ALTRE NOTIZIE - 02 maggio 2012, 09:44

Enpa vs Coldiretti

L'associazione contesta le affermazioni di coldiretti sul consumo di pesce

Non ha ben capito, o non vuole capire come per il problema dei cinghiali e caprioli in sovrannumero, la situazione tragica del mar Mediterraneo, ed in particolare del mar Ligure, la Coldiretti savonese che invita i consumatori a mangiare pesce italiano.

E lo fa commentando, evidentemente a sproposito, il “fish dependance day”, proclamato da una organizzazione scientifica internazionale, in cui si è calcolato che se gli italiani cominciassero a mangiare dal primo gennaio solo il pesce pescato in un anno nei mari nazionali, lo finirebbero già il 21 aprile.

Ed infatti il 65% del pesce presente nelle pescherie e nei ristoranti italiani proviene dall’estero e per il 75% da allevamenti; tutti gli organismi scientifici mondiali (dalla FAO allo World Watch Institute) da anni lamentano che, malgrado un uso di tecnologia sempre più aggressiva, le catture di pesci selvatici sono in declino dal 1999 e che il 54% dei 46 stock ittici mediterranei sono sovra-sfruttati ed un terzo delle specie è addirittura in via di estinzione; la crescita delle meduse, con gli inconvenienti subiti dai turisti, invece di un mare pulito, dimostra che si sta vuotando di tonni, pescispada, squali, pesce azzurro e tartarughe che se ne cibano.

Ed allora, in questa situazione da ultima spiaggia, secondo la Protezione Animali savonese l’appello giusto è: “Italiani mangiate meno pesce !”.

Ed invece di promuovere il consumo di pesce con il pescaturismo o l’ittiturismo o, peggio ancora, con la pesca cosiddetta sportiva offerta ai bambini delle scuole, si comincino a recuperare le migliaia di reti perdute o abbandonate dai pescherecci ma sempre attive, si limiti la pesca professionale e soprattutto quella sportiva, si tuteli la fascia costiera, si ingrandiscano le aree marine protette e si favorisca l’osservazione incruenta e non la pesca degli animali marini.

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