal Ministro dello Sviluppo Economico e dal Presidente della Regione Siciliana, previsto dall'Accordo di Programma, quale iniziativa "automotive" principale da insediare nel sito.

Nel mese di luglio 2011 sono state presentate all’Agenzia 4 istanze a valere sul Contratto di Sviluppo.

Nel mese di dicembre 2011 sono stati sottoscritti presso il MISE gli accordi tra Fiat e Organizzazioni Sindacali, per la mobilità incentivata di 640 lavoratori del Gruppo Fiat, e tra DR Industrial e Organizzazioni Sindacali, finalizzato al subentro della DR Industrial nell’attività industriale nel sito.

Nel mese di gennaio 2012 la Regione Siciliana ha deliberato le modalità attuative del Fondo di Garanzia destinato alle PMI che investono nell’Area.

Attualmente tutte le iniziative sono in fase di istruttoria con costanti aggiornamenti dell’Agenzia al Gruppo di Coordinamento previsto dall’Accordo di Programma.

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3. Gli organi sociali e il Comitato per le remunerazioni

Sono organi dell’Agenzia il Consiglio di amministrazione, il Presidente, l’Amministratore delegato ed il Collegio sindacale.

Gli organi dell’Agenzia, come riferito nelle precedenti relazioni, sono nominati dal Ministro dello Sviluppo economico, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze, che ne riferisce al Parlamento.

Il Consiglio di Amministrazione è attualmente composto da 5 consiglieri, nominati nel corso dell’assemblea del 30 luglio 20105.

Si riporta, di seguito, la tabella n. 1 riassuntiva dei compensi lordi corrisposti agli organi e al Comitato per le remunerazioni nel 2010, a raffronto con quelli degli anni precedenti.

Il Collegio Sindacale, composto dal Presidente, da 2 sindaci effettivi e 2 sindaci supplenti, è stato rinnovato nel corso dell’assemblea del 25 agosto 2011 e resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2013.

L’Agenzia – come riferito nelle precedenti relazioni - ha deliberato sin dal 2007 l’istituzione di un Comitato per le remunerazioni con funzioni consultive e di proposta in materia di remunerazioni spettanti all’Amministratore delegato e al Presidente.

5 Il precedente Consiglio di amministrazione era formato da tre consiglieri, senonché il d.l. n. 78/2009 convertito con la l. n. 102/2009 ha abrogato l’art. 1, comma 459, della legge finanziaria 2007, che determinava in numero di tre il numero dei membri del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia, ora invece sottoposto alla disciplina generale sulle società controllate dallo Stato.

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Tabella n. 1: Compensi agli organi sociali e al Comitato per le remunerazioni

in migliaia di euro

2007 2008 2009 2010

indennità 111 127 207 226

Presidente

Componenti CDA

Amministratore Delegato

Collegio sindacale

Comitato remunerazioni

Altro2

rimborsi spese

indennità rimborsi spese

Indennità1 rimborsi spese

indennità rimborsi spese

indennità rimborsi spese

35 46 14 25 totale 146 173 221 251 107 140 42 57 - - - 3 totale 107 140 42 60 596 754 798 801 5 17 37 5 totale 601 771 835 806 146 117 102 101 36 39 44 40 totale 182 156 146 141 34 52 53 49

- - -

totale 34 52 53 49

- - 40 6

1.070 1.292 1.337 1.307

TOTALE GENERALE

1) Il valore delle indennità dell’Amministratore Delegato comprende sia la parte relativa a rapporto di lavoro dipendente, sia la parte relativa al rapporto di amministrazione. Nel 2010 la parte relativa al rapporto di lavoro dipendente ammonta a 357 migliaia di euro, la parte relativa al rapporto di amministrazione ammonta a 192 migliaia di euro e la parte relativa al compenso variabile (legato al raggiungimento degli obiettivi definiti dal Consiglio di Amministrazione e verificati dal Comitato per le remunerazioni) ammonta a 252 migliaia di euro.

2) Iva intradivisionale, cassa 4%, ecc.

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4. Lo stato di attuazione del Piano di riordino

Nel corso del 2010, come anticipato, l’Agenzia è stata impegnata nel completamento del processo di adeguamento alla dimensione strategica e operativa definita con il Piano di riordino e dismissione6, il cui termine è scaduto il 31 dicembre 20107.

Il Piano di riordino prevedeva che il processo di razionalizzazione delle società controllate avvenisse sia tramite la costituzione di tre “Newco” (Newco Finanza, Newco Reti e Newco Progetti) ove far confluire le partecipazioni di controllo strategiche, sia con la costituzione di una società Veicolo ove sarebbero confluite le partecipazioni non strategiche, sia, infine, con la cessione, anche a titolo gratuito, delle società regionali alle stesse Regioni o ad altre amministrazioni pubbliche.

L’avvio delle tre Newco è stato deliberato dal Consiglio di amministrazione il 18 gennaio 2008 ma il processo di trasferimento delle partecipazioni societarie ha avuto avvio solo nel 2009 cioè solo dopo le necessarie approvazioni del MISE avvenute peraltro, solo con riguardo alla Newco Reti e alla società Veicolo.

Per la Newco Finanza, individuata nella SVI Finance S.p.A. (ex Sviluppo Italia Factor) si segnala che, nell’ambito del nuovo piano industriale 2011-2013, sono venute meno alcune condizioni su cui era stata sviluppata l’opportunità di disporre di una specifica società controllata preposta a svolgere le attività di natura finanziaria. Pertanto, non si è potuta concludere con successo la programmata incorporazione delle controllate Graranzia Italia Confidi e Strategia Italia SGR in SVI Finance S.p.A. L’Agenzia ha dunque richiesto ed ottenuto dal MISE l’autorizzazione a procedere alla fusione per incorporazione della SVI Finance S.p.A., assumendo direttamente lo svolgimento delle attività di cessione, di acquisto dei crediti di impresa e factoring. L’operazione è attualmente in corso di perfezionamento.

Quanto alla società Veicolo, individuata in Invitalia Partecipazioni S.p.A., il processo di trasferimento delle partecipazioni è stato avviato nel mese di dicembre 2009, dopo l’approvazione da parte del MISE, a seguito della quale sono state trasferite, ad oggi, 51 partecipazioni, tra dirette e indirette, ritenute non strategiche. Nel corso del 2010, inoltre, la società veicolo ha incorporato le controllate Investire partecipazioni, Gamma Geri e Sviluppo Italia Piemonte in liquidazione. La fusione ha avuto effetti reali dal 1 ottobre 2010 ed effetti contabili e fiscali dal 1 gennaio 2010.

6 Il Piano di riordino è stato approvato con Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 31 luglio 2007.
7 L’obiettivo originariamente stabilito con la direttiva 27 marzo 2007 prevedeva la conclusione del processo di dismissione entro il 30 giugno 2007, termine che - prorogato più volte – è scaduto il 31 dicembre 2010.

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Nel mese di luglio 2010, l’Agenzia ha ottenuto il via libera del MISE al trasferimento di un proprio ramo di azienda8 alla società Veicolo al fine di dotarla degli strumenti necessari per l’espletamento dell’attività di gestione dei processi di dismissione/liquidazione e per procedere alla progressiva riduzione delle partecipazioni, così come previsto nel Piano di riordino. Nel corso del 2010 sono state formalizzate operazioni di dismissione di 5 società partecipate9 e la chiusura di 2 liquidazioni10. Nel corso dei primi mesi del 2011, oltre a procedere nell’attività di consolidamento della struttura organizzativa, è proseguita l’attività di monitoraggio delle partecipazioni acquisite, la gestione delle controversie legali e l’incasso dei crediti. Sulla base del piano industriale presentato nei primi mesi del 2011 si è ragionevolmente previsto che la mission della società, a meno di eventi imprevedibili, potrà considerarsi conclusa entro l’esercizio 2015.

Quanto alla Newco Reti (individuata in Invitalia Reti S.p.A.), l’esercizio 2010 è stato il primo anno di attività operativa, dopo la fusione per incorporazione di Innovazione Italia S.p.A. e Sviluppo Italia Engineering. Nel mese di dicembre 2011 è stata formalizzata l’operazione di fusione per incorporazione di Invitalia Reti in Sviluppo Italia Attività produttive. La società risultante dal processo di fusione ha assunto la denominazione di Invitalia Attività Produttive s.p.a. La società offrirà una gamma completa di servizi di ingegneria e di consulenza, dalla fase di progettazione a quella di esecuzione, nel settore delle infrastrutture e dell’ingegneria ambientale.

La Newco Progetti, identificata nel Piano di riordino nella controllata Italia Navigando S.p.A., non è stata ancora formalmente avviata e, pertanto, continua ad operare, limitatamente al settore della portualità turistica in sinergia con Italia Turismo. Per quanto attiene alle attività svolte dalle due società nel periodo preso in considerazione, si veda il paragrafo 6.2.

Il processo di liquidazione o cessione delle 17 società regionali, avviato nel 2007, è, ormai, in via di completamento. Allo stato attuale, nove società sono state cedute alle regioni o a società di proprietà delle regioni (Sviluppo Italia Liguria, Sviluppo Italia Puglia, Sviluppo Italia Sicilia, Sviluppo Italia Toscana, Sviluppo Italia Molise, Sviluppo Italia Friuli Venezia Giulia, Sviluppo Italia Basilicata, BIC Umbria e Sviluppo Italia Abruzzo), tre società regionali in liquidazione sono state incorporate in Sviluppo Italia Piemonte (Sviluppo Italia Emilia Romagna, Sviluppo Italia Lombardia, Sviluppo Italia Marche); successivamente Sviluppo Italia Piemonte e Sviluppo Italia Veneto sono

8 Il ramo d’azienda riguarda una divisione organizzativa dell’Agenzia, costituita nell’ottobre 2009, avente il compito di gestire i processi di dismissione delle partecipazioni del Gruppo e dotata di proprio personale. Il ramo d’azienda è costituito da personale, beni mobili, contratti di prestazioni di servizi, crediti, debiti, ecc..
9 CDM, PLAY MART, Bic Sardegna, Caltanissetta ed Innova Bic.

10 Cagliari Ambiente e Messaggeri dell’arte

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state cedute alla società Veicolo. Dopo la cessione, Sviluppo Italia Piemonte è stata oggetto di fusione per incorporazione nella società veicolo.

Per le tre società regionali restanti (Sviluppo Italia Calabria, Sviluppo Italia Campania e Sviluppo Italia Sardegna) sono state avviate nel mese di ottobre 2010 le procedure di mobilità del personale e di messa in liquidazione (Sviluppo Italia Calabria era già in liquidazione da ottobre 2007 e Sviluppo Italia Sardegna era già in liquidazione da settembre 2008), non avendo le regioni manifestato alcuna intenzione di acquisizione ed avendo esse accumulato perdite non più sostenibili nel complessivo equilibrio economico dell’Agenzia. Le relative delibere sono state assunte dal Consiglio di amministrazione di Invitalia del 28 settembre 2010; nel corso del mese di dicembre si è verificata una ripresa di iniziative finalizzate alla conclusione del processo di dismissione, potendo le amministrazioni regionali, se interessate, procedere all’acquisizione delle società o di rami d’azienda delle stesse nelle more delle procedure di mobilità.

Con riferimento a Sviluppo Italia Sardegna, il 20 dicembre 2010 è stato firmato un protocollo d’intesa tra la società, il MISE, la regione Sardegna e l’Agenzia finalizzato al trasferimento alla Regione del ramo di azienda della società regionale afferente all’erogazione dei servizi di cui ai titoli I e II del d.lgs. 185/2000. L’acquisizione del ramo d’azienda era tuttavia subordinata all’approvazione di una legge regionale, (intervenuta nel mese di giugno 2011) per la quale la regione aveva richiesto una dilazione dei tempi della procedura di mobilità del personale di Sviluppo Italia Sardegna fino al 31 dicembre 2011. Nel frattempo, al fine di accelerare il percorso, il MISE ha fissato un incontro con la regione Sardegna e l’Agenzia, dal quale non sono emersi elementi certi ed una tempistica definita per il trasferimento del ramo; pertanto è stato conferito mandato al liquidatore di procedere alla assunzione dei provvedimenti di licenziamento, entro il 31 dicembre 2011, con un preavviso di 3 mesi. Successivamente, sono riprese le trattative che hanno portato BIC Sardegna SpA (soggetto individuato dalla Regione per l’acquisizione del ramo d’azienda della società regionale) a formulare – in data 21 marzo 2012 – una proposta irrevocabile di acquisto del suddetto ramo d’azienda, condizionandola alla revoca delle lettere di licenziamento del personale ed al rinnovo dei contratti di servizio inerenti al d.lgs. 185/2000 sino al 31.12.2013 entro la data della cessione, e con l’impegno a concludere l’atto di cessione entro 30 giorni. Tale proposta è stata accettata dall’Agenzia.

Quanto a Sviluppo Italia Calabria, il percorso di cessione della società si è concluso positivamente nel mese di novembre 2011 grazie a un’intesa tra Invitalia e

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Regione Calabria, mediante la quale è stato attuato il trasferimento del ramo d'azienda di Sviluppo Italia Calabria in liquidazione ad una società da quest’ultima controllata, Settingiano Sviluppo S.c. a r.l., il cui capitale sociale è stato successivamente acquisito al 100% da Fincalabra (finanziaria della Regione Calabria). Sviluppo Italia Calabria si collocherà, dunque, nella rete di servizi offerta dalla Regione, in rapporto costante con il socio controllante Fincalabra.

