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Politica | 04 maggio 2012, 11:37

Laurea del Trota nella Cassaforte di Belsito

Ecco cosa succede quando si finanziano i partiti

Foto dal Blog Sostenibilitalia

Foto dal Blog Sostenibilitalia

Tra le indagini sui vari intrallazzi dell'ex tesoriere della Lega Belsito (tra cui un'intercettazione che parla di alcuni movimenti nel porto di Savona, dalla cassaforte saltano fuori due carte interessanti: il diploma di Laurea in nientepopòdimeno che Gestione Aziendale del "Trota" Renzo Bossi e il diploma di Laurea in Scienze Politiche con indirizzo Sociologico di Pierangelo Moscagiuro.

Indipendentemente dalla domanda che sorge spontanea - che ci fanno dei diplomi nella cassaforte di un Tesoriere di Partito? - la cosa strana è che tali diplomi sarebbero stati conseguiti entrambi a Tirana, in Albania.

Ora, senza voler mettere in discussione il sistema dell'Istruzione albanese, che se andiamo avanti così potrebbe risultare migliore del nostro, è difficile credere che le universtà albanesi siano state scelte per la loro "rinomata qualità". Se poi fosse stato detto da membri di un partito che fa della discriminazione razziale il suo cavallo di battaglia, sarebbe davvero troppo...

Il che porta a pensare due cose:

- la prima è la dimostrazione di quanto possa essere "conveniente" mantenere interi paesi nel più totale degrado (non dimentichiamo che i nostri soldati sono attualmente impegnati nell'occupazione militare dei Balcani): di sicuro i prezzi la sono più bassi di quelli italiani.

- la seconda è che queste lauree, almeno secondo chi conduce le indagini, non siano state ottenute "regolarmente", ma l'ipotesi è un loro acquisto.

Ora, se già queste due cose dovrebbero essere considerate deprolevori, l'aggravante, sempre secondo chi conduce le indagini, è che potrebbero essere stati usati i soldi del partito, entrati col finanziamento pubblico ai partiti.

In sostanza se fosse vero che le lauree siano state comprate, sarebbero stati gli italiani tutti ad averle pagate.

Indignazione imperant? Certo, ma con un distinguo...

Se facciamo un esempio più terra terra, quando si prestano soldi ad un amico, se lo stesso li utilizzasse per comprare delle cavolate, la volta che richiede un prestito nessuno sarebbe disposto a Darglielo.

Come mai invece qui si prestano soldi anche ai nemici, non gli si chiede per cosa li spendono, e poi ci si lamenta ma si continua a dargliene altri?

Non potrebbe essere allora che non si tratta del "come" vengono utilizzati quei soldi, quanto più il fatto stesso che esista ancora il furto legalizzato chiamato "finanziamento pubblico ai partiti"?

Meditiamo...

Matteo Loschi

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