Così la nota dei COmitati di BASe della scuola: "Il 9 e il 10 maggio si è tenuta la prima tornata delle prove INVALSI nelle scuole primarie (elementari) e secondarie di primo grado (medie).
Nonostante i tentativi di evitare lo sciopero dei Cobas da parte dell'INVALSI e del MIUR, dopo aver ripetutamente modificato le date dei loro ridicoli quiz, spingendo i presidi a violare la normativa sul diritto di sciopero e ad esercitare pressioni su docenti e studenti affinché non si sottraessero alla distruttiva farsa degli indovinelli Invalsi, la “somministrazione” è praticamente fallita perché in molte scuole vi è stato il rifiuto dei quiz da parte di docenti e collaboratori scolastici che hanno scioperato e da parte di genitori che non hanno mandato i figli a scuola.
Ampia è stata la consapevolezza che i test INVALSI sono quesiti inutili per la valutazione della crescita e maturazione degli studenti, ma servono semplicemente a misurare la conformità a nozioni e concezioni standardizzate; sono uno strumento che serve già a condizionare le attività didattiche in funzione delle prove, mentre la formazione culturale viene ridotta ad un mero addestramento alla compilazione dei test stessi, con conseguente appiattimento della ricerca intellettuale e omogeneizzazione dei saperi.
Oltretutto, costringono i docenti ad abbandonare gli strumenti di dialogo educativo con gli studenti, con cui si definiscono programmi e obiettivi adeguati al livello e ai reali bisogni delle classi e dei singoli studenti, per adottare invece metodi standard che non tengono conto delle reali e variegate situazioni delle scuole e dei territori del nostro Paese.
Non sta dunque riuscendo la manovra di rendere queste prove attività ordinaria: i lavoratori della scuola stanno boicottando attivamente e smascherando questa operazione di desertificazione culturale rappresentata dai test INVALSI.
Contro menzogne e minacce, ribadiamo che i quiz Invalsi non sono obbligatori, nonostante la frasetta del Decreto Semplificazioni che li giudica “attività ordinaria”. Ogni attività “ordinaria” al di fuori delle lezioni e delle riunioni degli Organi collegiali (ad es. gite scolastiche), oltre a dover essere decisa da questi ultimi, non comporta alcun obbligo per docenti, ATA o studenti.
Lo sciopero proseguirà il 16 per le scuola secondarie di secondo grado (Superiori) per protestare contro una misera scuola-quiz che smantella materialmente (tagli di scuole e posti di lavoro, blocchi di stipendi e scatti di anzianità, furto di pensioni, riduzione degli investimenti) e culturalmente l’istruzione, trasformando i docenti in addestratori di quiz, che preparino gli studenti ad una futura manovalanza precaria
Il 16 maggio la protesta si esprimerà di nuovo in tutto il paese con il boicottaggio dei quiz, con manifestazioni di docenti ed Ata insieme ai Collettivi degli Studenti Medi e ai genitori.