Nel mese di ottobre 2011, si è infine concluso positivamente anche il trasferimento del ramo d’azienda della società regionale Sviluppo Italia Campania.11

In conclusione, l’obiettivo di procedere in tempi brevi alla liquidazione delle società regionali ha incontrato notevoli difficoltà con l’esigenza del ricorso a rinnovare la proroga dei termini.

Riguardo all’attività svolta dalle singole società del gruppo, si rimanda agli ampi cenni delle precedenti relazioni.

Per quanto concerne il Piano di dismissioni delle partecipazioni, i grafici che seguono ne illustrano l’evoluzione nel tempo.

Al 31.12.2010 il quadro è stato ricostruito come segue: 64 sono partecipazioni strategiche e pertanto escluse dalla cessione o non cedibili per legge; delle restanti 152 partecipazioni da dismettere, 129 sono state cedute (di cui 51 alla società veicolo); restavano dunque da cedere 23 partecipazioni (di cui 19 legate al trasferimento delle società regionali ancora in carico). Nel corso del 2011 sono state cedute 11 partecipazioni, di cui 10 legate al trasferimento di Sviluppo Italia Abruzzo e del ramo d’azienda di Sviluppo Italia Campania ed una partecipata da Sviluppo Italia Calabria. Restano, pertanto, da cedere/liquidare 12 partecipazioni, di cui 8 rimaste in capo a Sviluppo Italia Calabria in liquidazione.

11 Infatti, in esecuzione di precedenti accordi tra l’Agenzia e la Regione Campania, in data 26.07.2011 è stata costituita Sviluppo Campania S.p.A., totalmente posseduta dall’Agenzia; quindi, il 26.09.2011 è stato trasferito a Sviluppo Campania il ramo d’azienda di Sviluppo Italia Campania, costituito da rapporti giuridici attivi e passivi ed il 12.10.2011 Sviluppo Campania è stata ceduta alla Regione.

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Grafico n. 1: Stato di avanzamento del Piano di riordino e dismissioni

33 in liquidazione

100
da cedere (dicui75 legateal trasferimento delle società regionali)

Situazione dismissione partecipazioni al 31.12.2007

64 non cedibili

19 cedute;

Situazione dismissione partecipazioni al 31.12.2008

29 in liquidazione

69
da cedere
(di cui 34 legate al trasferimento delle società regionali)

64 non cedibili

54 cedute;

23 da cedere (di cui 19 legate al trasferimento delle società regionali)

Situazione dismissione partecipazioni al 31.12.2010

64 non cedibili

129 cedute
(di cui 51 a soc. veicolo, comprese 29 in liquidazione)

29 da cedere (di cui 24 legate al trasferimento delle società regionali)

Situazione dismissione partecipazioni al 31.12.2009

64 non cedibili

123 cedute (di cui 51 alla società veicolo, comprese 29 in liquidazione)

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5. Il quadro finanziario delle società controllate e delle società regionali

Il quadro finanziario 2010 delle società controllate, descritto nella tabella n. 2, offre un complessivo scenario negativo e peggiore rispetto al precedente esercizio.

In perdita chiudono i bilanci di Strategia Italia (-110 mila euro), Sviluppo Italia Aree Produttive (-1,7 milioni), Italia Turismo (-1,9 milioni), Italia Navigando (-3,9 milioni), Nuovi Cantieri Apuania (-5,6 milioni).

Tabella n. 2 : Risultati di bilancio delle società controllate

in migliaia di euro

Capitale Capitale Capitale Patr. Patr. Patr. Valore Valore Valore Risultato Risultato Risultato SOCIETA' sociale sociale sociale Netto Netto Netto produz. produz. produz. netto netto netto

CONTROLLATE

SVI Finace

Garanzia Italia Confidi

Strategia Italia

Sviluppo Italia Aree Produttive Invitalia Reti (ex SI Lazio Srl)*

Infratel Italia

2008 2009 2010 2008 2009 2010 2008 2009 2010 2008 2009 2010

GESTIONE FONDI

5.074 5.081 1.234 1.757 1.564

1.066 1.065 622 169 121

2.596 2.596
GESTIONE PROGETTI COMPLESSI FINALIZZATI ALL'INFRASTRUTTURAZIONE

5.000 5.000

1.256 1.255

5.000 4.954

1.248 1.126

2 121 7

145 -60 0

7 23 -110

2.596 2.565

2.588 2.477 897 694 644

9.968 9.968 - 4.450

1.000 1.000

9.968 8.375 7.311
4.450 - 4.050 4.161 - 13.185 8.482

27 -1.063 - -3.361

471 904

-1.744

111

893

-1.972

-3.925

-5.559

406

5.567 35.861 18.293 15.417

1.000 1.895 2.799

3.692 6.030 17.746 19.277

GESTIONE PROGETTI COMPLESSI FINALIZZATI AL MIGLIORAMENTO DELLA COMPETITIVITA' NEI SETTORI STRATEGICI E ALLO SVILUPPO DI NUOVE INIZIATIVE

ItaliaTurismo 128.464 128.464 128.464 148.620 144.657 144.400 6.671 5.663 6.482 -2.813

Italia
Navigando 10.000 20.000 20.000 9.226 16.092 19.383 7.339 802 683 1.467

ALTRE SOCIETA' CONTROLLATE

Nuovi Cantieri
Apuania 14.500 14.500 14.500 10.588 6.967 8.941 136.248 100.582 43.077 -3.565 Invitalia
Partecipazioni
S.p.A. (ex SVI
LazioS.p.A.) 517 5.000 5.000 431 4.843 5.420 37.027 9 3.679 -12

*In liquidazione dal 2008

-2.815

-3.134

-7.532

-71

Strategia Italia chiude l’esercizio 2010 con una perdita di 110 mila euro, segnando un peggioramento rispetto al precedente esercizio che si era chiuso con un utile di 23 mila euro. Tale peggioramento è dovuto, sostanzialmente, ad una contrazione dei ricavi da consulenza e delle commissioni per la gestione del Fondo Nord Ovest12 a causa della scadenza del periodo di investimento intervenuta nel mese di novembre 2010.

Sviluppo Italia Aree Produttive chiude l’esercizio 2010 con una perdita di 1,7 milioni, in peggioramento rispetto al precedente esercizio a causa della conclusione dei

12 Fondo mobiliare chiuso, sottoscritto per il 49,83% dall’Agenzia, con un patrimonio di 30 milioni di euro, finalizzato allo sviluppo di piccole e medie imprese.

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lavori svolti per il Commissario delegato per l’emergenza bonifiche della regione Campania e del Ministero dell’ambiente, solo parzialmente compensata dalle nuove attività svolte per la Regione Sicilia.

Tale perdita, unitamente a quelle degli esercizi precedenti, facendo ricadere la società nel disposto di cui all’art. 2446 c.c. (riduzione del capitale per perdite); l’assemblea ha tuttavia deliberato di rinviare ogni decisione in merito alle perdite, essendo il 2010 il primo esercizio nel quale le stesse superano il terzo del capitale sociale.

Il risultato negativo dell’esercizio 2010 ha comportato nel bilancio dell’Agenzia una rettifica del valore di carico di tale partecipazione pari a 1,5 milioni.

Il conto economico di Italia Turismo chiude con una perdita di circa 1,9 milioni inferiore rispetto a quella rilevata nel precedente esercizio (2,8 milioni), grazie all’incremento del valore della produzione resa possibile dai maggiori affitti derivanti da villaggi di società incorporate.

Anche il conto economico di Italia Navigando rileva una perdita pari ad oltre 3,9 milioni di euro (in peggioramento rispetto allo scorso esercizio), principalmente a causa di maggiori accantonamenti al fondo rischi e di svalutazioni ed accantonamenti per perdite su partecipazioni, riguardo alle quali giova evidenziare che, per alcune di esse, il patrimonio netto di competenza risulta notevolmente inferiore rispetto al valore iscritto in bilancio. Il risultato negativo dell’esercizio 2010 ha comportato nel bilancio dell’Agenzia una rettifica del valore di carico di tale partecipazione pari a 3,5 milioni.

Quanto alla Nuova Cantieri Apuania, essa chiude il conto economico con una perdita pari ad oltre 5,6 milioni. A seguito delle operazioni sul capitale, deliberate nel mese di giugno 201013, l’agenzia detiene ormai 64,49% della società. La perdita consuntivata nel 2010 ha comportato l’integrale svalutazione della partecipazione nel bilancio dell’agenzia.

Positivi e in miglioramento rispetto al precedente esercizio, sono i bilanci di Invitalia Reti e Invitalia Partecipazioni.

Invitalia Reti (società del gruppo individuata dal Piano di riordino quale Newco Reti) chiude l’esercizio 2010 con un utile di 111 mila euro contro una perdita di circa 3,7 milioni registrata nel precedente esercizio, dovuta ai costi generali di avvio delle operazioni di fusione per incorporazione con le società Innovazione Italia S.p.A. e Sviluppo Italia Engineering e alle operazioni di incentivazione all’esodo del personale.

13 Tali operazioni, come riferito nella precedente relazione, riguardano abbattimento del capitale sociale per perdite da € 14,5 milioni a € 12,3 milioni e la contestuale ricostituzione ad € 14,5 milioni, con l’integrale sottoscrizione da parte dell’Agenzia.

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Invitalia Partecipazioni (ex SVI Lazio S.p.A.), individuata dal Piano di riordino come la società Veicolo, chiude l’esercizio 2010 con un utile di 406 mila euro e con una esposizione debitoria verso l’Agenzia di oltre 24,8 milioni, determinata provvisoriamente dall’acquisto delle partecipazioni che la società ha in gestione, secondo le indicazioni del Piano di riordino, in attesa della liquidazione o del trasferimento ad altre amministrazioni.

Positivi e sostanzialmente in linea rispetto al precedente esercizio si chiudono i conti economici di SVI Finance e di Infratel Italia, mentre in pareggio chiude il conto economico di Garanzia Italia Confidi.

La tabella n. 3 illustra i principali dati delle società regionali ancora in carico all’Agenzia al 31 dicembre 2010 confrontati con quelli del precedente esercizio, evidenziando che lo slittamento nell’attuazione del Piano di riordino ha determinato un peggioramento della situazione economica e finanziaria delle società. Fra tutte, assumono particolare rilievo le perdite registrate da SI Calabria che assommano nel triennio 2008-2010 a quasi 25 milioni.

Come accennato, sono tuttavia in fase di perfezionamento tutti gli atti di cessione delle società regionali ancora in carico.

Tabella n. 3 : Risultati di bilancio delle società regionali

in migliaia di euro

 

 

 

 

 

 

 

SOCIETA' REGIONALI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitale sociale 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitale sociale 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitale sociale 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Patr. Netto 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Patr. Netto 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Patr. Netto 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valore produz. 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valore produz. 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valore produz. 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risultato Netto 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risultato Netto 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risultato Netto 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SI Abruzzo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4.127

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4.127

 

 

 

 

 

 

 

 

4.127

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3.197

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.379

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.055

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.768

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.061

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.195

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-700

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-819

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-819

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SI Campania

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5.503

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5.503

 

 

 

 

 

 

 

 

5.503

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12.285

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7.093

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-678

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7.894

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5.014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3.648

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-831

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-1.510

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-1.593

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SI Sardegna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.337

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.337

 

 

 

 

 

 

 

 

1.337

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-554

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-1.230

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-1.951

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

703

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

533

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

417

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-653

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-676

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-721

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SI Calabria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.458

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.458

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.458

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-14.482

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-21.623

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-26.403

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.831

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.060

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.973

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-12.652

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-6.781

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-5.140

 

 

 

 

 

- 24 -

6. Aspetti di rilievo di alcune società controllate 6.1 Italia Turismo

Italia Turismo è una delle società controllate dall’Agenzia impegnata nello sviluppo di un rilevante programma di turismo integrato. La società è infatti proprietaria di un consistente patrimonio immobiliare di valore turistico costituto da villaggi dislocati nel sud Italia e condotti in affitto da primari operatori del settore.

A partire dall’esercizio 2009 la società è stata oggetto di una intensa operazione di riassetto strategico ed organizzativo che, oltre a coinvolgere la compagine azionaria14 e le società controllate, ha determinato la necessità di richiedere all’Agenzia un cospicuo sostegno finanziario per la realizzazione del programma di investimenti in corso ed ha dato luogo ad un importante accordo con il Club Med.

Tale accordo, descritto puntualmente nella precedente relazione al Parlamento, riguarda la realizzazione del progetto Villaggio di Cefalù e l’acquisto da parte di Italia Turismo delle partecipazioni di minoranza detenute da Club Med15.

Obiettivo del progetto Villaggio di Cefalù è quello di riposizionare sul mercato un sito ad elevato interesse turistico mediante l’adeguamento alle esigenze di una fascia più alta della clientela, nonché la destagionalizzazione dei flussi turistici in virtù delle mutate caratteristiche della struttura, che ne rendono possibile l’apertura per tutto l’anno.

