- 23 maggio 2012, 08:27

Enpa: Paura dei gabbiani

Maestre tengono chiusi i bambini tutta la mattina

I gabbiani non colpiscono le persone, neppure quando debbono difendere il nido; è quanto hanno riferito ieri i volontari della Protezione Animali alle maestre delle scuole di Piazza delle Nazioni a Savona che, allarmate da un presunto tecnico comunale, avevano tenuto i bambini chiusi in aula per tutta la mattina.

Il tecnico era salito sul tetto per controllare l’esecuzione dei lavori di installazione di pannelli solari ed aveva chiamato addirittura i Vigili del Fuoco; questi avevano chiesto l’ausilio del volontari dell’ENPA, che hanno trovato sul tetto un nido con un innocuo piccolo.

Già l’anno scorso qualcuno nella scuola era andato in tilt, pretendendo l’intervento di pompieri e vigili urbani ed anche allora i volontari dell’ENPA avevano trovato due piccoli indifesi e terrorizzati in fondo ad una scala; pochi mesi prima un genitore aveva preteso di allontanare una colonia di simpatici gatti dal giardino della scuola, ottenendo addirittura un’ordinanza del sindaco.

L’ENPA sta ora preparando un esposto alla Magistratura per “procurato allarme” a carico di ignoti da identificarsi; è infatti ingiusto e dannoso disturbare per pericoli assolutamente inesistenti i Vigili del Fuoco. Per insegnare ai bambini a convivere pacificamente con i gabbiani l’associazione aveva proposto l’anno scorso di far tenere lezioni a zoologi esperti, che potessero spiegare i comportamenti dei volatili quando difendono il nido e basta alzare le braccia – come insegnano i pescatori – per allontanarli ed interrompere i voli semplicemente minacciosi che fanno attorno all’intruso. Ma come spesso accade per le proposte concrete, nessuno aveva risposto; e così si lasciano gli adulti di domani succubi della caccia alle streghe, con il rischio di far loro venire un infarto quando un innocuo gabbiano vola loro vicino.

Da anni i gabbiani stanno colonizzando le città; secondo l’ENPA ciò è principalmente dovuto alla pesca professionale e sportiva che stanno spopolando il mare e sottraggono quindi il loro cibo, che vanno quindi a cercarsi in città e nelle discariche. L’associazione svolge un importante compito, raccogliendo i soggetti i caduti dai nidi sugli edifici, li accudisce e li fa crescere e poi li riporta nel loro ambiente originario, spiagge, scogliere e foci dei torrenti, lontano dalle case; ha anche presentato un progetto di sterilizzazione che, approvato dal Comune di Savona, non ha però potuto ottenere l’indispensabile finanziamento regionale a causa del parere sfavorevole dell’ASL.

com.