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Eventi | 19 maggio 2012, 10:44

Borgio: Zibba presenta il nuovo disco al teatro Gassman

“Come il suono dei passi sulla neve”, il quarto disco del cantautore ligure e della sua band sarà presentato sabato 19 e domenica 20 maggio alle 21 al teatro Gassman di Borgio Verezzi

Borgio: Zibba presenta il nuovo disco al teatro Gassman

Sabato 19 e domenica 20 maggio alle 21 al teatro Gassman di Borgio Verezzi avrà luogo la presentazione del nuovo disco di Zibba e Almalibre

Ancora un “mucchietto” di canzoni di gran classe. Poesia per le vene e suoni buoni per ogni parte del corpo.

Esce il 20 maggio il nuovo disco del cantautore Ligure, accompagnato come sempre dagli Almalibre. Con i primi due album Zibba partecipa al Primo Maggio di Roma, e a diverse trasmissioni musicali in tv.

Premio Bindi e Artista che non C'era 2011, Zibba passa dal palco del Premio Tenco al salotto di Parla Con Me con il suo ultimo lavoro "Una cura per il freddo" che lo ha portato a duettare nel 2011 con Bunna (Africa Unite) e Tiromancino, e in giro per i palchi di tutta Italia per un tour ininterrotto di due anni. Nel maggio 2012 esce il nuovo disco "Come Il Suono Dei Passi Sulla Neve" (Volume!/Warner/Venus), undici canzoni, undici modi per raccontare un mondo, quello di Zibba, che parla dritto al cuore della gente. Un disco cinematografico nelle immagini che racconta e nelle suggestioni che portano a sentirsi sempre dentro la scena di un film.

"Come il suono di passi sulla neve" è il disco di un artista che non strizza l'occhio alle mode e ai modi, che non si perde nelle barriere generazionali; che racconta la gioia di vivere che nasce dalla passione e dall'esigenza di portare al pubblico un messaggio semplice e trasparente.

Un concept album sull'Amore in tutte le sue forme, capace di trasportare l'ascoltatore dall'asfalto ruvido delle strade del jazz fino alle terrazze in riva al mare dove i sognatori hanno casa e cuore, con un pizzico di elettronica e un po' di levare, colorato tappeto di un modo di fare canzone degno dei grandi nomi della storia della canzone italiana.

Registrato in un forno per mattoni a Moie (An) il disco è un passo di maturità artistica e consapevolezza per Zibba e la sua rinnovata band di sei elementi. Al disco partecipano diversi ospiti quali Roy Paci, Eugenio Finardi, Vittorio De Scalzi e Carlot-ta, oltre alle partecipazioni straordinarie di Adolfo Margiotta, Enzo Paci, Gianluca Fubelli, Alberto Onofrietti e Silvia Giulia Mendola che danno voce ad intermezzi che fanno da collante poetico alle canzoni.

La grande forza di questo cantautore e della sua band sta nei concerti: un viaggio intimo, in un mondo fatto di parole calde. Vita di tutti i giorni, sesso, amicizia. Vene pulp e bukowskiane accostate a messaggi diritti alla pancia e all’anima. Finestre sull’umanità e sulle sue infinite sfaccettature. Una calda coperta sdraiata sull’ascoltatore.



BIOGRAFIA


Zibba, cantautore varazzino, nel 1998 forma con Andrea Balestrieri la band Zibba e Almalibre. Nel 2003 pubblicano il primo disco “L’ultimo Giorno” che gli vale il palco del concertone del Primo Maggio di Roma, e diverse apparizioni in tv. Nel 2006 pubblicano il disco “Senza Smettere di Far Rumore” che li porta al grande pubblico, a duettare con Tonino Carotone nel successo radiofonico “Margherita”, e a calcare I palchi di tutta Italia in un tour perpetuo al fianco di grandi artisti.