29 ottobre 2010, è successivamente approvata dal MISE, la Corte aveva espresso le proprie perplessità nella precedente relazione, legate principalmente alle future ricadute finanziarie, economiche e patrimoniali sui conti di Italia Turismo e, indirettamente dell’Agenzia, che tale operazione avrebbe comportato, oltre ai rischi legati sia alla concentrazione delle attuali risorse di Italia Turismo su un un’unica iniziativa, sia quelli conseguenti l’incremento dell’indebitamento con la conseguente

14 Nell’aprile 2010 la Agenzia ha acquisito il 27% della partecipazione detenuta in Italia Turismo da Turismo & Immobiliare (che era pari al 49%), mentre il residuo 22% è stato rilevato da Fintecna Immobiliare. L’accordo di coinvestimento stipulato nel febbraio 2010 tra l’Agenzia e Fintecna Immobiliare prevedeva la successiva acquisizione, da parte di quest’ultima, di un’ulteriore partecipazione ed il contestuale acquisto da parte di Italia Turismo di un compendio immobiliare a destinazione turistico-ricettiva di proprietà di Fintecna Immobiliare e di sue controllate. L’operazione è stata formalizzata nel luglio 2011 ed il capitale di Italia Turismo risulta attualmente così ripartito: Agenzia 58%, Fintecna Immobiliare 42%.

15 Società Alberghiera Porto d’Orra - SAPO, Torre d’Otranto e Sviluppo Turistico per Metaponto. Nel mese di marzo 2011, allo scopo di completare la semplificazione delle attività di Gruppo, Italia Turismo ha perfezionato l’acquisto delle partecipazioni di minoranza nelle citata società precedentemente detenute dal Club Mediterranèe. Le stesse, controllate al 100%, nel corso dell’esercizio 2011 sono state incorporate in Italia Turismo.

L’intervento complessivo prevede un programma di valorizzazione ed ammodernamento del villaggio con un investimento complessivo di 73 milioni.

Sull’intera operazione societaria, deliberata nel consiglio di amministrazione del

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necessità di dover dar corso da parte dell’Agenzia al ripianamento di eventuali perdite connesse ai maggiori oneri finanziari.

Ad aggravare tali criticità finanziarie non poca influenza hanno avuto le vicende relative alla Valtur, la cui grave crisi aziendale ha fra l’altro comportato l’apertura della procedura di amministrazione straordinaria e la nomina di un collegio commissariale (Decreto MISE 18.10.2011).

La vicenda riguarda la Società Alberghiera Porto d’Orra (SAPO) – società oggi incorporata in Italia Turismo – che nel luglio 2003 ha concesso in affitto a Valtur il villaggio turistico sito in Simeri Crichi (CZ). La Valtur si è resa peraltro inadempiente al pagamento dei canoni pattuiti, maturando nei confronti di SAPO un debito, al novembre 2011, di circa 1.917.000 euro. Italia Turismo ha pertanto escusso la fidejussione bancaria di 1.075.500 euro rilasciata da Intesa San Paolo a garanzia delle obbligazioni di Valtur, mentre per la parte residua del proprio credito si sta insinuando al passivo della procedura di amministrazione straordinaria.

La vicenda Valtur svolge i propri effetti anche nei confronti dell’Agenzia; infatti, particolare segnalazione meritano i negativi risvolti originati dalla stipula, da parte della Valtur, di un contratto di leaseback con la società Leasing Roma SpA avente ad oggetto il villaggio di Pollina con contestuale rilascio di garanzia, costituita dall’impegno di Sviluppo Italia (oggi Invitalia) all’acquisto del complesso immobiliare di Pollina in caso di inadempimento della allora partecipata Valtur al puntuale pagamento dei canoni. Si tratta di una operazione risalente al 2001 ma i cui effetti in danno dell’Agenzia Invitalia hanno attuale riscontro. A tale proposito va ricordato che Sviluppo Italia decise nel 2001 di cedere la partecipazione detenuta in Valtur alla FIN.CAB SpA, senza peraltro pretendere di essere liberata dall’opzione all’acquisto del villaggio di Pollina, oggetto della garanzia prestata e connessa alla cessata partecipazione di controllo in Valtur.

Nel marzo 2011, la società Leasing Roma comunicava l’inadempimento di Valtur al contratto di locazione finanziaria e che dunque intendeva chiedere all’Agenzia di far fronte agli impegni a suo tempo assunti.

16 In particolare, l’esercizio 2008 si è chiuso con una perdita di 2,8 milioni, l’esercizio 2009 con una perdita di 2,8 milioni e l’esercizio 2010 con una perdita di 1,9 milioni.

Quanto a quest’ultimo aspetto, va altresì riscontrato, in base all’analisi di bilancio, come la società, pur presentando ancora una struttura finanziaria sostanzialmente equilibrata, abbia accumulato perdite negli ultimi tre esercizi per oltre 7,5 milioni16.

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Il 29 marzo 2011 UNICREDIT Leasing, quale avente causa di Leasing Roma, ha chiesto all’Agenzia Invitalia il pagamento entro 15 giorni della somma di 16.571.371,07 euro (IVA compresa) quale prezzo di acquisto dei beni a suo tempo locati da Leasing Roma a VALTUR. Di qui, da un lato, il contenzioso con UNICREDIT Leasing che ha dato luogo al decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Bologna con ingiunzione di pagamento per euro 16.571.371,07, oltre interessi e spese; per altro verso, le iniziative di Invitalia volte a contestare la responsabilità degli ex amministratori di Sviluppo Italia in relazione alla sottoscrizione dell’impegno irrevocabile all’acquisto del complesso turistico di Pollina cui ha fatto seguito la cessione della partecipazione in Valtur ma senza pretendere e ottenere la contestuale liberazione dalla garanzia prestata.

In data 21 aprile 2011 l’Agenzia Invitalia ha costituito in mora sia i precedenti amministratori per il risarcimento dei danni subiti e subendi dalla società, sia la stessa Valtur contestandole la mancata totale “liberazione e manleva” dall’impegno a suo tempo assunto da Sviluppo Italia.

Attualmente è in corso il giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo dinanzi al Tribunale di Bologna, istaurato da Invitalia per sostenere le proprie ragioni.

Altra questione ha interessato la società Investire Italia, successivamente incorporata in Sviluppo Italia. (oggi Invitalia), a proposito di un finanziamento agevolato di 2.719.662 euro concesso, nell’anno 2000, alla società Valtur per la ristrutturazione, ampliamento ed adeguamento normativo dei villaggi di Pollina e Capo Rizzuto e da restituirsi in rate semestrali con scadenza entro il mese di dicembre 2009. L’inadempimento reiterato di Valtur al pagamento degli importi dovuti ha determinato un lungo contenzioso, tant’è che alla data di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria (ottobre 2011) la Valtur non aveva ancora completato la restituzione del finanziamento e, pertanto, l’Agenzia ha deciso di insinuarsi nel passivo della procedura per la parte residua del credito, pari ad euro 684.258,98.

6.2 Italia Navigando

La società, come previsto dal Piano di riordino e dismissione, è destinata a costituire la “Newco progetti”, che dovrà operare nei settori del turismo, innovazione, terziario avanzato e made in Italy.

Come riferito nella precedente relazione, nel corso dell’esercizio 2008 è stato attivato il “Programma Rete Portuale Turistica Nazionale” che ha come obiettivo la creazione di una rete nazionale di porti turistici con una disponibilità pari a 48 milioni di euro interamente finanziati dal CIPE.

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Il progetto prevede che ulteriori risorse vengano impegnate dalle regioni interessate dal programma (Friuli Venezia Giulia, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna), previa la stipula di appositi accordi di programma quadro, alcuni dei quali sono stati sottoscritti nel corso del 201017 (Puglia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna).

Inoltre, nel mese di marzo 2009, l’Assemblea straordinaria della società, ha deliberato un aumento del capitale sociale da 10 milioni a 28,2 milioni al fine di assicurare il necessario supporto finanziario al piano industriale di Italia Navigando, in aggiunta ai contributi pubblici per la realizzazione degli investimenti programmati nell’ambito del Progetto Rete portuale turistica nazionale. La prima tranche di 10 milioni è stata interamente sottoscritta, mentre il termine per la sottoscrizione della seconda tranche è stato prorogato al 30 giugno 2012.

Merita inoltre di essere segnalata la causa civile, avviata dalla società Mare 2 S.r.l., in qualità di azionista di minoranza di Italia Navigando, nei confronti dell’Agenzia e di taluni dei suoi dirigenti. In particolare, il socio sostiene di aver subito un danno, quantificato in circa 16 milioni, a causa delle modalità con cui Italia Navigando è stata gestita a partire dal 2005, imputando all’Agenzia e ai suoi dirigenti una gestione poco efficiente, non attenta agli interessi della società e non pronta a cogliere tutte le opportunità che andavano presentandosi, nonché ritardi nell’attuazione dei programmi.

Al riguardo si segnala che, nel corso del 2010, l’Agenzia e Mare 2 hanno sottoscritto un accordo di stand-still, finalizzato a ricercare un’amichevole composizione delle rispettive posizioni. Tale accordo, sottoscritto in data 26 febbraio 2010 è stato prorogato più volte fino all’attuale 30 giugno 201218; esso, inoltre, si inserisce nell’ambito della citata operazione di ricapitalizzazione della società, per finanziarie lo svolgimento delle attività sociali. Conseguentemente anche il termine per la sottoscrizione dell’aumento di capitale della società ha subito lo stesso slittamento.

Tale proroga si è resa necessaria in quanto a seguito della sottoscrizione dell’accordo di stand-still, le parti si sono anche obbligate, oltre ad astenersi dal promuovere azioni relative alle controversie in essere, a non alienare gli asset di cui si

17 Nel corso del 2010 sono stati sottoscritti i seguenti Accordi di Programma con le Regioni Puglia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna:

  • -  l’Accordo di Programma della Regione Puglia prevede un impegno complessivo di 18,8 milioni di euro, di

    cui 6,4 milioni di euro con risorse proprie di Italia Navigando, 5 milioni di risorse statali e 7,4 milioni di

    risorse regionali;

  • -  l’Accordo di Programma con la Regione Friuli Venezia Giulia prevede un impegno complessivo di 37,4

    milioni di euro, di cui 29,4 milioni di euro con risorse proprie di Italia Navigando, 6 milioni di risorse

    statali e 2 milioni di risorse regionali;

  • -  l’Accordo di Programma con la Regione Sardegna prevede un impegno complessivo di 14 milioni di euro,

    di cui 7,7 milioni di euro con risorse proprie di Italia Navigando, 4,8 milioni di risorse statali e 1,5 milioni

    di risorse regionali.
    18 Consiglio di amministrazione del 21 dicembre 2011.

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compone il patrimonio della società e ad astenersi dal deliberare e attuare qualunque operazione di ricapitalizzazione della società. A riguardo la Corte segnala il rischio che ulteriori proroghe dell’accordo, impedendi la ricapitalizzazione della società, potrebbero finire per ritardare la realizzazione degli investimenti.

Problemi si prospettano infine a proposito della programmata iniziativa legata alla realizzazione del porto turistico di Fiumicino sulla cui vicenda tutt’ora in corso di svolgimento - che coinvolge la società IP (Iniziative Portuali Porto Romano) di cui Italia Navigando detiene il 30% e Aquatirrena s.r.l. (appaltatore) appartenente al gruppo Acqua pia Antica Marcia S.p.A. - si fa riserva di riferire con la prossima relazione.

6.3 Nuovi Cantieri Apuania – NCA

Delicata e preoccupante, come già rilevato anche nella precedente relazione, appare la situazione della Nuovi Cantieri Apuania. Tale società opera nell’ambito della progettazione e costruzione di navi, occupando 190 addetti e con un indotto di circa 500 unità; da alcuni anni essa sta risentendo della crisi che ha interessato l’intero settore della cantieristica navale. Le perdite rilevate a bilancio oltre a comportare successivi interventi di ricapitalizzazione da parte dell’Agenzia, hanno messo in luce la necessità di monitorare attentamente la situazione a causa anche delle ripercussioni di una sua eventuale chiusura sul tessuto sociale locale.

A seguito degli interventi di ricapitalizzazione, l’Agenzia detiene attualmente una partecipazione del 78,1% e, per il tramite di Invitalia Partecipazioni, il restante 21,9% del capitale sociale. In data 24 maggio 2011 con l’approvazione del bilancio della NCA è stata deliberata la copertura delle perdite per 5,6 milioni con l’abbattimento del capitale sociale e la sua contestuale ricostituzione a 14,5 milioni di euro. L’operazione è stata effettuata interamente dall’Agenzia, la cui quota di partecipazione nella società è conseguentemente salita al 78,1%.

Le operazioni di ricapitalizzazione sono state autorizzate dal MISE per garantire alla società, nell’attuale fase di recessione economica mondiale, la continuità aziendale dopo la consegna dell’ultimo traghetto per il committente Grimaldi Holding (avvenuta nel mese di settembre 2010) e per la salvaguardia dell’occupazione di circa 700 unità di personale (compreso l’indotto). In data 17.03.2010 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Toscana, Provincia di Massa Carrara, Comune di Carrara e Sindacati con il quale il Governo si è impegnato a garantire la stabilità dell’assetto societario della NCA, dotando l’Agenzia delle adeguate

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risorse per il tempo necessario ad individuare un nuovo socio industriale che acquisisca la maggioranza del capitale della società, verificando prioritariamente la disponibilità di coinvolgere stabilmente un partner industriale pubblico.

Nel mese di maggio 2010, la mancanza di nuovi significativi ordinativi ha reso necessario il ricorso alla cassa integrazione guadagni per 130 addetti.

Successivamente, sul finire dell’esercizio 2010, è pervenuta alla Nuovi Cantieri Apuania la formale comunicazione di aggiudicazione della gara da parte di RFI per la costruzione di un traghetto ferroviario.

