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Attualità | 26 aprile 2012, 16:57

TAV: per 365 esperti riuniti a Torino la nuova ferrovia non è giustificata

Il Tav Torino-Lione costerà all'Italia 235 milioni a chilometro

TAV: per 365 esperti riuniti a Torino la nuova ferrovia non è giustificata

E' quanto si e' affermato oggi a Torino nel corso di un convegno di accademici, ricercatori e studiosi contrari alla realizzazione dell'opera: il dato e' contenuto nella relazione inviata da Ivan Cicconi, direttore di Itaca (Istituto per la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, un organo tecnico della Conferenza dei Presidenti delle Regioni).

''Il governo - ha scritto Cicconi analizzando i vari accordi italo-francesi che si sono succeduti - si e' dimenticato di segnalare, oltre ai quattordici che ha gia' presentato per giustificare il progetto 'low cost' della galleria di base, un quindicesimo motivo: il nuovo record del costo a chilometro, che con questo progetto sara' conquistato dall'Italia''. Per Cicconi ''era italiano anche il record precedente'' e si riferiva alla tratta ad alta velocità Bologna-Firenze, dove ''il costo ha raggiunto la cifra di 95 milioni a chilometro''.

Per giustificare la necessita' di una nuova ferrovia Torino-Lione ''si diceva, nel 1992, che i passeggeri sarebbero saliti da duemila a ventimila al giorno entro dieci anni: la realtà e' che, dopo vent'anni, sono rimasti fra i duemila e i tremila''. E' uno degli argomenti, illustrato da Angelo Tartaglia, docente del Politecnico di Torino, al convegno di accademici, ricercatori e studiosi contrari al Tav. Tartaglia ha fatto un raffronto con altre linee ferroviarie ad alta velocità, come la Tokyio-Osaka, che ne raccoglie 300 mila al giorno, o, in Francia, la Tgv Atlantique, che si assesta sui 40 mila. Secondo i convegnisti nemmeno il traffico merci permette di ritenere l'opera indispensabile: dal 2000 al 2010 si e' passati da dieci milioni di tonnellate all'anno a 3,9, le previsioni dei Pro Tav su un aumento dei passaggi lungo la Valle di Susa di circa 15/20 volte in quarant'anni sono ''paradossali e incredibili'' secondo Tartaglia, visto che ''la direttrice est-ovest e' stagnante mentre quella sud-nord, che riguarda i rapporti sia con il resto d'Europa che con l'Africa e l'Oriente, sta crescendo''. Gli accademici contestano le conclusioni del governo sui tempi di percorrenza (non si risparmieranno più di 39 minuti), sui tir che si potranno togliere dalla strada (142 mila a fronte di un'indicazione di 600 mila), sul numero dei posti di lavoro diretti o indiretti (invece di seimila saranno duemila).

Al convegno e' intervenuto anche Luca Mercalli, presidente della società meteorologica italiana, che oltre ad avere parlato dei rischi globali di uno sviluppo ''gigantista'', ha lanciato una battuta: ''Perché un Paese con tante bellezze naturali vuole diventare un polo logistico? Un polo logistico e' Rotterdam. E quanta gente per le vacanze sceglie Rotterdam?'

Ansa

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