Dopo il successo di questo album, che porta la musica di Zibba nel cuore di molte persone, esce nel 2010 “Una Cura per il Freddo”. Rivelazione dell'anno, la band viene invitata al Premio Tenco 2010 . Zibba vince il premio “inediTo” del salone internazionale del libro di Torino per il valore poetico delle sue canzoni, e nel 2011 due dei più importanti premi del mondo cantautorale italiano, ovvero il Premio Bindi e il premio L’artista che non C’era. Nascono in Italia due cover band che interpretano le canzoni del cantautore e numerosi fans club sparsi in tutta Italia. Il disco riceve pareri entusiastici da tutte le testate di settore e la critica e gli addetti ai lavori sanciscono la rivelazione. Scelti come band del dopofestival di Sanremo 2010, Zibba e Almalibre si fanno notare anche nel piccolo schermo. Alcune canzoni vengono scelte per i servizi del programma Mi Manda Rai Tre, per il Tg1 e nel febbraio 2011 sono ospiti di Serena Dandini come band del programma Parla con me su Rai3. Pubblicano una versione del brano “Una parola, illumina” con la partecipazione di Bunna, leader degli Africa Unite, la brevissima canzone “Ordine e gioia” con la voce di Maurizio Lastrico (Zelig) diventata stacchetto natalizio di moltissime radio, e nel settembre 2011 il singolo ”Una parte di te” con la partecipazione si Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino. Video e singoli in rotazione su radio e tv. La band prende parte con un brano inedito al doppio disco “La leva cantautorale degli anni zero” (ClubTenco, Mei) e Zibba reitenterpreta il brano di Tenco “Cara maestra” per la compilation “Sulle labbra di un altro”, accanto a molti big della musica italiana.


Contemporaneamente all’attività con gli Almalibre il cantautore inizia a collaborare con altri artisti e a partecipare ad altri progetti, come il trio Double Trouble un tributo a Bob Marley che vede al suo fianco il cantante Raphael Nkerewuem e Bunna. Nel febbraio 2011 debutta il primo spettacolo teatrale con le musiche di Zibba, “Comedian blues” interpretato dal gruppo comico dei Turbolenti (Colorado) e scritto da Lazzaro Calcagno e Matteo Monforte, con i quali collabora anche per le musiche di un secondo spettacolo, “Camilla”, che debutta nell’ottobre 2011.

Nello stesso anno Zibba diventa anche attore in “All’ombra dell’ultimo sole”, musical ispirato al mondo di Fabrizio De Andrè che debutta nel mese di Luglio 2011, e conta numerosissime repliche.

Lo scrittore Lorenzo Licalzi cita un brano di Zibba nel suo ultimo libro “Un lungo fortissimo abbraccio”, e Zibba interviene con due interviste nei libri “trent’anni in levare” degli Africa Unite, e “Tutti gli uomini del Re”, dedicato alla musica di Bob Marley.

Zibba scrive il singolo “Passerà” con Eugenio Finardi, contenuto nel disco “Sessanta” del cantautore milanese.


L’attività Live continua senza sosta dall’aprile 2010. Nel frattempo Zibba scrive per alcuni big della musica Italiana e per il teatro.


I nuovi testi:


Almeno il tempo

Quando la prigionia siamo noi, il resto è tutto un quadro da tirar giù dalle pareti. Maledetti inverni Milanesi giocano a nascondino tra la voglia di tornare e il pensiero che una dobro slide in fondo ci può cambiare la giornata.

La frase: ...contento che non ci sia eredità per non sperare, affascinato di follia, che sia la morte o il tuo danaro a dare voce a tutto ciò che non mi è chiaro...

Scritta: A Milano, nel camerino del teatro, durante le repliche che mi hanno visto Gesù.

Asti Est

Dedicata al casello autostradale per quelli che ad Asti ci arrivano dalla Liguria, è musicalmente un piccolo omaggio a Stevie Wonder, arricchito dalla voce di Eugenio Finardi. Riflessioni, smottamenti notturni.

La frase: ...fuori hai più freddo di me...

Scritta: In un pomeriggio caldo, nella casetta al Fagiolo. Ispirato dal ritmo del Daimoku e dalle erbe medicamentose di Max

Aria di Levante

Commissionata dal ClubTenco per il doppio album de "la leva" è il ricordo d'infanzia che incontra i fantasmi buoni del presente. L'amore incondizionato che nemmeno il vento porta distante.