Nel corso di reiterati incontri presso il Ministero dello Sviluppo Economico con le Amministrazioni locali e le organizzazioni sindacali, è stata ribadita la necessità di ricercare una soluzione attraverso un nuovo assetto azionario con il coinvolgimento di un partner industriale, o, alternativamente, una complessiva riconversione dell’area. Nelle more di tale processo, è stato comunque richiesto un impegno dell’Agenzia ad assicurare la continuità aziendale fino al termine della commessa RFI o di eventuali altre commesse che la società dovesse nel frattempo acquisire.

Va osservato al riguardo come i ripetuti interventi di ripianamento delle perdite, oltre a determinare un impatto negativo sui bilanci dell’Agenzia, non possano considerarsi risolutivi per gli equilibri economici e finanziari della società, in quanto la situazione di criticità è destinata a protrarsi soprattutto a causa della grave crisi che sta interessando l’intero settore della cantieristica navale19.

Si segnala, infine, che la partecipazione nella Nuovi Cantieri Apuania, indicata in bilancio nelle partecipazioni, ha subito nel corso nel 2010 un’ulteriore svalutazione pari a 9,9 milioni (contro i 7,2 milioni del 2009).

19 La situazione di criticità patrimoniale della società Nuovi Cantieri Apuani è stata oggetto di approfondimento e raccomandazioni anche da parte del Collegio sindacale (V. verbale Collegio sindacale del 18.1.2012).

- 30 -

7. Organizzazione e risorse umane 7.1 Azioni sull’assetto organizzativo

La mission dell’Agenzia, che intende consolidare il proprio ruolo di Agenzia governativa per lo sviluppo del Paese come attuatore delle politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno, ha comportato la necessità di attuare, in continuità con quanto realizzato nei precedenti esercizi, alcune proposte di modifica del modello organizzativo dell’Agenzia e del Gruppo. In proposito, i punti salienti di tali modifiche hanno riguardato sia l’introduzione di un nuovo sistema di gestione della sicurezza e salute dei lavoratori, sia la realizzazione di interventi organizzativi su alcune società del gruppo allo scopo di razionalizzarne le strutture per renderle più adeguate alla mission perseguita, sia, infine, l’adozione da parte di tutte le società controllate delle politiche e delle procedure di gruppo.

Si è, inoltre, proseguito con le azioni dirette ad ottimizzare processi e procedure, dirette a perseguire una maggiore efficienza e contenimento della spesa.

Il modello organizzativo si basa sulla definizione di tre Business Unit20, cui ampi cenni sono stati dedicati nelle precedenti relazioni, nonchè sulla semplificazione attuata sia tramite la progressiva riduzione dei livelli organizzativi, sia mediante il riorientamento delle risorse umane tra staff e line con l’obiettivo di offrire nuova efficienza ai costi tramite l’accentramento nella Capogruppo della fornitura dei servizi alle Società controllate.

Figura n. 1: Struttura organizzativa al 31.12.2010

Presidente

Amministratore Delegato

BU BU BU Impresa Investimenti Territorio esteri

20 La Business Unit Impresa opera nell’ambito della creazione di sviluppo di impresa in settori strategici per il Paese; la Business Unit Territorio è funzionale all’accrescimento della competitività dei territori tramite la qualificazione e valorizzazione di rilevanti elementi di localizzazione; la Business Unit Investimenti esteri opera nell’ambito della promozione e del sostegno dei processi di attrazione degli investimenti esteri di elevata qualità.

- 31 -

Nel corso del 2011, conseguentemente all’approvazione del Piano di Sviluppo 2011/2013 (Consiglio di Amministrazione del 25.02.2011) si è provveduto ad armonizzare l’assetto organizzativo della Capogruppo alle mutate esigenze di posizionamento e sviluppo dell’Agenzia.

Merita inoltre segnalazione il continuo processo di adeguamento e manutenzione del Modello di organizzazione, gestione e controllo di cui l’Agenzia si è dotata nel 2004 per adeguarsi al d.lgs. n. 231/2001, che sancisce la responsabilità diretta dell’impresa in caso di determinati reati commessi da amministratori o dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni.

7.2 Interventi di gestione sull’organico

Parallelamente agli interventi riguardanti il miglioramento del modello organizzativo, nel corso del 2010 sono proseguiti gli interventi di gestione sull’organico, avviati sin dal 2007, con l’obiettivo di procedere non solo al ridimensionamento e alla riduzione dei costi del personale, ma anche al reperimento di nuove professionalità dal mercato e/o alla stabilizzazione del personale con rapporti di lavoro flessibili ma con profilo ad alto potenziale.

A seguito degli interventi realizzati nel corso dell’esercizio, il grafico n. 2 evidenzia un incremento dell’organico del gruppo pari a 2 unità nel 2010 e una riduzione di complessive 403 unità nel corso dell’ultimo quadriennio, di cui 74 nelle società controllate e 333 nelle società regionali; mentre nella capogruppo si evidenzia invece dal 2007 una variazione in aumento di 4 unità di personale.

Grafico n. 2: Situazione organico della capogruppo e del gruppo

1.600 1.400 1.200 1.000

800 600 400 200

0

1.048

+2

1.050

1.453

-268

1.185

-137

664 +29 693 -12 681 -13

668

572

-291

281

-36

245

-6

239 217 -6 211 -89 122 +21 143

2007

2008

2009

2010

664

693

681

668

C apogruppo

217

211

122

143

Società controllate

572

281

245

239

Società regionali

1.453

1.185

1.048

1.050

Totale

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Nel 2010, con riferimento alle società controllate, l’aumento dell’organico segnala una inversione di tendenza rispetto a quanto manifestatosi sino al 2009. Ciò desta alcune perplessità, considerato che tale inversione di tendenza si è realizzata in un anno nel quale, come si dirà in seguito, la gestione della società segnala un indebolimento sia sul piano patrimoniale sia sul piano economico.

Con riferimento al solo organico della capogruppo, la tabella n. 4 mostra le movimentazioni del personale nel 2010.

Tabella n. 4: Movimentazioni organico della capogruppo

Dirigenti Quadri Impiegati Totale dipendenti

65 175 394 634

1 10 11

2 2

5 5

-3 -8 -11 -22

-1 -1 -2

-5 -5

62 172 389 623

Totale (Collaboratori, generale

Atipici Interinali, Stage)

Organico al 31/12/2009

47 681

11

2

5

-2 -24

-2

-5

45 668

Entrate:

- di cui

- di cui

- di cui

- di cui

Uscite:

- di cui

- di cui

- di cui

- di cui

da mercato

da società del gruppo

nomine a Quadro

nomine a Dirigente

cessazioni

verso società del gruppo

nomine a Quadro

nomine a Dirigente

Organico al 31/12/2010

La tabella mostra che la Capogruppo passa da 681 a 668 unità di personale in virtù dell’ingresso di 13 nuove risorse (di cui 11 dal mercato e 2 da società controllate) e di complessive 26 uscite, di cui 24 cessazioni, avvenute grazie a strumenti di incentivazione all’esodo e il trasferimento di due risorse ad una società del gruppo.

L’analisi della distribuzione del personale nella Capogruppo per funzione evidenzia, rispetto al precedente esercizio, una riduzione di 3 unità di personale dirigente, di 3 unità di personale quadro, di 5 unità di personale impiegatizio e di 2 unità di personale atipico.

In termini di incidenza percentuale, nel 2010 gli impiegati rappresentano il 58,2 % dell’organico complessivo (57,9% nel 2009) contro il 25,7% dei quadri, il 9,3% dei dirigenti (9,5% nel 2009) e il 6,7% degli atipici (6,9% nel 2009).

- 33 -

7.3 Analisi dei costi del personale

La tabella n. 5 mostra l’andamento del costo del personale che, nel 2010, registra un lieve decremento pari a 42 mila euro rispetto al notevole decremento di oltre 6 milioni conseguito nel precedente esercizio attribuibile alle consistenti politiche di contenimento dei costi e alla riduzione nel numero dei dipendenti.

I grafici n. 3 e n. 4 illustrano gli indici di redditività e di costo per dipendente. Gli indici di redditività per dipendente mostrano valori in riduzione rispetto al precedente esercizio: in particolare il margine di interesse per dipendente21 scende da 28,9 a 22,1 migliaia di euro, mentre il margine di intermediazione22 per dipendente passa da 117,6 a 107,2 migliaia di euro.

Tabella n. 5 : Costo del personale

Costo del personale

Personale dipendente

salari e stipendi e oneri assimilabili

oneri sociali

accantonamento al TFR1

TOTALE PERSONALE DIPENDENTE

Altre spese2

TOTALE GENERALE

1) Compresi i versamenti del TFR all’INPS (fondi di previdenza complementare).
2) Le altre spese comprendono collaborazioni coordinate e continuative, compensi e spese ai borsisti, lavoro interinale, compensi e spese amministratori e sindaci (esclusa la parte percepita dall’amministrazione delegato come lavoratore dipendente, contabilizzata nella voce salari e stipendi), recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende e rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società.

2007

37.160

2008

37.933

2009

32.847

2010

in migliaia di euro

Var. Var. ass. %

33.008 161 0,5%

10.628 11.707 11.071 10.766 -305 -2,8%

761 3.041 2.624 2.476 -148 -5,6%

48.549

52.681

46.542

46.250 -292 -0,6%

2.370 2.843 2.476 2.726 250 10,1%

50.919

55.524

49.018

48.976 -42 -0,1%

21 Il margine di interesse per dipendente è pari al rapporto tra il margine di interesse e la consistenza media del personale al termine di ciascun esercizio. Il margine di interesse rappresenta il primo margine della struttura del conto economico dell’Agenzia ed è calcolato come differenza tra interessi attivi e proventi assimilati e interessi passivi e oneri assimilati. La consistenza media del personale è pari a 663 unità nel 2007, 658 nel 2008 e 643 nel 2009.

22 Il margine di intermediazione per dipendente è pari al rapporto tra il margine di intermediazione e la consistenza media del personale al termine di ciascun esercizio. Il margine di intermediazione rappresenta il secondo margine del conto economico dell’Agenzia e si ottiene sommando al margine di interesse le commissioni nette, i dividendi e proventi assimilati, il risultato netto dell’attività di negoziazione e dell’attività di copertura, gli utili o le perdite da cessione o riacquisto, e, infine, il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value.

- 34 -

Grafico n. 3: Indici di redditività per dipendente

in migliaia di euro

113,9

131,9
117,6

107,2

70,8 56,7

28,9

22,1

140 120 100

80 60 40 20

0

margine di interesse per dipendente

margine di intermediazione per dipendente

2007 2008 2009 2010

Il grafico n. 4 mostra nel 2010 un lieve incremento delle spese amministrative per dipendente e del costo medio del personale.

Grafico n. 4: Indici di costo del personale

in euro

120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 -

Spese amministrative per dipendente

Costo medio del personale

2007 2008 2009 2010

Nell’esercizio 2010, è stata inoltre avviata una consistente attività di formazione diretta a supportare i cambiamenti organizzativi in atto e a potenziare le professionalità esistenti. L’attività di formazione ha riguardato quasi tutti gli ambiti professionali e aziendali con una erogazione complessiva di circa 3.205 giorni uomo di formazione pari a 5,1 giorni uomo medi.

107.948 116.584

102.585

103.050

76.497 83.941

76.233

77.987

- 35 -

7.4 Il sistema dei controlli

Come evidenziato nelle precedenti relazioni, l’Agenzia dispone di un insieme di regole, procedure e strutture organizzative volte a rilevare, monitorare e controllare l’attività svolta.

Oltre ai controlli di linea, che le singole unità organizzative svolgono sui propri processi e la cui responsabilità primaria è demandata al management operativo, la valutazione della funzionalità complessiva del sistema dei controlli interni è affidata all’Internal Auditing, la cui attività è disciplinata da speciale Regolamento e sulla base di un manuale delle procedure e metodologie da adottare negli interventi.

L’Agenzia, come riferito nella precedente relazione, ha inoltre adottato sin dal giugno 2004 un modello di organizzazione, gestione e controllo adeguandosi a quanto disposto dal d.lgs. n. 231/2001 che sancisce la responsabilità diretta di enti e imprese pubbliche nel caso di commissione di alcuni reati da parte di amministratori e dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni.

Il Modello di organizzazione, comprensivo del Codice etico, è stato approvato e adottato dal Consiglio di amministrazione che, ai sensi dell’art. 6.1-b del d.lgs. 231, ha contestualmente provveduto all’istituzione dell’Organismo di vigilanza, organo collegiale dotato di autonomia e indipendenza, composto da un membro esterno, dal responsabile dell’Internal Auditing e dal responsabile degli Affari legali. L’Organismo ha il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello di organizzazione e curarne l’aggiornamento.

L’Organismo di vigilanza, nominato nel mese di settembre 2007 per la durata di un triennio e recentemente scaduto, è stato rinnovato nel mese di dicembre 2010 per la durata di un triennio.

Con riferimento al codice etico, nel corso del 2010 l’Agenzia ha provveduto ad aggiornare l’elencazione dei reati in relazione alle nuove fattispecie introdotte nel 2009 nel novero dei reati per i quali si applica il d.lgs. 231/200123.

Il controllo contabile è invece affidato dallo statuto sociale ad una società di revisione iscritta nel registro dei revisori contabili e nell’albo speciale tenuto dalla Consob, di cui all’art. 161 del d.lgs. n. 58/1998.

L’incarico alla società di revisione conferito per il triennio 2007-2009, è stato prorogato per un anno al precedente affidatario, in attesa della conclusione della gara

23 Si tratta, in particolare, dei delitti di criminalità organizzata introdotti con la l. n. 94/2009, dei delitti in materia di falsità in strumenti o segni di riconoscimento e delitti contro l’industria e il commercio introdotti dalla l. n. 99/2009, dei delitti in materia di violazione del diritto di autore, già previsti dalla l. n. 633/1941 e ai quali la l. n. 99/2009 ne ha esteso l’applicazione al d.lgs. 231/2001, del delitto di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria.

