"Le nostre preoccupazioni legate alla sismicità erano fondate, e ora le ragioni della nostra contrarietà alla costruzione dello stoccaggio di gas naturale in località Rivara di San Felice sul Panaro (Modena) non possono che essere ribadite con maggior forza. Voglio rassicurare i cittadini che nulla è partito e nulla partirà». Lo ha precisato l'assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo intervenendo alla puntata di sabato di "Ambiente Italia" su Rai 3 dedicata al sisma di domenica 20 maggio scorso.
Il progetto di stoccaggio prevede l'accumulo di 13,4 miliardi di metri cubi di gas naturale in un acquifero salino profondo 3.180 metri in totale, con il gas che si spinge fino a 2.970 metri di profondità e 19 pozzi di iniezione. In superficie, invece, è prevista una centrale di compressione/decompressione del gas da 7,5 MW di potenza. L'impianto si posizionerebbe a otto km e mezzo di distanza dalla rete del gas, tramite la quale potranno essere iniettati fino a 32 milioni di metri cubi di gas al giorno provenienti dallo stoccaggio.
L'assessore Gazzolo ha ricordato che proprio nell'aprile scorso, con una delibera, la Regione ha formalizzato ufficialmente il proprio diniego all'intesa con il Governo: chiudendo ogni possibilità di realizzazione del deposito. «Fa molto piacere .- sottolinea inoltre l'assessore - che anche il ministro all'Ambiente Corrado Clini, come già aveva anticipato nelle ore scorse al presidente Vasco Errani, abbia confermato, intervenendo alla trasmissione, di aver dato indicazione ai tecnici ministeriali di riconsiderare la posizione positiva del Governo".
Nella delibera la Regione ricorda, tra l'altro, che la posizione di contrarietà è frutto del lavoro di tavoli tecnici provinciali e regionali che hanno stabilito che il progetto non risponde al principio di precauzione e sicurezza che va particolarmente assicurato per un progetto di stoccaggio di gas di questo tipo (primo caso in Italia di deposito in acquifero), in una zona simicamente attiva ed abitata da oltre 80 mila persone. La delibera di diniego all'intesa con il Governo, rappresenta l'ultimo passo di un lungo percorso, durante il quale la Giunta regionale già a luglio 2007 prima ed a febbraio 2010 poi ha espresso parere negativo sulla compatibilità ambientale.