La frase: ...le scale che sono solamente piani da scoprire...

Scritta: A Garessio nella taverna magica di casa Marro, dopo una lunga giornata con Stefano fatta di discorsi, amicizia e lacrime agli occhi

Anche di Lunedì

Vincitrice del Premio Bindi 2011 è il racconto di una serata assurda, di una chiacchiera assurda, di un lavoro assurdo. Ma tanto bello se lo si prende nel modo giusto.

La frase: ...in questa vita a tre corsie...

Scritta: Dal sedile dietro del furgone in viaggio per Chieti, con Fabio e Stefano

Nancy

Roy Paci regala a questo singolo dal levare inconsueto un vestito da cerimonia, giusto a sottolineare la solennità del pensiero che di vita ce n'è una, e non sempre a tutti basta per capire se va bene così.

La frase: ...le sfide nella cesta con il pane...

Scritta: Sdraiato su un divanoletto con un occhio chiuso, e poi finita in treno

O Mæ Mâ

Il dialetto ligure O Mæ Mâ significa "il mio mare", ma anche "il mio male". La voce di Vittorio De Scalzi parla dal profondo, parla di una Genova viva e danzante. Di collaborazione. Di poesia che non muore.

La frase: ...sono un palco vuoto in una piazza d'ottobre...

Scritta: Nel viaggio tra casa di Nuxe e casa mia, ispirato dalle prime righe di "riviere" di Giorgio Ficara. Finita prima di dormire, in un letto singolo di un lettoecolazione di Recco, il giorno dell'alluvione di Genova

Come il suono dei passi sulla neve

Racconto soffice di un momento dell'amore che non si vuole mai, che non si cerca per lo meno. Ispirata da una bellissima frase di Michele Serra, e da una voglia incontrollabile di armonia, vuole comunicare il suono dell'attesa. Del momento in cui tornano le luci di maggio a riportare colore a tutto.

La frase: ...meno efficaci di alberi ed inverno nel farci portavoce dell'eterno...

Scritta: Nella stanza di un alberto di Albenga alle cinque del mattino di un inizio dicembre tormentato

Salva

Tutto e il contrario di tutto. Il punto di vista opposto delle cose. Se una sedia è scomoda per noi, forse anche noi siamo scomodi per la sedia. Musicalmente attraente e decisa è la ballata di chiusura del disco che ripercorre tutti gli umori degli altri brani in piccole frasi. Celata tra le righe c'è una citazione a Waits.

La frase: ...salva le belle scarpe dai piedi sbagliati...

Scritta: In furgone tornando da Torino. Finita in treno, in viaggio per Roma

Sei metri sotto la città 

A volte i mestieri non aiutano nel sentirsi se stessi. Non i costumi. Non quello che è la tendenza. Il grido di un attore che vorrebbe vedere un panettiere infornare in giacca e cravatta per poter salire sul palco nudo a parlare di se.

La frase: ...perirò a salario, dietro al flam di un arlecchino...

Scritta: In una chiesa sconsacrata con l'aiuto di Vanessa, quando non toccava a noi e si aveva tempo per altro

Dove i sognatori son librai

Dolcemente sognare. Anche quando i sogni sono brutti sogni. Anche quando il giorno è tanto scuro che sembra notte. Dedicata ad un sorriso. Entusiasmante la coda di violoncelli curata da Giovanni Ricciardi.

La frase: ...la nave passa dove i sognatori son librai, e a scrivere poesie sono i fornai...

Scritta: Il giorno dopo di un giorno sbagliato

Prima di partire

Primo duetto male/female per Zibba, con una delle più talentuose autrici del nostro tempo. Carlot-ta. Tutta elettronica, tranne un deciso e acusticissimo violino a raccontarci che siamo sempre qui. Alberto Onofrietti regala un finale imprecante da oscar.

La frase: ...e fanculo alla morte e ai giostrai...

Scritta: Da quel bilocale affacciato sulla Mole che mi ha visto svegliarmi tante volte e addormentarmi sempre a fatica



Per info: www.zibba.it


com.

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