- 36 -

per l’affidamento del nuovo incarico per il novennio 2011-2019. La gara si è conclusa nel corso del 2011 con l’affidamento dell’incarico.

Nel mese di settembre 2008, è stato siglato un protocollo di intesa tra Invitalia e la Guardia di finanza avente ad oggetto l’attività di controllo sui beneficiari delle agevolazioni erogate dall’Agenzia e sulla affidabilità dei fornitori utilizzati nell’attuazione dei Programmi operativi. Il Protocollo di controllo si estende solo a materie trattate dall’Agenzia, salvo valutare in seguito la possibilità di una sua estensione alle società controllate.

La principale finalità perseguita con tale accordo è quella di contrastare il rischio di distorsioni, usi impropri o illegali delle risorse, data la costante relazione dell’Agenzia, nell’ambito della attività di gestione delle misure nazionali di sostegno alle imprese, con una platea vasta ed eterogenea di soggetti candidati ad accedere alle risorse pubbliche.

In particolare, nell’ultimo triennio, l’Agenzia ha provveduto ad effettuare in media circa 26 mila verifiche dirette sulle imprese finanziate per valutare l’andamento economico/finanziario delle iniziative agevolate, la piena operatività degli investimenti e la permanenza delle competenze necessarie. Sono state inoltre effettuate 4.320 ispezioni presso le sedi delle aziende beneficiarie rilevando nel 7% dei casi inadempienze contrattuali e irregolarità tali da determinare 300 revoche di agevolazioni. Le imprese beneficiare oggetto di controlli da parte della Guardia di Finanza o degli Organi di Polizia sono invece state circa 1.200, mentre 80 sono i procedimenti penali avviati sulla base di denunce dell’Agenzia.

L’Agenzia, in quanto iscritta nell’elenco speciale degli intermediari finanziari (ex art. 107 del d.lgs. n. 385/1993) è tenuta, inoltre, alla stretta osservanza di quanto previsto dal d.lgs. 231/2007 con il quale il legislatore italiano ha recepito nel nostro ordinamento la direttiva 2005/60/CE, resa esecutiva dalla direttiva 2006/70/CE, in materia di antiriciclaggio. In particolare, con la circolare del 23 dicembre 2009, la Banca d’Italia ha introdotto le norme di esecuzione di tale normativa applicabili a decorrere dal 1 luglio 2010.

Tali norme hanno come principale finalità quella di effettuare una adeguata verifica della clientela, al fine di stabilire l’identità e il profilo di rischio di riciclaggio di ciascun cliente in occasione della concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma ed al rilascio di garanzie ed impegni di firma da parte dei destinatari24.

24 Il quadro conoscitivo della clientela deve essere aggiornato costantemente nell’archivio unico informatico. La normativa citata richiede l’identificazione, oltre che del cliente, anche del c.d. titolare effettivo ossia la “persona fisica o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedano o controllano il cliente nonché la persona fisica per conto della quale è realizzata un’operazione o un’attività”. I dati relativi al titolare

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L’Agenzia non ha potuto dare attuazione immediata a tale normativa a causa dei numerosi dubbi interpretativi emersi sull’applicabilità della stessa agli intermediari finanziari. In ogni caso, nel mese di dicembre 2010, il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia ha autorizzato l’amministratore delegato a porre in essere tutti gli adempimenti procedurali ed organizzativi necessari per ottemperare a tale normativa.

effettivo devono essere acquisiti nell’archivio unico informatico, entro il 30 giugno 2010, anche per quei rapporti instauratisi prima del 1 giugno 2010 ed ancora in essere.

- 38 -

8. I risultati contabili dell’Agenzia: il bilancio d’esercizio

8.1 Contenuto e forma del bilancio d’esercizio

Il bilancio d’esercizio di Invitalia S.p.A. viene redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS) e gli International Accounting Standards (IAS) emanati dall’International Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento Comunitario (CE) n. 1606/2002 del 19 luglio 200225.

Per quanto riguarda gli schemi e l’informativa, il bilancio dell’esercizio 2010 è stato predisposto tenendo conto del recepimento dei principi IAS/IFRS e sulla base delle nuove istruzioni per la redazione dei bilanci degli intermediari finanziari da parte di Banca d’Italia, che sostituiscono integralmente le istruzioni allegate al Regolamento del 14 febbraio 2006; sono state pertanto apportate alcune modifiche agli schemi di bilancio e alle tabelle della nota integrativa.

La società è, inoltre, tenuta alla redazione del Bilancio consolidato di gruppo e, a partire dal 2004, ha adottato il “consolidato fiscale nazionale”26 disciplinato dagli articoli 117-129 del TUIR, introdotto nella legislazione fiscale dal d.lgs 344/2003.

Il bilancio è stato approvato il 13 luglio 2011 dall’Assemblea ordinaria che, contestualmente, ha preso atto del bilancio consolidato al 31 dicembre 2010. Su di esso si era espresso positivamente il Collegio sindacale e la società di revisione e lo si era riscontrato conforme agli IFRS.

8.2 Lo Stato Patrimoniale

Come mostra la tabella n. 6, le attività patrimoniali dell’Agenzia hanno conosciuto nel 2010 una riduzione complessiva del 5,3% (corrispondente in valore assoluto a - 66,4 milioni di euro).

Con riferimento alle singole voci dell’attivo dello Stato Patrimoniale, le variazioni in diminuzione più significative sono concentrate nelle voci “crediti”, “attività finanziarie detenute per la negoziazione”, le “attività fiscali” e le “attività in via di dismissione”.

I crediti subiscono, complessivamente, una riduzione dell’8,7% (corrispondente in valore assoluto a –75,2 milioni) dovuta principalmente alla riduzione dei crediti

25 Il Regolamento CE 19 luglio 2002 n. 1606 è stato attuato a livello nazionale con il d.lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, e ne è prevista l’obbligatorietà per le società che redigono bilanci consolidati.
26 Il consolidato fiscale nazionale consente ai gruppi di imprese di consolidare i redditi, cioè di determinare un'unica base imponibile pari alla somma algebrica degli imponibili di ciascuna delle società del gruppo aderenti al consolidato.

- 39 -

verso enti finanziari che si riducono di circa 74,8 milioni (oltre alla riduzione decisamente meno consistente dei crediti verso banche pari a -11,4 milioni) non compensata dall’incremento dei crediti verso la clientela (+10,9 milioni).

Tabella n. 6 : Stato Patrimoniale – Attività

in migliaia di euro

STATO PATRIMONIALE – ATTIVO

10 Cassa e disponibilità liquide 20 Attività finanziarie detenute

per la negoziazione
30 Attività finanziarie valutate al

fair value
40 Attività finanziarie disponibili

per la vendita
50 Attività finanziarie detenute

2007

6 248.964

2008

4 196.091

2009

3 131.585

2010

3 103.571

Var. ass.

0 -28.014

Var. %

0,0% -21,3%

-7,6% 8,1%

13.560 79.674 0

13.774 10.812 0

24.442 10.126 0

22.590 10.950 0

-1.852 824 0

- 60 Crediti 945.803 1.003.455 860.991 785.790 -75.201 -8,7%

sino alla scadenza

70 Derivati di copertura
80 Adeguamento valore attività

0

0

0

0

0

-

0
90 Partecipazioni 169.746 153.235 135.069 174.446 39.377 29,2%

0

0

0

0

-

finanziarie

100 Attività materiali
110 Attività immateriali
120 Attività fiscali
130 Attività in via di dismissione 140 Altre attività

TOTALE DELL’ATTIVO

12.997 556 60.279 58.900 18.455

1.608.941

19.164 285 62.497 28.448 21.477

46.555 363 21.801 12.999 13.949

50.497 276 11.834 8.958 22.548

3.942 -87 -9.967 -4.041 8.599

-251.360

8,5% -24,0% -45,7% -31,1% 61,6%

-5,3%

1.509.243 1.257.883 1.191.463

La riduzione dei crediti verso enti finanziari è stata determinata da una diversa classificazione derivante dalla riforma del TUB, che prevede sostanziali modifiche al titolo V e che ha ridotto il perimetro degli intermediari finanziari. Sono rimasti classificati a tale voce i crediti verso Sviluppo Italia Basilicata SpA, Svi Finance SpA, Strategia Italia SpA e Garanzia Italia.

La riduzione dei crediti verso banche va invece attribuita a due fattori: il rimborso di tre titoli, a suo tempo classificati nella voce crediti a seguito delle modifiche apportate dallo IASB allo IAS 39 per un importo complessivo di circa 8.900 migliaia di euro e l’investimento di una parte della liquidità detenuta presso banche in polizze di capitalizzazione.

L’accennata riduzione del capitale sociale e il successivo versamento al bilancio dello stato sono stati finanziati in parte anche attraverso lo smobilizzo di parte delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, costituite principalmente da titoli obbligazionari a tasso variabile: perciò la posta dell’attivo dello stato patrimoniale presenta una decremento pari ad oltre 28 milioni in valore assoluto.

- 40 -

Le attività fiscali27, ammontano complessivamente a 11,8 milioni rispetto ai 21,8 milioni del 2009, con una riduzione in valore assoluto pari ad oltre 9,9 milioni determinata dalla riduzione delle attività fiscali correnti (che passano dai 21,7 milioni del 2009 agli 11,7 del 2010); tale diminuzione si riferisce all’avvenuto incasso, nell’esercizio, dei crediti verso l’erario chiesti a rimborso; le attività fiscali anticipate rimangono invece costanti e pari a 0,92 milioni.

Le “attività in via di dismissione” registrano nel 2010 una riduzione del 31,1% rispetto al precedente esercizio (da 13 a 9 milioni); vi figurano le partecipazioni poste in vendita a seguito del Piano di riordino e dismissioni. Nel corso dell’esercizio 2010 sono state realizzate cessioni di attività per circa 1,2 milioni, di cui 0,2 riguardanti una società controllata28 e 1 milione riguardante altra società29. A fronte delle cessioni, sono stati contabilizzati a conto economico 0,7 milioni di utili (voce 200 del conto economico) di cui 0,3 derivanti dalla cessione di BIC Umbria S.p.A. e 0,2 milioni derivanti dalla cessione di altra società. Sono state inoltre operate svalutazioni per circa 1 milione, al netto del fondo rischi ed oneri, il cui utilizzo ammonta nel 2010 ad oltre 10 milioni, al fine di adeguare il valore delle partecipazioni al presumibile valore di realizzo derivante prevalentemente dalle perdite consuntivate da Nuovi Cantieri Apuania.

La riduzione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, costituite principalmente da titoli obbligazionari a tasso variabile, ammonta a circa 28 milioni e va attribuita sia al rimborso avvenuto dei titoli in scadenza, sia alle vendite effettuate nel corso del 2010.

In forte aumento rispetto al precedente esercizio si presentano invece le partecipazioni (+39,4 milioni) a seguito della ricapitalizzazione effettuata sulla società Italia Navigando per 7,2 milioni e dell’acquisto per 38,3 milioni della società Italia Turismo, nell’ambito della rimodulazione del piano strategico di settore.

Modesti incrementi si registrano invece nelle altre voci dell’attivo dello stato patrimoniale.

Le passività, esposte nella tabella n. 7, registrano nel complesso una riduzione del 5,3% (-66,4 milioni in valore assoluto). L’analisi delle singole voci del passivo dello Stato Patrimoniale evidenzia che le riduzioni più significative riguardano il capitale, i debiti e il fondo per rischi ed oneri.

27 Le attività fiscali correnti, secondo lo IAS n. 12, si originano quando il pagamento delle imposte per il periodo considerato o per quelli precedenti eccede quanto dovuto e corrispondono, nella termologia del codice civile, ai crediti tributari relativi ad imposte correnti. Le attività fiscali anticipate si riferiscono invece a crediti originatesi per imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri.

28 BIC Umbria s.p.a. in liquidazione. 29 Medihot s.r.l.

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Come in precedenza accennato, il capitale della società, originariamente pari a 1.126.383.864,02, interamente pubblico e suddiviso in 1.257.637.210 azioni ordinarie prive di valore nominale si è ridotto nel 2009 di un importo pari a 230 milioni di euro e nel 2010 di ulteriori 60 milioni. Tale ultima riduzione di capitale è stata operata in base a quanto disposto dall’art. 2, comma 21, della l. n. 203/2009 (finanziaria 2010). Il capitale sociale ammonta attualmente a euro 836.383.864,02; la riduzione operata ha determinato una diminuzione della capacità patrimoniale della società.

I debiti presentano una riduzione di 29,3 milioni, attribuibile quasi integralmente al minore importo della liquidità gestita per la controllata Strategia Italia (-19) e da minori debiti per anticipi ed esposizioni verso il Ministero ed enti pubblici su commesse in corso di svolgimento (-10).

