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CGIL Informa | 31 maggio 2012, 08:41

La Cancellieri riesce a far imbestialire pure i suoi armati...

"Gentile concessione" del Ministro per un incontro con il Coisp... che gliene dice tante e minaccia lo sciopero

La Cancellieri riesce a far imbestialire pure i suoi armati...

Sindacati convocati dalla Cancellieri per discutere della spending review, ma intanto il provvedimento è già pronto! Il Coisp: “Inaccettabile tentativo di mortificazione delle rappresentanze sindacali. Ci serve un Ministro, non un alto burocrate che non conosce il metodo del confronto ma solo quello dell'imposizione".

“Non tolleriamo più che si perseveri in questa assoluta mancanza di rispetto per le Organizzazioni Sindacali e delle migliaia di Poliziotti che rappresentiamo. Davvero non comprendiamo come il Ministro ed il Suo Gabinetto possano continuare ad evitare ogni confronto democratico, perpetuando comportamenti che non sono degni di chi dovrebbe tutelarci ma solo di compiere atti dovuti, come questa convocazione farsa, sulla spending review, quando in realtà è già tutto deciso.

Ora basta, la misura è colma, il Ministro deve tornare da dove è venuta, a godersi la sua pensione, qualcosa che sta per rimanere un beneficio solo suo e dei suoi colleghi al Governo. Convocare una riunione senza alcun contraddittorio, comprimendo addirittura la possibilità di prendere la parola, è degno di un regime non di una democrazia. Qui si sta nascondendo dietro ad un atteggiamento "tecnico" quello di una dittatura bella e buona!

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene inferocito a seguito della convocazione per il giorno 5 giugno di una riunione sul tema della spending review, convocata dal Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri. Una convocazione che già aveva suscitato l’immediata reazione del Coisp - il cui Segretario ha inviato ieri un’apposita lettera di protesta al Ministro -, a proposito del fatto che inizialmente era stato previsto addirittura che l’incontro comprendesse contemporaneamente tutti i Rappresentanti Sindacali della Polizia di Stato, dei Prefetti e dell’Amministrazione Civile dell’Interno nonché dei Vigili del Fuoco. Nessun documento accompagnatorio, nè tantomeno una spiegazione sui contenuti dove potrà, per "gentile concessione" del Ministro, prendere la parola 1 solo portavoce per 8 Sindacati che rappresentano oltre 98.000 Poliziotti!

“Nessun carattere tecnico o esigenza economica può giustificare tanta arroganza!” ha scritto Maccari al Ministro, ed appare ovvio che in questi termini non ci sia alcuna intenzione di ascoltare gli addetti ai lavori, ma piuttosto l’ennesimo modo di mostrare finto interessamento per la “categoria di lavoratori pubblici più bistrattata e vilipesa dai governi degli ultimi 10 anni”, che ora non ci si degna nemmeno di ascoltare. “Non si tratta di mancanza di fiducia nei Suoi confronti - ha scritto ancora il Segretario del Coisp alla Cancelieri -, ma pare che la soluzione individuata nella nota inviataci per ‘una più razionale organizzazione dei lavori’ sia quella di azzerare ogni confronto con le OO.SS. ed i loro Rappresentanti”.

“Ma se avessimo creduto alle intenzioni dissimulate in quella nota mai fiducia sarebbe stata più mal riposta - commenta adesso Maccari -, dato che è arrivata anche la definitiva conferma, che a noi non serviva di certo, di quanto in basso ci troviamo nella considerazione del nostro Ministro”.

Il Leader del Coisp fa riferimento alla notizia battuta oggi da Il Sole 24 Ore Radiocor secondo cui “l'Aula del Senato avvierà martedì prossimo, 5 giugno, l'esame del decreto legge sulla spending review. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Il provvedimento… sarà votato in settimana visto che l'ok definitivo è previsto entro venerdì 8 giugno”!

“Quindi - incalza Maccari -, se il provvedimento è già pronto, qualcuno potrebbe dirci, di grazia, di che accidenti dovremmo parlare o discutere lo stesso giorno 5 giugno? Dinanzi a questo atteggiamento

possiamo solo dire al Signor Ministro: Grazie, può andare! Lasci pure le chiavi del Viminale sulla scrivania ed esca. Torni solo se decide di rappresentare veramente le necessità della Sicurezza in Italia, o se ne torni pure a godersi la pensione. Noi abbiamo già abbastanza difficoltà a portare a termine il nostro lavoro quotidiano – conclude Maccari – per avvallare con il nostro silenzio questo

evidente e malcelato disinteresse verso la Polizia di Stato ed i suoi Operatori!. Il Ministro conta solo sull'impossibilità del nostro Comparto di scioperare!

com.

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