Tabella n. 7 : Stato Patrimoniale – Passività

in migliaia di euro

STATO PATRIMONIALE - PASSIVO

10 Debiti

20 Titoli in circolazione

30 Passività finanziarie di negoziazione

40 Passività finanziarie al fair value

50 Derivati di copertura

60 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)

70 Passività fiscali a) correnti

b) differite

80 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione

90 Altre passività

100 Trattamento di fine rapporto del personale

110 Fondiperrischieoneri
a) quiescenza ed obblighi simili b) altri fondi
c) fondo ex lege 296/06 art. 1

120 Capitale
130 azioniproprie(-)
140 Strumentidicapitale
150 Sovrapprezzidiemissione 160 Riserve
170 Riservedavalutazione 180 Utile(perdita)d’esercizio

TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO

2007 2008 2009

94.366 84.579 75.287 00000-

00000-

00000- 00000-

00000 -

2010 Var. ass.

Var. %

45.979 -29.308

-38,9%

1.800 -624 -25,7% 1.800 -624 -25,7% 596 199 0 0 0 -

00000-

2.720 2.123

5.241 5.041

2.424 2.424

361.939 9.484 75.027

278.675 9.065 64.175

267.145 8.117 58.744

307.886 7.828 39.076

40.741 -289 -19.668

15,3% -3,6%

-33,5% 00000-

39.076 -6.649 -14,5% 0 -13.019 -100,0% 836.384 -60.000 -6,7% 00000- 00000- 00000- -43.366 -40.899 -34.505 -29.579 4.926 -14,3% -20.320 -24.565 -20.824 -19.248 1.576 -7,6% 2.707 6.589 5.111 1.337 -3.774 -73,8%

61.058
13.969 11.867 13.019

52.308

45.725

1.126.384

1.608.941 1.509.243 1.257.883 1.191.463 -66.420

1.126.384

896.384

-5,3%

- 42 -

Anche i fondi per rischi ed oneri, le cui variazioni sono illustrate nella tabella n. 8, si riducono complessivamente di 19,6 milioni. In particolare, mentre il fondo ex lege 296/2006, costituito nel 2006 a copertura degli oneri da sostenere per l’attuazione del Piano di riordino e di dismissioni, rimane costante, consistenti sono invece le variazioni registrate nella consistenza degli fondi.

In particolare il fondo ristrutturazione aziendale, costituito nel 2007 a copertura degli oneri per le incentivazioni all’esodo del personale, subisce nel 2010 un decremento di oltre 7 milioni di euro a causa degli utilizzi per le esigenze derivanti dagli esodi del personale dipendente. Si segnala al riguardo che la contropartita di tale operazione è la voce 120 del conto economico che accoglie le spese per il personale e le altre spese amministrative.

Il fondo oneri futuri, costituito a valle della operazione di fusione che ha interessato l’ex Sviluppo Italia nel 2000 a copertura delle obbligazioni esistenti relativamente alle società confluite nell’Agenzia, subisce anch’esso un decremento di circa 4,7 milioni, di cui 4,3 milioni a copertura delle perdite subite dalla Nuovi Cantieri Apuania.

Tabella n. 8: Fondi per rischi ed oneri

in migliaia di euro

Fondo ex lege 296/2006 art. 1

Fondo ristrutturazione aziendale

saldo Acc. iniziale esercizio

13.020

10.682

-

-

-

-

utilizzi

- 4.954

- 4.704

- 10.010

-19.668

altre variazioni

- 2.300

-

2.300

0

saldo finale

13.020

3.428

2.054

20.575

39.077

Var. ass.

-

- 7.254

-4.704

-7.710

-19.668

-

-

Fondo oneri futuri 6.758

Fondo altri rischi 28.285

TOTALE 58.745

Infine, il fondo altri rischi, che accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte di oneri potenziali derivanti da cause legali in corso e di rischi potenziali di irrecuperabilità di alcune poste dell’attivo, si riduce di 19,7 milioni in conseguenza di un utilizzo di oltre 10 milioni per il manifestarsi di oneri che erano stati previsti in esercizi precedenti (perdite della società Nuovi Cantieri Apuania, contenzioso legale, ecc.).

Il patrimonio netto, come mostra la tabella n. 9, subisce complessivamente un decremento di 57,2 milioni attribuibile principalmente alla avvenuta ulteriore riduzione del capitale sociale che, al termine dell’esercizio 2010, risulta pari ad euro 836,4 milioni rispetto agli 896,4 del precedente esercizio.

- 43 -

Tabella n. 9 : Composizione del patrimonio netto

in migliaia di euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2007

 

 

 

 

 

 

 

 

2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Var. ass.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitale sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.126.384

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.126.384

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

896.384

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

836.384

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-60.000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva legale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

59

 

 

 

 

 

 

194

 

 

 

 

 

 

 

 

523

 

 

 

 

 

 

 

 

779

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

256

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva rischi finanziari generali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9.997

 

 

 

 

 

 

 

 

9.997

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9.997

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9.997

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risultati portati a nuovo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-49.242

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-46.911

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-40.846

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-36.175

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4.671

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva fair value attività finanziarie detenute per la negoziazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

460

 

 

 

 

 

 

460

 

 

 

 

 

 

 

 

460

 

 

 

 

 

 

 

 

460

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altre riserve transizione principi contabili internazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-4.640

 

 

 

 

 

 

 

 

-4.639

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-4.640

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-4.640

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserve da valutazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-20.320

 

 

 

 

 

 

 

 

-24.565

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-20.824

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-19.248

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.576

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risultato d'esercizio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.707

 

 

 

 

 

 

 

 

6.589

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5.111

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.337

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-3.774

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.065.405

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1.067.509

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

846.165

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

788.894

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-57.271

 

 

 

 

 

 

 

Oltre alla riduzione del capitale sociale, la tabella mostra nell’esercizio 2009, un incremento sia della riserva legale (+256 migliaia di euro), per effetto della destinazione del 5% dell’utile dell’esercizio 2010, sia della riserva da valutazione (+1,5 milioni)30.

I risultati portati a nuovo presentano un incremento di 4,7 milioni a causa della destinazione della quota dell’utile dell’esercizio 2010 al netto della quota destinata alla riserva legale.

8.2.1 Analisi delle attività finanziarie

L’Agenzia impiega la propria liquidità in operazioni di compravendita di titoli, depositi vincolati e di conto corrente.

La tabella n. 10 mostra la composizione degli investimenti finanziari dell’ Agenzia e mostra, rispetto al precedente esercizio, la riduzione della consistenza complessiva degli investimenti in titoli, in depositi e conti correnti e in altri fondi, mentre aumentano i fondi con vincoli di destinazione.

Per quanto concerne in particolare i titoli, le politiche di asset allocation ed i limiti di rischiosità dei portafogli vengono fissati dal Consiglio di amministrazione.

30 La riserva negativa di valutazione accoglie le variazioni positive o negative derivanti dalla variazione di fair value dei titoli classificati nell’ambito delle attività finanziarie disponibili per la vendita.

La tabella n. 11 illustra la composizione del portafoglio titoli in valori assoluti e la variazione percentuale intervenuta rispetto al precedente esercizio, evidenziando una riduzione complessiva in valore assoluto di 37,6 milioni (pari al -14,6%), attribuibile

- 44 -

principalmente alla riduzione registratasi nel segmento obbligazionario, dei titoli di Stato e dei titoli con derivati impliciti.

Tabella n. 10: Composizione degli investimenti finanziari

in migliaia di euro

Titoli

2007

342.197

2008

317.923

2009

257.204

2010

219.550

Var. ass.

- 37.654

Var. %

-14,6%

PCT 100.787 -

- - - -

Depositi e conti correnti

Fondi con vincolo di destinazione

Altri fondi

125.769

163.521

182.425

335.508

87.989

36.729

159.816

113.432

-

121.461

146.315

4.578

- 38.355

32.883

4.578

-24,0%

28,9%

-

TOTALE 914.699 778.149

Tabella n. 11: Composizione del portafoglio titoli

530.452 491.904 - 38.548 -7,3%

in migliaia di euro

2007
Titoli di stato 86.917 50.179 18.122 5.846 -12.276 -67,7%

Obbligazioni 230.807 243.159 204.514 180.164 -24.350 -11,9% Titoli con derivati impliciti 13.560 13.774 16.438 4.198 -12.240 -74,5% Partecipazioni minoritarie 5.021 4.177 5 5 0 0,0% Quote OICR 5.892 6.634 10.121 10.945 824 8,1% Polizze di capitalizzazione - - 8.004 18.392 10.388 129,8%

2008

2009

2010

Var. ass.

Var. %

TOTALE

342.197 317.923 257.204 219.550 -37.654 -14,6%

A seguito delle variazioni sopra esposte, il portafoglio titoli, al 31 dicembre 2010, come dimostra il grafico n. 5, risulta composto per l’82% da titoli obbligazionari, per il 3% da titoli di Stato e per il restante 15% in titoli con derivati impliciti, fondi comuni di investimento chiusi, azioni e polizze di capitalizzazione.

Grafico n. 5: Composizione del portafoglio titoli per tipologia

- 45 -

Riguardo ai titoli con derivati impliciti, nelle precedenti relazioni era stata posta l’attenzione sull’andamento avverso dei tassi di mercato, tra il 2006 e il 2008, che aveva depresso rendimenti e prezzi, con il conseguente accumulo di minusvalenze, rispetto ai prezzi originari di acquisto, pari ad oltre 5 milioni di euro sui 19 di capitale nominale.

A partire dall’esercizio 2009, tuttavia, il mercato finanziario si è orientato a favore di tali titoli che, alle valutazioni di fine esercizio, hanno recuperato complessivamente circa 2,3 milioni rispetto alle minusvalenze accumulate fino all’anno prima, mentre la vendita ad aprile 2010 di 4 dei 5 titoli in portafoglio ha consentito un ulteriore recupero di valore pari a circa 1,2 milioni. Rispetto al prezzo di acquisto, è pertanto residuata una perdita sulla linea capitale pari a circa 1,5 milioni (5 – 2,3 – 1,2 = 1,5). Nel mese di marzo 2011, l’unico titolo rimasto in portafoglio è stato alienato, realizzando un provento ulteriore pari a circa 127 mila euro.

8.2.2 Analisi delle partecipazioni

La gestione delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e a controllo congiunto, può avere rilevanti effetti sul conto economico e sullo Stato Patrimoniale.

Al fine di rendere più chiari gli effetti di tale gestione, le tabelle che seguono illustrano sinteticamente le movimentazioni subite dalle partecipazioni nel corso dell’esercizio 2010, con riferimento non solo alle partecipazioni iscritte alla voce 90 dell’attivo dello stato patrimoniale, ma anche quelle iscritte nella voce 130, comprendenti le partecipazioni che, a seguito del Piano di riordino, sono state poste in vendita.

La tabella n. 12 evidenzia un incremento del valore delle partecipazioni iscritte nella voce 90 dell’attivo dello Stato Patrimoniale pari a 39,4 milioni in valore assoluto.

Tale incremento è dovuto all’effetto congiunto del maggior valore delle variazioni in aumento rispetto a quelle in diminuzione. In particolare, l’analisi delle variazioni in aumento, mette in evidenza un incremento degli acquisti di partecipazioni, dovuti essenzialmente alle operazioni di ricapitalizzazione di Italia Navigando per 7,2 milioni, e all’acquisto del 27% del capitale di Italia Turismo per 38,3 milioni, a seguito della quale l’agenzia possiede il 78% del capitale della società, mentre il restante 22% è detenuto da Fintecna Immobiliare. Successivamente, nel luglio 2011, Fintecna Immobiliare ha acquisito dall’Agenzia un ulteriore 20% del capitale di Italia Turismo che – quindi – risulta attualmente ripartito come segue: Agenzia 58%, Fintecna Immobiliare 42%.

- 46 -

Tabella n. 12: Variazioni annue partecipazioni – voce 90 Attivo S.P.

in migliaia di euro

2007

ESISTENZE INIZIALI 251.855

2008

169.746

2009

153.235

2010

135.069

Var. ass.

-18.166

Var. %

-11,9%

AUMENTI 7.032 8.102 18.708 47.013 28.305 151,3%

Acquisti

Riprese di valore

Rivalutazioni

Altre variazioni

6.512

520

-

-

5.263

2.839

-

-

16.000

-

-

2.708

47.013

-

-

-

31.013

-

-

-2.708

193,8%

-

-

-100,0%

DIMINUZIONI -89.141 -24.613 -36.874 -7.637 29.237 -79,3%

Vendite

Rettifiche di valore

Altre variazioni

ESISTENZE FINALI

-4.772

-9.099

-75.270

169.746

-5.700

-12.876

-6.037

153.235

-23.651

-8.513

-4.710

135.069

-1.349

-5.748

-540

174.445

22.302

2.765

4.170

39.376

-94,3%

-32,5%

-88,5%

29,2%

Nell’ambito delle variazioni in diminuzione consistenti appaiono, invece, le rettifiche di valore, complessivamente pari a 5,7 milioni, originate principalmente dalle perdite subite nel corso dell’esercizio da Italia Navigando per 3,5 milioni e da SIAP per 1,5 milioni. Diminuiscono, invece, in misura consistente le vendite effettuate nel corso dell’esercizio, a causa della ormai prossima conclusione del piano di riordino e della conseguente riduzione della cessione delle partecipazioni alla società veicolo.

Con riferimento alle partecipazioni in dismissione, la tabella n. 13 sintetizza i movimenti contabilizzati nell’esercizio 2010.

Tabella n. 13: Variazioni annue partecipazioni in dismissione – voce 130 Attivo S.P.
in migliaia di euro

AUMENTI 58.900 4.698 10.842 8.111 -2.731 -25,19% Variazioni in aumento 58.900 4.698 1.000 540 -460 -46,00% Acquisti 0 0 9.842 7.571 -2.271 -23,07%

DIMINUZIONI 0 -35.150 -28.221 -12.153 16.068 -56,94% Vendite 0 -29.556 -21.041 -1.224 19.817 -94,18% Variazioniindiminuzione 0 0 -370 0 370 -100,00% Svalutazioni 0 -5.594 -6.810 -10.929 -4.119 60,48%

ESISTENZE FINALI 58.900 28.448 11.069 7.027 -4.042 -36,52%

Particolarmente significativi nel 2010 sono gli importi relativi agli acquisti e alle svalutazioni. Entrambi si riferiscono essenzialmente all’operazione di abbattimento del capitale per perdite e alla successiva ricapitalizzazione operata sulla Nuovi Cantieri

Var. assoluta

2007
ESISTENZE INIZIALI 58.900 28.448 11.069 -17.379 -61,09%

2008

2009

2010

Var. %

- 47 -

Apuania. Il capitale della società è stato infatti ridotto da € 14,5 milioni a 12,3 milioni e contestualmente ricostituito al precedente importo di € 14,5 milioni, con integrale sottoscrizione da parte dell’Agenzia che, quindi, ha aumentato la percentuale di partecipazione detenuta dal 57,98% al 64,49%. Come sopra rappresentato, un’analoga operazione, effettuata nel 2011, ha determinato un ulteriore aumento della percentuale di partecipazione (ora pari al 78,10%) detenuta dall’Agenzia.

- 48 -

8.3 Il Conto economico

La tabella n. 14 illustra il conto economico relativo all’esercizio 2010 che si chiude con un utile pari a 1,3 milioni di euro a fronte di un utile del precedente esercizio pari a 5,1 milioni di euro.

Tabella n. 14: Conto economico

CONTO ECONOMICO

10 Interessi attivi e proventi assimilati

20 Interessi passivi e oneri assimilati

MARGINE DI INTERESSE

30 Commissioni attive

40 Commissioni passive

COMMISSIONI NETTE

50 Dividendi e proventi assimilati

60 Risultato netto dell'attività di negoziazione

70 Risultato netto dell'attività di copertura

80 Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie al fair value

90 Utile/perdita da cessione o riacquisto di:

in migliaia di euro

2007

39.794

- 2.235

37.559

80.281

2008

48.499

- 1.919

46.580

70.368

2009

19.179

- 584

18.595

70.388

2010

14.300

- 400

13.900

65.418

Var. ass.

- 4.879

184

- 4.695

- 4.970

7.242

2.272

- 586

- 4.420

0

82

- 960

Var. %

-25,4%

-31,5%

-25,2%

-7,1%

-32,3%

4,7%

-34,1%

-112,2%

-

3,5%

-91,7%

-40.557 - 29.225

-22.402 -15.160

39.724

853

- 1.888

0

-1.479

741

41.143

175

- 3.084

0

279

1.690

47.986

1.716

3.939

0

2.316

1.047

50.258

1.130

- 481

0

2.398

87

a)Crediti 00000-

b) Attività finanziarie disponibili per la vendita

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE

110 Rettifiche di valore nette per deterioramento di:

a) Attività finanziarie

b) Altre operazioni finanziarie

120 Spese amministrative

a) spese per il personale

b) altre spese amministrative

130 Rettifiche di valore nette su attività materiali

140 Rettifiche di valore nette su attività immateriali

150 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali

160 Accantonamento netti ai fondi per rischi e oneri

170 Altri proventi e oneri di gestione

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA

190 Utile (perdite) delle partecipazioni

200 Utili (perdite) da cessione investimenti

UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE

210 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente

UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE

Utile (perdita) delle attività non correnti e dei 220 gruppi di attività in via di dismissione al netto

delle imposte

741

75.510

668

625

43

-71.569

-50.717

-20.852

-635

-952

0

17.010

2.313

22.345

-5.641

-1

16.703

-2.182

14.521

-11.814

1.690

86.783

-8.139

-8.139

0

-76.712

-55.233

-21.479

-564

-516

0

1.857

3.419

6.128

-3.569

-9

2.550

-2.587

-37

6.626

1.047

75.599

-2.625

- 2.625

0

-65.963

87

67.292

1.338

1.338

0

-64.715

- 960

- 8.307

3.963

3.963

0

1.248

42

1.206

- 267

30

0

22.626

-16.072

3.221

-999

17

2.239

241

2.480

-6.255

-91,7%

-11,0%

151,0%

-151,0%

-

-1,9%

-0,1%

-7,1%

61,5%

-13,6%

-

132,5%

-92,7%

48,6%

24,3%

-94,4%

89,7%

-11,9%

531,0%

-134,7%

-49.018 -48.976

-16.945 -15.739

- 434

-220

0

-17.075

17.343

6.625

-4.110

- 18

2.497

-2.030

467

4.644

- 701

-190

0

5.551

1.271

9.846

-5.109

-1

4.736

-1.789

2.947

-1.611

UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 2.707 6.589 5.111 1.336 - 5.253 -73,9%

L’intero risultato d’esercizio è stato destinato ad incrementare il patrimonio netto mediante il riporto a nuovo.

- 49 -

La tabella evidenzia che nel corso dell’esercizio 2010 si è registrata una forte riduzione del margine di interesse pari a 4,7 milioni in valore assoluto, attribuibile principalmente alla forte riduzione osservata negli interessi attivi (-4,8 milioni) causata sia dalla riduzione dei tassi a breve, sia dalle minori disponibilità finanziarie conseguenti alla riduzione del capitale.

Il margine di intermediazione, che rappresenta il valore globale dei ricavi conseguiti dall’Agenzia e ne esprime in sintesi il volume di affari, raggiunge, nel 2010 67,3 milioni di euro, subendo, rispetto al margine di interesse, una riduzione più consistente (-8,3 milioni) a causa dei peggiori risultati conseguiti, rispetto al precedente esercizio, nel risultato netto dell’attività di negoziazione (-4,4 milioni in valore assoluto) e nelle commissioni attive derivanti dalla gestione delle misure affidate all’Agenzia (-4,9 milioni).

Il risultato della gestione operativa registra una ripresa (+3,2 milioni), a causa dei miglioramenti conseguiti principalmente nell’area delle spese amministrative che si riducono di 1,2 milioni, delle maggiori riprese di valore operate sui crediti rispetto alle corrispondenti rettifiche in diminuzione (+3,9 milioni) e della prevalenza degli utilizzi rispetto agli accantonamenti netti.

Il margine positivo conseguito nell’ambito della gestione operativa viene tuttavia eroso dai risultati negativi attribuibili all’area della gestione delle partecipazioni (-5,1 milioni), delle attività in via di dismissione (-1,6 milioni) e dalle imposte sul reddito dell’esercizio (-1,8 milioni), determinando un utile di esercizio pari a 1,3 milioni.

8.4 Il Rendiconto finanziario

I flussi finanziari generati nel 2010, relativi alle poste del conto economico e alle variazioni del conto patrimoniale, sono rappresentati nel rendiconto finanziario di cui alla tabella n. 15.

L’incremento di liquidità determinato dall’attività operativa (99,9 milioni di euro) è stato vanificato dal versamento alle entrate del bilancio dello Stato ai sensi del d.l. n. 162/2008, pari a 60 milioni di euro. Pertanto, il risultato finale della gestione finanziaria è negativo, con un decremento complessivo della liquidità di 5,4 milioni di euro.

- 50 -

Tabella n. 15: Rendiconto finanziario

in migliaia di euro

ATTIVITA' OPERATIVA

2008

16.262

6.589

3.415

0

7.022

1.080

-1.857

2.587

-5.595

3.021

2009

3.937

5.111

-4.359

0

2.148

654

407

2.025

-4.644

2.595

56.132

66.549

-8.353

2.980

-53.269

48.225

-23.464

0

-6.955

-2.337

0

0

0

-14.172

36.605

30.994

30.994

0

0

0

0

0

-28.124

0

0

-27.825

-299

0

2010

1.953

1.337

-725

0

-1.671

890

-5.551

0

7.872

-199

101.350

27.585

3.006

-824

70.215

1.368

-3.399

0

-29.309

0

0

0

0

25.910

99.904

-2.645

-2.645

0

0

0

0

0

-44.123

-39.377

0

-4.643

-103

0

1. Gestione

- risultato dell'esercizio

- plus/minusvalenze su att. fin. detenute per la negoziazione e su attività e passività finanziarie valutate al fair value

- plus/minusvalenze su attività di copertura

- rettifiche di valore netto per deterioramento

- rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali

- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi e ricavi

- imposte e tasse non liquidate

- rettifiche di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale

- altri aggiustamenti

2. Liquidità generata/assorbita dalla riduzione delle attività
finanziarie 280.773

- attività finanziarie detenute per la negoziazione

- attività finanziarie al fair value

- attività finanziarie disponibili per la vendita

- crediti

- altre attività

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie

- debiti verso banche

- debiti verso enti finanziari

- debiti verso clientela

- titoli in circolazione

- passività finanziarie di negoziazione

- passività finanziarie al fair value

- altre passività

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa

ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da:

- vendita di partecipazioni

- dividendi incassati su partecipazioni

- vendita di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- vendita di attività materiali

- vendita di attività immateriali

- vendita di rami d'azienda

2. Liquidità assorbita da:

- acquisti di partecipazioni

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- acquisti di attività materiali

- acquisti di attività immateriali

- acquisti di rami d'azienda

49.180

0

70.201

0

161.392

-105.445

-9.788

0

0

0

0

0

-95.657

191.590

46.038

46.038

0

0

0

0

0

-6.976

0

0

-6.731

-245

0

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 39.062 2.870 -46.768

ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO -4.485 -226.454 -58.608

- emissione/acquisto di azioni proprie

- emissione/acquisto di strumenti di capitale

- distribuzione dividendi e altre finalità

0

0

-4.485

0

0

-226.454

0

0

-58.608

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di finanziamento -4.485 -226.454 -58.608

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 226.167 -186.979 -5.472

RICONCILIAZIONE

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio

234.063

460.230

273.251

Disponibilità Liquide all'inizio dell'esercizio 234.063 460.230 273.251

Liquidità netta generata nell'esercizio 2007 e assorbita nell'esercizio 2006

226.167

-186.979

-5.472

Disponibilità Liquide alla fine dell'esercizio 460.230 273.251 267.779

- 51 -

9. I risultati contabili del gruppo: il bilancio consolidato

9.1 Contenuto e forma del bilancio consolidato

Al pari del bilancio di esercizio, anche il bilancio consolidato è stato redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS) e gli International Accounting Standards (IAS)31 ed è stato sottoposto a revisione contabile da parte della società di revisione.

L’area di consolidamento è costituta da 123 partecipate, di cui 19 sono consolidate con il metodo integrale e 104 con il metodo del patrimonio netto. Le 19 società consolidate integralmente sono suddivise in 14 controllate dirette e 5 indirette.

Nel consolidamento con il metodo integrale, gli elementi dell’attivo e del passivo, come pure i proventi e gli oneri sono inclusi nel consolidato previa elisione delle operazioni a debito e credito infragruppo. Il valore contabile delle partecipazioni è compensato con la corrispondente frazione di patrimonio netto.

Le partecipazioni in imprese controllate non consolidate sono valutate con il criterio del patrimonio netto, attraverso la rilevazione nel conto economico della quota degli utili o delle perdite maturate nell’esercizio.

9.2 Lo Stato Patrimoniale consolidato

Lo Stato Patrimoniale espone all’attivo (tabella n. 16) una flessione di valore pari a circa 77,5 milioni di euro in corrispondenza ad analoga riduzione di passività e patrimonio netto.

Ad influire sulla riduzione dell’attivo consolidato sono soprattutto le attività finanziarie disponibili per la negoziazione (-28,0 milioni) e le attività in via di dismissione (-64,1 milioni).

In particolare, la riduzione delle attività finanziarie disponibili per la negoziazione è da attribuirsi alla diversa assets allocation degli investimenti indotta dalla riduzione complessiva delle disponibilità liquide per effetto della riduzione del capitale sociale della capogruppo e delle operazioni di acquisizione delle partecipazioni effettuate nel corso dell’esercizio; le attività in via di dismissione, comprendenti gli assets delle società consolidate integralmente poste in vendita a seguito del piano di riordino e di dismissioni, diminuiscono in misura significativa a seguito della variazione dell’area di consolidamento.

31 Il riferimento è alle disposizioni degli IAS 27, 28 e 31 in conformità delle quali si considerano controllate le società su cui la capogruppo esercita, direttamente o indirettamente, il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali.

- 52 -

Tabella n. 16: Stato Patrimoniale consolidato –Attività

in migliaia di euro

STATO PATRIMONIALE – ATTIVO

10 Cassa e disponibilità liquide
20 Attività finanziarie disponibili per

la negoziazione
30 Attività finanziarie valutate al fair

value
40 Attività finanziarie disponibili per

la vendita
50 Attività finanziarie detenute fino

alla scadenza 60 Crediti

70 Derivati di copertura

80 Adeg. di valore att. fin. oggetto di copertura generica

90 Partecipazioni
100 Attività materiali
110 Attività immateriali
120 Attività fiscali
130 Attività in via di dismissione 140 Altre attività

TOTALE DELL’ATTIVO

2007

41 251.363

13.560 80.366

0

971.608 0

0

56.491 272.807 7.661 70.259 156.232 219.237 2.099.625

2008

186 198.371

13.774 11.236

0

1.026.703 0

0

40.693 319.550 7.637 74.920 183.333 126.084 2.002.487

2009

53 131.621

24.442 10.378

0

927.583 0

0

59.749 368.741 8.570 33.793 132.649 74.917 1.772.496

2010

20 103.571

22.590 11.038

0

932.337 0

0

49.273 390.029 15.969 19.383 68.597 82.209 1.695.016

Var. ass.

-33 -28.050

-1.852 660

0

4.754 0

0

-10.476 21.288 7.399 -14.410 -64.052 7.292 -77.480

Var. %

-62% -21%

-8% 6%

-

1% -

-

-18% 6% 86% -43% -48% 10% -4%

Tabella n. 17: Stato Patrimoniale consolidato –Passività

STATO PATRIMONIALE - PASSIVO 2007

10 Debiti 141.322

2008 2009

88.055 137.911 0 0 1.672 2.893 0 0 0 0

0 0

8.489 4.714 149.797 100.595 542.604 530.479

11.496 10.441

83.243 69.297 1.126.384 896.384 0 0 0 0 0 0 -88.499 -36.668 -23.289 -20.824 848 1.088 101.687 76.186

2010

159.452 0 1.643 0 0

0

3.467 19.186

603.624 9.206

37.670 836.384 0 0 0 -7.738 -19.248 -2.210 53.580

Var. ass.

Var. %

20 Titoli in circolazione
30 Passività finanziarie di negoziazione 40 Passività finanziarie al fair value
50 Derivati di copertura

Adeguamento di valore delle passività 60 finanziarie oggetto di copertura

generica (+/-)

70 Passività fiscali

80 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione

90 Altre passività
100 Trattamento di fine rapporto del

personale
110 Fondi per rischi e oneri

0 0 0

70 0

3.651 123.148

641.376 15.045 92.375

21.541 16% 0 - -1.250 -43% 0 - 0 -

0 -

-1.247 -26%

-81.409 -81%

73.145 14%

-1.235 -12%

-31.627 -46% -60.000 -7% 0 - 0 - 0 - 28.930 -79% 1.576 -8% -3.298 -303% -22.606 -30%

120 Capitale 1.126.384

130 azioni proprie (-)
140 Strumenti di capitale
150 Sovrapprezzi di emissione
160 Riserve -57.525

170 Riserve da valutazione
180 Utile (perdita) d’esercizio
190 Patrimonio di pertinenza di terzi

TOTALE DEL PASSIVO E PATRIMONIO NETTO

0 0 0

-19.546 -45.584 78.909

in migliaia di euro

2.099.625 2.002.487

1.772.496 1.695.016 -77.480 -4%

- 53 -

Quanto al passivo (tabella n. 17) le principali variazioni riguardano la riduzione del capitale (-60 milioni), la riduzione delle passività associate ai gruppi di attività in via di dismissione (-81,4 milioni) comprendenti le società consolidate integralmente ma poste in vendita a seguito del Piano di riordino e dismissioni, i fondi per rischi ed oneri (-31,6 milioni), per effetto dell’eccedenza degli utilizzi rispetto agli accantonamenti dell’esercizio, e, infine, il patrimonio netto di pertinenza dei terzi32.

Particolare segnalazione merita la voce 130 dell’attivo patrimoniale ove sono appostati 68,6 milioni di euro per attività in via di dismissione che trova riscontro al passivo alla voce 80 per 19,2 milioni. Le voci accolgono le partecipazioni relative alle società che sono state poste in vendita in attuazione del Piano di riordino e dismissioni.

9.3 Il Conto economico consolidato

La tabella n. 18 espone i dati del conto economico consolidato.
Il risultato negativo, pari a -2,2 milioni (contro l’utile di 1,1 milioni di euro del precedente esercizio), trova la principale causa nel notevole incremento delle perdite relative ai gruppi di attività in via di dismissione, che passano dagli 8,9 milioni del 2009 agli 11,5 del 2010, cui si aggiunge la contrazione del margine di interesse (-2,2 milioni), del margine di intermediazione (-5,4 milioni) e del risultato della gestione

operativa (-2,2 milioni).
In particolare la riduzione del margine di interesse è principalmente attribuibile

al decremento degli interessi attivi (pari a -3,8 milioni) maturati dalla capogruppo sia a causa delle minori disponibilità finanziarie conseguenti alla riduzione del capitale, sia alla progressiva riduzione dei tassi e alle minori disponibilità presso banche; la contrazione del margine di intermediazione è dovuta invece principalmente al decremento delle commissioni attive (-8,8 milioni).

32 Il “Patrimonio di pertinenza di terzi” è una voce che si origina in fase di redazione del bilancio consolidato, quando, applicando il metodo del consolidamento integrale, vengono eliminate dal bilancio della controllante le partecipazioni in contropartita alla percentuale di patrimonio netto delle controllate.

- 54 -

Tabella n. 18: Conto economico consolidato

CONTO ECONOMICO 2007 2008 2009 2010

in migliaia di euro

10 Interessi attivi e proventi assimilati 38.954

20 Interessi passivi e oneri assimilati -4.584

MARGINE DI INTERESSE 34.370

48.322

-2.825

45.497

19.838

-4.006

15.832

16.020

-2.363

Var. ass.

-3.818

1.643

Var. %

-19%

-41%

-14%

13.657 -2.175

30 Commissioniattive 267.858 140.945 119.571 110.803 -8.768 -7%

40 Commissionipassive -165.392 -49.875 -42.491 -31.851 10.640 -25%

COMMISSIONI NETTE 102.466

50 Dividendi e proventi assimilati 38

60 Risultato netto dell'attività di negoziazione -1.909

70 Risultato netto dell'attività di copertura 0

80 Risultato netto delle attività e delle passività - finanziarie al fair value 1.479

90 Utile/perdita da cessione o riacquisto di att. e 753 pass. finanziarie

91.070

134

-4.786

0

278

1.702

133.895

-9.098

-116.680

-8.033

-1.045

0

4.902

16.351

20.292

7.407

-10

27.689

-4.045

23.644

-26.541

77.080

334

3.975

0

2.316

311

99.848

7.716

- 100.895

-9.065

-1.048

-38

-14.817

28.827

10.528

-1.015

-18

9.495

-2.625

6.870

-8.944

78.952

419

-1.099

0

2.398

87

1.872

85

-5.074

0

82

-224

2%

25%

-128%

-

4%

-72%

-5%

-90%

-6%

9%

20%

2995%

-111%

-34%

-21%

-470%

-94%

27%

73%

10%

29%

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE

100 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e att. fin.

110 Spese amministrative

120 Rettifiche di valore nette su attività materiali

130 Rettifiche di valore nette su attività immateriali

140 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali

150 Accantonamento netti ai fondi per rischi e oneri

160 Altri proventi ed oneri di gestione

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA

170 Utile (perdite) delle partecipazioni

180 Utili (perdite) da cessione investimenti

UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE

190 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente

UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE

Utile (perdita) delle attività non correnti e dei 200 gruppi di attività in via di dismissione al netto

delle imposte

UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO

134.239

-124

-121.647

-7.524

-2.895

0

9.772

17.710

29.531

-8.005

834

22.360

-1.757

20.603

-69.804

94.414 -5.434

798

-95.134

-9.906

-1.261

-1.176

1.674

18.924

-6.918

5.761

-841

-213

-1.138

16.491

-9.903

8.333 -2.195

3.754

-1

12.086

-4.550

7.536

-11.511

4.769

17

2.591

-1.925

666

-2.567

-49.201 -2.897 -2.074 -3.975 -1.901 92%

210 Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi -3.617 -3.744 -3.162 -1.765 1.397 -44%

220 Utile (perdita) d'esercizio di pertinenza della -45.584 847 1.088 -2.210 -3.298 -303% capogruppo

- 55 -

10. Considerazioni conclusive

Anche nel corso del 2010, l’Agenzia è stata impegnata nel completamento del processo di adeguamento alla dimensione strategica e operativa definita con il Piano di riordino e dismissione, la cui attuazione, inizialmente prevista per fine giugno 2007, è stata prorogata sino al 31 dicembre 2010.

Lo slittamento del completamento strutturale è dipeso sia dalla complessità del processo attuativo, sia dalle difficoltà riferibili alla molteplicità dei soggetti coinvolti.

Il Gruppo tuttavia ha sostanzialmente portato a termine l’impegnativo riordino disposto nel 2007 dal Legislatore, sia sul versante societario, sia su quello delle attività aziendali e delle risorse umane dedicate.

Relativamente alla Newco Finanza (individuata nella SVI Finance S.p.A.) nel corso del 2010, l’Agenzia ha richiesto ed ottenuto dal MISE l’autorizzazione a procedere alla fusione per incorporazione della SVI Finance S.p.A., assumendo direttamente lo svolgimento delle attività di cessione, di acquisto dei crediti di impresa e factoring.

Quanto alla società Veicolo, in considerazione del ruolo strumentale e temporaneo ad essa assegnato nel Piano di Riordino, strettamente correlato con l’obiettivo dell’azzeramento delle partecipazioni non strategiche del Gruppo, nel mese di luglio 2010, l’Agenzia ha ottenuto l’autorizzazione del MISE al trasferimento ad essa di un proprio ramo di azienda, costituito tra l’altro dalle suddette partecipazioni. Sulla base del piano industriale presentato dalla società nei primi mesi del 2011 si è previsto che la mission della stessa potrà ragionevolmente considerarsi conclusa entro l’esercizio 2015.

Anche il processo di completamento strutturale della Newco Reti è proseguito, per concludersi nel 2011 con la creazione della società Invitalia Attività Produttive, nata dalla fusione per incorporazione di Invitalia Reti in Sviluppo Italia Attività Produttive.

Relativamente alla Newco Progetti, identificata in Italia Navigando S.p.A., anche alla luce delle problematiche che sin dall’origine hanno caratterizzato la Società, la situazione esige ulteriori miglioramenti in termini di efficienza e redditività.

Aspetti di criticità presenta la Nuovi Cantieri Apuania, divenuta dal 2009 una controllata diretta dell’Agenzia, le cui elevate perdite hanno comportato successivi interventi di ricapitalizzazione. Infatti, malgrado la decisione di Invitalia e la conseguente convocazione dell’Assemblea della Società per la sua messa in liquidazione, le rilevanti problematiche socio-territoriali nel frattempo insorte hanno

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suggerito all’Azionista di ricercare altre forme di soluzione, nonché di rinviare al successivo biennio eventuali decisioni in merito.

Nel 2010, con riferimento alle società controllate, il pur lieve aumento dell’organico segnala una inversione di tendenza rispetto a quanto manifestatosi sino al 2009 che desta non poche perplessità in quanto realizzatosi in un anno nel quale la gestione della società segnala un indebolimento sia sul piano patrimoniale, sia sul piano economico.

Per quanto riguarda la gestione degli strumenti agevolativi, la Corte raccomanda un puntuale monitoraggio specie con riguardo al tasso di sopravvivenza delle aziende, ai risultati raggiunti sulla dinamica occupazionale, al tasso di rientro dei finanziamenti erogati e ai connessi problemi relativi a sofferenze ed incagli. Speciale riflessione meritano, inoltre, i criteri sulla cui base vengono realizzate le iniziative ed accolte le domande di finanziamento agevolato anche con riferimento alle priorità riferite alle aree del Mezzogiorno a compensazione del riscontrato deficit di sviluppo territoriale.

L’esercizio 2010 – al pari di quanto avvenuto nel 2009 - è stato caratterizzato da un drenaggio di risorse disposto con la finanziaria di quell’anno, con conseguente riduzione per 60 milioni di euro del capitale sociale, destinati ad altre finalità. Tale prelevamento di risorse si è aggiunto ad altro disposto nel 2009 per 230 milioni di euro con complessivo impatto patrimoniale di 290 milioni.

Il conto economico dell’esercizio chiude nel 2010 con un utile, al netto delle imposte, pari a 1,3 milioni di euro a fronte dei 5,1 rilevati nel precedente esercizio, con un margine di intermediazione in riduzione di circa 8,3 milioni a fronte di un miglioramento del risultato della gestione operativa (+3,2 milioni di euro). La riduzione del margine di intermediazione è dipesa dalla citata riduzione del capitale sociale, nonché dall’andamento decrescente dei tassi d’interesse di mercato.

Il miglioramento nel risultato della gestione operativa va attribuito principalmente alle contrazioni dei costi ed alla prevalenza degli utilizzi rispetto agli accantonamenti netti.

L’analisi dello Stato Patrimoniale, a raffronto con l’anno precedente, espone una riduzione delle attività, delle passività e del patrimonio netto per 66,4 milioni di euro.

Il conto economico consolidato chiude nel 2010 con un risultato negativo pari a - 2,2 milioni di euro, rispetto all’utile di 1,1 milioni registrato nel precedente esercizio. Tale risultato è attribuibile principalmente all’incremento delle perdite relative ai gruppi di attività in via di dismissione, che passano dagli 8,9 milioni del 2009 agli 11,5 del 2010, cui si aggiunge la contrazione del margine di interesse (-2,2 milioni), del margine di intermediazione (-5,4 milioni) e del risultato della gestione operativa (-2,2

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milioni). Soprattutto preoccupano i risultati negativi delle partecipazioni societarie; ciò, con particolare riferimento alle partecipazioni strategiche del gruppo.

Lo Stato Patrimoniale consolidato espone una flessione delle attività pari a circa 77,4 milioni a fronte di una riduzione di patrimonio netto pari a 55,4 milioni e di passività per 22 milioni. Tali riduzioni vanno attribuite principalmente alle variazioni subite dal capitale, dalle passività associate ai gruppi di attività in via di dismissione e alla riduzione della consistenza dei fondi per rischi ed oneri.

CC - Sn

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